Chiediamo l'immediata sospensione dei rincari sulle linee ferroviarie piemontesi

A cura di Co.M.I.S. - Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile.

Scriviamo per evidenziare la spiacevole notizia dell’aumento del costo, in media del 3,6%, degli abbonamenti per i pendolari e dei biglietti singoli, approvato con una delibera dall’Agenzia della Mobilità Piemontese in ottemperanza ad una legge regionale del 2013. Riteniamo tale provvedimento inappropriato e ingiustificato in quanto non supportato da un servizio efficiente ed adeguato, e che ha suscitato un generale senso di indignazione da parte dei pendolari. L’acquisto di un qualsiasi titolo di viaggio, corsa semplice o abbonamento, determina la stipula di un contratto tra il cliente ed il vettore, che obbliga entrambi a rispettarne i dettami: da una parte il versamento del costo ed il rispetto delle regole di viaggio e dall’altra la corresponsione del servizio alle condizioni, orari e modalità stabilite dall’azienda fornitrice...

Riscontriamo purtroppo che queste clausole vengono frequentemente disattese, dagli utenti per mancanza di rispetto dei beni pubblici, e dai vettori, sicuramente la parte contrattuale più forte, in quanto a puntualità, garanzia del servizio, pulizia dei mezzi ed informazioni ai viaggiatori. A questi aggiungiamo l’offerta ancora decimata dai tagli per il Covid, mai tornata alla situazione precedente, unica regione in Italia, con corse mancanti anche su direttrici importanti ed intere aree prive di collegamenti nei fine settimana e nei festivi.
 
Stentiamo a capire come non si abbia maggiore cura ed attenzione per quelli che sono clienti, anche affezionati, che però negli ultimi tempi stanno iniziando a spazientirsi in quanto non vedono rispettate le clausole contrattuali nei loro confronti ed in qualche caso hanno deciso di modificare il loro modo di viaggiare a favore di altri vettori, se presenti, oppure organizzandosi con mezzi privati condividendone le spese tra più passeggeri, esasperati principalmente dai continui ritardi, cancellazioni, interruzioni e rallentamenti e dai continui balzelli di aumento del costo di biglietti e/o abbonamenti. Registriamo, anche attraverso sondaggi lanciati su piattaforme di social media da nostri associati, che le persone denunciano un peggioramento repentino e costante dei servizi negli ultimi 4 anni; in molti ci confidano di aver avuto problemi sul posto di lavoro o a scuola a causa di ritardi e/o soppressioni di corse; alcuni addirittura dichiarano lievi conseguenze alla salute; altri come già scritto pensano a soluzioni alternative.
 
Registriamo con stupore che alcuni ritardi sono ormai cronici, 10/15 minuti sulle linee SFM 1 e 2.  Annotiamo forti disagi ai viaggiatori sulla linea internazionale Cuneo - Ventimiglia sovente per carenza di materiale rotabile che obbliga a situazioni disagevoli ed a condizioni di viaggio indecenti.
La Provincia di Cuneo soffre inoltre di carenze che si portano avanti da decenni, vedi il mancato raddoppio tra Fossano ed il capoluogo, le linee ferroviarie sospese che lasciano scoperte intere aree molto popolose (ad es. il Saluzzese), i collegamenti verso la Liguria anche nell’ottica del trasporto delle merci.
 
Situazione simile si registra nel quadrante nord est del Piemonte, con le seguenti criticità, in particolare, molto impattanti per la mobilità della provincia di Biella:

• Ad oggi, la riduzione del servizio ancora in essere nei fine settimana è pesante, pari al -55% al sabato e -22% festivi rispetto al 2019 – con sole 7 coppie di servizi/giorno ed una produzione di servizi inferiore del 50% rispetto a quanto attualmente in esercizio nei weekend tra i capoluoghi di provincia piemontesi e Torino.

• Servizio diretto Reg 11703 Torino Biella: il servizio ha subito “a sorpresa” dal 22/01/24 un aumento ingiustificato di 10 minuti di percorrenza (+19%) su 54 min complessivi portando il tempo di percorrenza tra Torino P.S. a Biella ad 1h e 5 minuti, scontando, tra l’altro, un anticipo di 10 minuti in partenza; si sollecita entro il mese di Febbraio 24 un riallineamento della percorrenza a 50 minuti tra Torino Porta Susa e Biella S. Paolo attuando la traccia oraria già utilizzata dal reg 11701 per analogo servizio mattutino.

