Ora spetta ad ognuno di voi far comprendere il valore del suolo

di Alessandro Mortarino.

La scorsa settimana vi abbiamo sintetizzato, in due differenti articoli, tutte le cifre utili per comprendere rapidamente le trasformazioni urbanistiche avvenute in ognuno dei Comuni delle province di Asti e di Cuneo negli ultimi diciassette anni. Nel frattempo il nostro Forum nazionale Salviamo il Paesaggio ha avviato la sua (ennesima) campagna di sensibilizzazione e ci pare utile ora aggiungere qualche altra utile informazione e sollecitare ognuno di voi a farsi parte attiva per diffondere nel vostro Comune dati che aiutino a riflettere e stimolino interventi in grado di offrire un cambio di rotta delle previsioni edificatorie dei Piani Regolatori. Come?...

Nel modo più semplice: scrivendo al Vostro Sindaco e diffondendo ai vostri concittadini tutte le "cifre" che riguardano il vostro Comune (che ogni persona lo faccia!!!!), generando così un dibattito concreto basato su informazioni certe. Per farlo seguite queste istruzioni: http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/02/tutti-i-costi-del-suolo-perduto-messaggio-di-salviamo-il-paesaggio-a-tutti-gli-aderenti/

Più persone si attiveranno e più sarà facile discutere, a livello locale, del passato e soprattutto del futuro della nostra/vostra comunità.
Perchè occuparci del consumo di suolo significa ragionare sulla bontà dei Piani Regolatori vigenti e sulle loro previsioni di nuove costruzioni, su uno stock di edifici - residenziali e produttivi - già esistenti ma inutilizzati, su una risorsa (il suolo, appunto) non riproducibile e fondamentale per la nostra vita e per contribuire al contrasto del surriscaldamento globale, per comprendere il costo ambientale e persino economico/finanziario causato dalla perdita di un elemento naturale così essenziale.

Le tabelle elaborate dal Forum Salviamo il Paesaggio e basate sui dati ufficiali sul consumo di suolo registrati dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) tra il 2006 e il 2022, riassumono gli ettari di suolo naturale perduto negli ultimi diciassette anni (cioè quanto cemento e asfalto hanno sostituito la “terra” naturale), la percentuale di superficie comunale impermeabilizzata (cioè l’avvenuta “antropizzazione”), il costo annuale in migliaia di euro derivante dalla perdita della risorsa suolo per ciascun Comune e il debito complessivo da ciascuno accumulato. Un debito ecosistemico e ambientale, ovviamente. Ma anche economico-finanziario.
Queste cifre chiariscono, a nostro avviso, il danno e il debito causato dalla perdita di questo che molti definiscono un "capitale naturale" (termine che noi non amiamo, ma che certamente chiunque è in grado di comprendere...).
Decine di Comuni hanno già consumato una percentuale rilevante della superficie comunale naturale e i loro Piani Regolatori prevedono molte altre aree di espansione edilizia: una emergenza nell'emergenza. Che non ha alcuna logica, se pensiamo a quanti immobili vuoti/sfitti vi siano in ogni Comune (e sarebbe necessario un censimento puntuale di questo patrimonio inutilizzato) pur a fronte di una inesistente crescita demografica. Le abitazioni e i capannoni, insomma, già ci sono. E' la "politica" che manca...

Confrontiamoci allora con le cifre. Che ora tutti noi abbiamo a disposizione: ciascuno passi all'azione.

Non c'è più tempo!

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