Nasce il Movimento nazionale per lo Stop al Consumo di Territorio

di Alessandro Mortarino.
ImageLo avevamo raccontato (o, semplicemente, “sussurrato” ...) appena due mesi or sono e oggi ci piace poterlo annunciare, naturalmente sempre sotto forma di “sussurro” lieve: l'idea che un gruppo di persone di Langhe, Roero e Monferrato ha sviluppato negli ultimi mesi per dare vita ad un concreto movimento di opinione per la difesa del diritto al territorio non cementificato, si è materializzata.
E ben oltre le prospettive iniziali, dato che il piccolo nucleo territoriale (senza aver ancora mosso un dito per promuovere la propria iniziativa ancora priva dei necessari strumenti di  comunicazione di base ...) ha incontrato e sta incontrando adesioni ed entusiasmi da ogni latitudine d'Italia. Insomma, il progetto è già diventato un Movimento nazionale: ecco le primissime adesioni ...

Quello che si è avviato lo scorso Settembre sembrava essere un percorso esclusivamente legato a quel nostro angolo di Piemonte sempre più compromesso dalla cementificazione del suolo (agricolo e non solo); poi c'è stato l'incontro con Domenico Finiguerra (il "coraggioso" Sindaco di Cassinetta di Lugagnano, unico - ma preferirei dire "primo" ... - Comune italiano ad avere approvato un Piano Regolatore a crescita zero, condiviso dalla stessa cittadinanza locale) e quel percorso circoscritto si è immediatamente trasformato in un fermento ben più ampio, cioè anche a livello nazionale.

A Finiguerra si sono poi aggiunti anche Luca Mercalli, Maurizio Pallante ed il Movimento per la Decrescita Felice, l'urbanista Edoardo Salzano e il team di Eddyburg e la sensazione di tutti noi è che il nascente Movimento "Stop al Consumo di Territorio" possa essere in grado di scatenare un dibattito serio ed allargato (e, ci auguriamo, con qualche importante risultato che dovremo ovviamente "conquistarci" municipio per municipio ...).

E' con piacere che AltritAsti vi presenta in anteprima il manifesto nazionale del Movimento: in attesa che un sito web dedicato sia a disposizione della campagna, vi invitiamo comunque a sottoscrivere da subito la petizione inviando la vostra adesione a mailto:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  indicando: Nome e Cognome, indirizzo, cap, Comune, provincia, indirizzo e-mail, professione, eventuali incarichi in associazioni operanti nel sociale e nella salvaguardia ambientale.
Il Manifesto nazionale (e quello territoriale relativo a Langhe, Roero e Monferrato, che sarà un po' più sintetico e mirato) inizierà a circolare a fine anno tramite e-mail e grazie al tam-tam che ognuno di noi vorrà/saprà attivare (e per questo motivo ci permetteremo di chiedere a tutti voi un aiuto nel far circolare l'informazione sin dal prossimo mese di Gennaio, quando la struttura organizzativa del Movimento sarà pienamente definita).

A fine Gennaio/inizio Febbraio intenderemmo presentare ufficialmente il progetto attraverso tre incontri pubblici:

ad Alba (o Bra o Pollenzo), presumibilmente il 24 Gennaio;
a Cassinetta di Lugagnano, presumibilmente il 31 Gennaio;
ad Asti, presumibilmente il 7 Febbraio.

Entro un mese da oggi, si cercherà di avviare un sito web dedicato, che permetta anche la sottoscrizione on line dei manifesti.
Tutti i programmi sono ancora indicativi; i nodi saranno sciolti appena dopo Natale. Ma, come noterete, l'attività si sta sviluppando a velocità massima e ciò credo che la dica lunga sull'effettiva determinazione concreta dei primi sottoscrittori di questo appello.

E l'entusiasmo, a nostro parere, è contagioso ...

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STOP AL CONSUMO DI TERRITORIO
Movimento di opinione per la difesa del diritto al territorio non cementificato
Campagna nazionale

Il consumo di territorio nell’ultimo decennio ha assunto proporzioni preoccupanti e una estensione devastante. Pur in presenza di un sensibile calo demografico della popolazione italiana negli ultimi vent’anni, il nostro Paese ha cavalcato una . Le aree destinate a edilizia privata, le zone artigianali, commerciali e industriali con relativi svincoli e rotonde si sono moltiplicate ed hanno fatto da traino a nuove grandi opere infrastrutturali  (autostrade, tangenziali, alta velocità, ecc.).