• Torino Milano - Rv Milano Torino h 5.15 / Rv Torino Milano h 21.54/22.54: i servizi indicati non sono mai stati ripristinati post covid. Dal 2020 non è più possibile raggiungere Torino da Biella prima delle ore 8.00 (primo servizio utile 8.06), obbligando molti viaggiatori delle province di Biella, Vercelli e Novara ad utilizzare auto privata per raggiungere il capoluogo di regione, o a dover fruire forzatamente da Ivrea (per l’area biellese) del RV 2712 (h 6.41) della Valle D’Aosta, che consente di raggiungere Torino alle 7.35.
 
Anche nel quadrante sud-est la situazione non è migliore per ferrovie sospese e città di medie dimensioni come Casale Monferrato e Ovada prive di collegamenti nei fine settimana.
 
Nell’astigiano segnaliamo carenza di corse sulla linea Asti – Acqui Terme durante la settimana e assenza nei prefestivi e festivi relegando Nizza Monferrato all’isolamento; analoga situazione per la neo riattivata Asti - Alba che necessiterebbe di corse ogni ora, attualmente sono 12 nei due sensi, ed un rinforzo per i treni utilizzati dagli studenti per aumentarne la capienza.
 
Un elemento che si aggiunge allo sconforto delle persone che utilizzano il trasporto pubblico locale è la quasi impossibilità ad ottenere i rimborsi, previsti dalla carta dei servizi, per problematiche inerenti al servizio, a causa di procedure farraginose e requisiti richiesti per l’ottenimento (calcolo minuti di ritardo, soppressioni, ecc.) che di fatto li rendono inaccessibili. Ricordiamo inoltre che è pendente presso il TAR il ricorso presentato da Federconsumatori Piemonte, insieme ad altre sigle, nei confronti del contratto per il Servizio Ferroviario Regionale, stipulato dalla Regione Piemonte con Trenitalia S.p.A.. Tra i punti contestati vi è proprio l’aumento automatico delle tariffe senza che siano legate alla qualità dell’offerta, l’inadeguatezza delle penali in caso di mancato raggiungimento degli standard di servizio ed altre clausole che non rispetterebbero i canoni di qualità previsti dalle delibere dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti.
 
Occorrerebbe che i responsabili del trasporto pubblico locale si immedesimassero nei loro clienti nei momenti di disagio, perché dietro un ritardo, seppur minimo, ad una corsa soppressa o ad una mancata coincidenza ci sono delle persone che subiscono ripercussioni di vario genere. Ciò che chiediamo è maggiore attenzione ad evitare i problemi che si verificano con maggiore frequenza, adottando quelle inizative per mitigarne gli effetti sulla circolazione.
 
Per tutti i motivi fin qui esposti, consideriamo irragionevole ed inaccettabile chiedere un ulteriore sacrificio agli utenti del trasporto pubblico locale già penalizzato da un servizio carente e dai costi della vita lievitati in modo esorbitante.
 
Siamo quindi a chiedere un provvedimento urgente di sospensione degli aumenti annunciati oltre all’introduzione di agevolazioni fiscali consistenti per gli abbonati, quali ad esempio detrazioni e/o sconti, anche nell’ottica di promuovere il TPL ai fini di un beneficio per l’ambiente, in termini di riduzione dell’inquinamento, quindi per la salute dei cittadini. Gli abbonamenti e biglietti dovrebbero essere unici a livello regionale per facilitare gli spostamenti tra aree diverse senza dover cambiare più operatori, a volte anche solo per effettuare pochi chilometri. Evidenziamo infine di aver sottoposto i temi sopraesposti durante un incontro congiunto con Agenzia della Mobilità, Trenitalia e Rete Ferroviaria, nella speranza di ricevere un riscontro concreto alle nostre richieste d’intervento nel breve periodo per mitigare i problemi quotidiani che causano perturbazioni nella circolazione dei treni ed a medio lungo termine con soluzioni strutturali durature.
 
Come sempre siamo a disposizione per offrire il nostro contributo con argomenti concreti che derivano dall’esperienza quotidiana dell’utilizzo dei mezzi pubblici.

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