Un nuovo Ecomostro minaccia Calliano ?

Un nuovo Ecomostro minaccia Calliano ?

La Federazione Provinciale dei Verdi di Asti  segnala che nel bel mezzo della Strada dei Vini, a Calliano, sulla direttrice Moncalvo-Asti,e per di più in area specifica Galasso (tutelata anche dal codice Urbani poiché assimilata 1497/39), si sta profilando un nuovo disastro ambientale: un “Ecomostro” di 300 metri di lunghezza, con una torre di 30 metri di altezza e uno “steccone” alto 21 metri.
Un vero e proprio scempio paesaggistico all'interno di un'area che, come sappiamo, si è candidata al riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità.

I Verdi ritengono indispensabile richiedere alla Provincia di Asti di pronunciarsi  su quale compatibilità abbia questo insediamento “mostruoso” con la candidatura Unesco da essa sottoscritta (e che, ovviamente, corre il conseguente serio rischio di essere compromessa) e vuole anche richiedere che venga formalmente specificato dove si trovi la cava che dovrebbe fornire il materiale (gesso) relativo e a quanto ammontino i tir previsti di passaggio per la consegna di tali materiali. Da un apposito calcolo, gli 80 passaggi al giorno indicati dai progettisti paiono assolutamente minimizzati: fatti i dovuti rapporti, ne risultano almeno 200 al giorno …

Il Piano Regolatore  di Calliano prevede per quell'area, sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale, l'inedificabilità. E, inoltre, risulta classificata in classe 3° indifferenziata dal punto di vista geologico e, pertanto, assolutamente non edificabile.

Da pochi mesi, una civile azione locale ha permesso lo “smontaggio” a Coazzolo dello scheletro di un triste capannone che, da innumerevoli anni, sormontava le colline: ora che si è restituito il valore pubblico di quel paesaggio, in un altro luogo se ne vorrebbe costruire uno dieci volte più impattante! 
L’appello (che vede come primi firmatari Dino Barrera, Gianfranco Miroglio, Giuseppina Cerrato, Roberto Bosio, Marco Bianchi, Bruno Oggero e Angelo Bosio) può ancora essere sottoscritto. Anche in questo caso, AltritAsti ritiene doveroso segnalare la situazione ai suoi lettori e chiedere loro l’adesione all’appello. Potete inviare una mail a
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