Nuovo progetto industriale a Castagnole Lanze: il dibattito ora è pubblico

di Alessandro Mortarino.

L'assemblea dello scorso 6 maggio, organizzata dal nascente Comitato Castagnole Attiva, ha certamente raggiunto i primi suoi obiettivi: una sala gremita ha infatti potuto raccogliere le prime informazioni sul rilevante insediamento industriale proposto in Valle Tanaro e avviare così un confronto collettivo favorito anche dalle esposizioni dell'imprenditore Luigi Schiappapietra e dalle puntualizzazioni del Sindaco Mancuso. Molti dubbi e altrettante critiche restano, però, ancora privi di risposte...

Nei giorni precedenti, i promotori dell'assemblea avevano definito un programma di interventi mirati ad affrontare un'analisi su più fronti: urbanistico, paesaggistico, ambientale, tecnologico e di "vision" strategica del e per il territorio. Essendo poi intervenuta la disponibilità del legale rappresentante dell'azienda proponente il progetto, si è pensato di rinunciare alla "scaletta" prevista e di dare a lui un ampio spazio iniziale per l'illustrazione di quanto si vorrebbe realizzare, nella convinzione che le sue parole potessero fornire un dettaglio preciso e tecnico in grado di completare la conoscenza di un procedimento i cui atti - con molta lentezza - sono stati messi a disposizione dei cittadini e delle associazioni e in forma ancora incompleta.

Non è stato esattamente così. Luigi Schiappapietra, aiutandosi con una nutrita serie di slide, ha infatti evitato di offrire dettagli tecnici e progettuali preferendo presentare la storia della sua holding (la Schiappapietra Finanziaria) per accreditare l'immagine di un'impresa del territorio («non siamo di quelli che arrivano da lontano e se ne vanno alla prima occasione...») e tutta una serie di interventi previsti nell'area di Valle Tanaro all'insegna del "green", della piena "sostenibilità" e offrendo alcune immagini sul minimo impatto visivo dell'impianto.

Un po' poco... E, soprattutto, quasi nessun accenno ad alcuni elementi che rappresentano le principali (ma non uniche) criticità evidenziate dai promotori dell'assemblea e del nascente Comitato (Gruppo Agape-Caritas di Castagnole e Coazzolo e dal Comitato Spontaneo Difesa Valle Tanaro in collaborazione con Gruppo d'Intervento Giuridico - sezione di Asti, Forum Salviamo il Paesaggio - comitato di Asti, Legambiente Circolo GAIA Asti, Pro Natura Piemonte e Italia Nostra Piemonte). Ne elenchiamo qualcuna:

- L'area di Valle Tanaro è compresa nella buffer zone Unesco, il cui obiettivo n° 4 indica chiaramente le prescrizioni per qualunque trasformazione del territorio, anche in termini di altezza e sagoma degli edifici, di coni visuali e scorci panoramici e di molto altro. Il Comune di Castagnole delle Lanze non ha ancora completato l'analisi paesaggistica indicata dalle specifiche Linee Guida della Regione, ma questo non significa che il mancato adeguamento del Piano Regolatore consenta di ignorare le indicazioni contenute nelle stesse Linee Guida e nel Piano Paesaggistico Regionale (come puntualmente fatto rilevare dai funzionari del settore urbanistico della Regione nel gennaio 2024).

- L'impianto prevede una rilevante parte di nuova edificazione di altezza pari a 39 metri, ma il Piano Regolatore indica un'altezza massima di 10,5 metri: all'incirca, quindi, quattro volte superiore. Lo stesso Piano Regolatore annota però una possibilità di deroga in caso di "comprovate necessità produttive".
La logica avrebbe voluto che dopo queste parole fosse inserita anche una frase che definisse un limite alla deroga (20% oppure 30%, non certo 400%...), ma questa frase non c'è e l'impresa si è appellata sostenendo che le sue "esigenze produttive" impongono un edificio di quell'altezza e che pertanto va loro concessa la deroga. L'Accademia della Crusca, forse, potrebbe obiettare. A noi pare che è come se sulla provinciale di Valle Tanaro il codice della strada imponesse un limite di velocità di 70 km all'ora ma "per comprovate esigenze di fretta" ad un automobilista in ritardo fosse concesso di correre ai 270/280 km all'ora: un limite/deroga accettabile?
Per capirci ancora meglio: l'altezza massima dell'impattante viadotto ferroviario esistente supera di poco i 20 metri di altezza, quasi la metà dell'impianto proposto.

