Niente più incentivi al fotovoltaico a terra


L'articolo 65 del recente "Decreto Liberalizzazioni" del Governo Monti pone finalmente uno stop al sostegno finanziario dello Stato agli impianti fotovoltaici installati su terreni liberi. Diciamo "finalmente" perchè era da anni che ci battevamo perchè il corretto approccio alla produzione di energia da fonti rinnovabili non andasse a discapito dell'assoluta priorità di salvaguardare i terreni (liberi e ancor più fertili), tanto da averne fatto una campagna nazionale nel 2009 del Movimento Stop al Consumo di Territorio: "Sì al fotovoltaico, ma non su terreni liberi". Dopo tre anni possiamo dire di avere avuto ragione ad insistere; ma molti "cadaveri" sono rimasti sul campo e altrettanti pericoli restano comunque dietro l'angolo ...

Il decreto così recita:  
1. Dalla data di entrata in vigore del presente decreto, per gli impianti solari fotovoltaici con moduli collocati a terra in aree agricole, non e' consentito l'accesso agli incentivi statali di cui al decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28.
2. Il comma 1 non si applica agli impianti solari fotovoltaici con moduli collocati a terra in aree agricole che hanno conseguito il
titolo abilitativo entro la data di entrata in vigore del presente decreto o per i quali sia stata presentata richiesta per il conseguimento del titolo entro la medesima data, a condizione in ogni caso che l'impianto entri in esercizio entro un anno dalla data  di entrata in vigore del presente decreto. Detti impianti debbono comunque rispettare le condizioni di cui ai commi 4 e 5 dell'articolo
10 del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28.
3. Agli impianti i cui moduli costituiscono elementi costruttivi di serre cosi' come definite dall'articolo 20, comma 5 del decreto ministeriale 6 agosto 2010, si applica la tariffa prevista per gli impianti fotovoltaici realizzati su edifici. Al fine di garantire la coltivazione sottostante, le serre  - a seguito dell'intervento - devono presentare un rapporto tra la proiezione al suolo della
superficie totale dei moduli fotovoltaici installati sulla serra e la superficie totale della copertura della serra stessa non superiore al
50%.
4. I commi 4, 5 e 6 dell'articolo 10 del decreto legislativo 3 marzo 2011,  n.  28  sono  abrogati,  fatto  salvo  quanto  disposto
dall'ultimo periodo del comma 2.

E' quindi perentorio: non si incentivano più gli impianti a terra. Ma a partire dal 24 Gennaio 2012. Tutti gli impianti già autorizzati, invece, dovranno entrare in esercizio entro un anno, pena la perdita degli incentivi stessi.
Ma quanti sono (in numero e in superficie) gli impianti autorizzati dal 3° Conto Energia che entro un anno potranno essere realizzati e godere così del sostegno finanziario dello Stato ? Tanti, troppi, ovunque. Almeno stando alle indicazioni allarmate che ogni giorno ci giungono da ogni parte d'Italia.
Per questo la Rete delle 583 Organizzazioni che danno vita al Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio, ha inviato una sollecitazione al Ministro dell'Agricoltura Catania e messo in luce le proprie preoccupazioni. Che riguardano anche il comma 3 del decreto, apparentemente innocuo e invece molto preoccupante. Il testo integrale del documento trasmesso al Ministro Catania lo potete leggere qui.

Dal 2009, in ogni occasione, attraverso articoli, interviste rilasciate ai principali quotidiani italiani e alle televisioni nazionali, in innumerevoli interventi a convegni, conferenze, appuntamenti pubblici e tavoli di discussione, in centinaia di banchetti informativi, petizioni, discussioni assembleari, abbiamo ribadito senza tregua che senza questo intervento tassativo avremmo continuato a depauperare i terreni e rovinato paesaggi.
Più volte abbiamo gridato che ogni giorno la situazione stava drammaticamente aggravandosi e che prima o poi ci saremmo dovuti ricredere ma "quando ci decideremo a chiudere le stalle, troppi buoi saranno già scappati". Siamo arrivati a quel momento: ciò che è perso è perso, ma ci sono centinaia di situazioni che potremmo ancora fermare. Proviamoci ...
Il decreto del Governo Monti (che, peraltro, contiene molte ombre) ci dimostra che, almeno su questo tema, la logica del "buon senso" era dalla nostra e che persistere nelle giuste convinzioni è un atto dovuto.

Aggiungi commento

Invia
Altritasti Periodico on line dell'Associazione di Promozione Sociale Altritasti - via Carducci 22 - 14100 Asti - C.F. 92060280051
Registrazione: Tribunale di Asti n. 7/2011 del 28.10.2011 - Direttore Responsabile: Alessandro Mortarino