Soltanto negli ultimi 15 anni circa tre milioni di ettari, un tempo agricoli, sono stati asfaltati e/o cementificati. Questo consumo di suolo sovente si è trasformato in puro spreco, con decine di migliaia di capannoni  vuoti e case sfitte: suolo sottratto all’agricoltura, terreno che ha cessato di produrre vera ricchezza. La sua cementificazione riscalda il pianeta, pone problemi crescenti al rifornimento delle falde idriche e  non reca più alcun beneficio, né sull’occupazione né sulla qualità della vita dei cittadini.
Questa crescita senza limiti considera il territorio una risorsa inesauribile, la sua tutela e salvaguardia risultano subordinate ad interessi finanziari  sovente speculativi: un circolo vizioso che, se non interrotto, continuerà a portare al collasso intere zone e regioni urbane. Un meccanismo deleterio che permette la svendita di un patrimonio collettivo ed esauribile come il suolo, per finanziare i servizi pubblici ai cittadini (monetizzazione del territorio).

Tutto ciò porta da una parte allo svuotamento di molti centri storici e dall’altra all’aumento di nuovi residenti in nuovi spazi e nuove attività, che significano a loro volta  nuove domande di servizi e così via all’infinito, con effetti alla lunga devastanti. Dando vita a quella che si può definire la “città continua”. Dove esistevano paesi, comuni, identità municipali, oggi troviamo immense periferie urbane, quartieri dormitorio e senza anima: una “conurbazione” ormai completa per molte aree del paese.

Ma i legislatori e gli amministratori possono fare scelte diverse, seguire strade alternative? Sì!
Quelle che risiedono in una politica urbanistica ispirata al principio del risparmio di suolo e alla cosiddetta “crescita zero”, quelle che portano ad  indirizzare il comparto edile sulla ricostruzione e ristrutturazione energetica del patrimonio edilizio esistente.

Il movimento di opinione per lo STOP AL CONSUMO DI TERRITORIO e i sottoscritti firmatari individuano 6 principali motivi a sostegno della presente campagna nazionale di raccolta firme.

STOP: PERCHÉ?

1.     Perché il suolo ancora non cementificato non sia più utilizzato come “moneta corrente” per i bilanci comunali.
2.     Perché si cambi strategia nella politica urbanistica: con l’attuale trend in meno di 50 anni buona parte delle zone del Paese rimaste naturali saranno completamente urbanizzate e conurbate.
3.     Perché occorre ripristinare un corretto equilibrio tra Uomo ed Ambiente sia dal punto di vista della sostenibilità (impronta ecologica) che dal punto di vista paesaggistico.
4.     Perché il suolo di una comunità è una risorsa insostituibile perché il terreno e le piante che vi crescono catturano l’anidride carbonica, per il drenaggio delle acque, per la frescura che rilascia d’estate, per le coltivazioni, ecc.
5.     Per senso di responsabilità verso le future generazioni.
6.     Per offrire a cittadini, legislatori ed amministratori una traccia su cui lavorare insieme e rendere evidente una via alternativa all’attuale modello di società.


STOP AL CONSUMO DI TERRITORIO
I seguenti firmatari richiedono una moratoria generale ai piani regolatori e delle lottizzazioni, in attesa che ciascun Comune faccia una precisa “mappatura” di case sfitte e capannoni vuoti.
Sottoscrivono quindi questo manifesto perché si blocchi il consumo di suolo e si costruisca esclusivamente su aree già urbanizzate, salvaguardando il patrimonio storico del Paese.

Le adesioni al presente manifesto nazionale possono essere trasmesse direttamente via mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (corredate di: Cognome e Nome, Via, Cap, Comune, Provincia, indirizzo mail, eventuale indicazione di cariche all’interno di Associazioni, Enti, Comitati).


L'elenco delle prime adesioni al "manifesto nazionale" è visibile a questo link:

https://www.altritasti.it/index.php/archivio/ambiente-e-territori/399-adesioni-pervenute-allo-qstop-al-consumo-di-territorioq

 

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Registrazione: Tribunale di Asti n. 7/2011 del 28.10.2011 - Direttore Responsabile: Alessandro Mortarino