- Si continua a discutere in astratto di un progetto, ma il progetto dov'è? Ad oggi i cittadini hanno potuto visionare qualche relazione acustica, geologica, tecnologica (ma i dettagli dell'impianto lo stesso Schiappapietra li ha definiti come «top secret, cioè non divulgabili in quanto rappresentano una peculiarità aziendale tutelata»), urbanistica. Ma un progetto in piena regola non si è ancora potuto visionare, a meno che per progetto finale non si intenda una Relazione Tecnica dello Studio dei geometri Revello e Demaria (eventualità remota, perché per un progetto di tale rilievo occorrerebbe almeno la firma di un architetto o di un ingegnere. Dunque: dov'è il progetto?...).

Dal dibattito assembleare è emerso il malcontento per la poca informazione data dall'amministrazione comunale ai contorni di questa iniziativa imprenditoriale che avrebbe dovuto coinvolgere tutta la cittadinanza sin dall'inizio, ovvero il 2021, e la necessità di sapere a che punto è attualmente l'iter autorizzativo che ha già ricevuto - dallo scorso gennaio - il "permesso a costruire" da parte del Comune di Castagnole delle Lanze.

Il Sindaco Mancuso, ribadendo la sua "neutralità" rispetto al progetto («ci sono altri Enti che dovranno ora esprimere il loro parere tecnico», affermazione che ha scatenato parecchie rimostranze in sala...) ha quindi annunciato che il prossimo 27 maggio la Provincia di Asti ha programmato la prima adunanza di una specifica "Conferenza dei Servizi" che dovrà entrare nel merito del progetto.
Al momento non abbiamo conferma di questa data, che ci auguriamo venga confermata e resa nota e a cui il Comitato e le associazioni di tutela ambientale chiederanno di essere invitate (e possibilmente anche ad esprimersi).

Nella serata il signor Schiappapietra si è purtroppo anche lasciato andare ad alcune affermazioni francamente evitabili, ad esempio domandando «come sia stato possibile inserire in buffer zone Unesco un'area così degradata» (e sul sito della Schiappapietra Finanziaria la Valle Tanaro viene definita come area «già gravemente ed irrimediabilmente compromessa» quindi - verrebbe da pensare - da depaupare senza ritegno...), «perchè la Caritas si occupa di aspetti territoriali e ambientali anzichè dare sostegno a chi ne ha bisogno» e, analizzando le immagini di quale sarà l'aspetto finale dell'opera, aggiungere candidamente che comunque si potrebbero ancora fare migliorie al progetto «magari modificando il colore delle strutture esterne o del verde da piantumare»: ma il progetto esiste o ancora in forma di bozza?...

Schiappapietra ha anche annunciato un rapido "dono" ai presenti affamati di informazioni: l'immediata messa on line del progetto. Che, in effetti, potete vedere anche voi qui: https://www.schiappapietra.com/assets/uploads/Spike_IM_Castagnole_Marzo_2025.pdf
Ma vi sembra un progetto oppure una semplice brossure pubblicitaria?

Molti dubbi e certamente molto lavoro per il nascente Comitato, che ora dovrà accelerare le sue ricognizioni per offrire contributi alla Provincia, all'ARPA, alla Sovrintendenza ecc. ecc.
Nonché alla sede centrale dell'UNESCO, perchè nel corso dell'assemblea Giovanna Quaglia, Presidente dell' Associazione per il patrimonio dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato (Ente gestore del sito UNESCO), ha affermato che il suo Ente non verrà invitato ad esprimersi alla Conferenza dei Servizi ma ha comunque già messo in contatto il Sindaco Mancuso con Marco Valle, già curatore del dossier di candidatura, per verificare la possibilità di una valutazione d'impatto del progetto secondo i criteri previsti dall'UNESCO.
Forse si sarebbe già dovuto fare, e da tempo, questa valutazione e occorrerà vigilarne ora i tempi e le modalità.

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