
Maretto, manco a dirlo, si rivela un esempio perfetto. Un’oasi di pace e di silenzio, tra i vigneti monferrini a metà strada fra Torino e Asti. Un ristorantino, quattro camerette accoglienti, persino una piccola piscina all’aperto. E naturalmente, moltissimi prodotti fatti in casa, a cominciare dal vino biologico: 20.000 bottiglie l’anno di freisa, bonarda e rosso del Monferrato. «E’ la nostra grande passione, frutto di una precisa scelta di vita», spiega Federico Russo, viticoltore, laureato in agraria. Insieme ai fratelli Corrado e Marcello, ancora studenti, e alla madre, Daniela Rezza, veterinaria, ha avviato un’attività a conduzione familiare.
Corrado s’è specializzato nella panificazione: «La farina che impiego fa poca strada per arrivare qui, proviene da un mulino a due passi da noi». Il grande noccioleto di famiglia, attorno alla cascina, fornisce l’ingrediente base per la torta delle Langhe che è una delle specialità di Marcello, lo chef del “Crotin”, ottimo produttore di prelibati salumi fatti in casa. «Le carni - assicura la madre, Daniela - provengono a loro volta dalle fattorie qui intorno. Animali allevati in modo naturale, secondo antichi dettami. Lo stesso dicasi per formaggi, frutta e verdura di stagione: roba nostra o delle cascine vicine».
«E’ esattamente la filosofia della Decrescita Felice applicata a un’azienda agrituristica», conferma Maurizio Pallante, frequentatore di Maretto. «Si tratta di osservare comportamenti virtuosi, che abbattano i costi ambientali. Rifiuti riciclati, compostaggio dell’organico, niente bottiglie di plastica. E soprattutto, niente sprechi». Al “Crotin” l’attenzione verso le eccedenze è una pratica acquisita: «Diamo sempre ai clienti la possibilità di portarsi a casa gli avanzi». Cibi riposti in contenitori igienici e bottiglie di vino sigillate con tappi di sicurezza. Il tutto, imbustato in eleganti confezioni di carta riciclata. Si chiama “Avanzino”, è un servizio in piena regola, pensato da un giovane imprenditore locale, Alberto Brosio, che fornisce i materiali ecologici per il recupero degli avanzi: «Non ci siamo inventati niente, abbiamo solo rispolverato un’usanza dei nostri nonni. Mai buttare via nulla».
Insieme all’Avanzino, Maurizio Pallante raccomanda anche il “last minute market“, la cessione a mense caritative di prodotti prossimi alla scadenza. «I Locali della Decrescita Felice - aggiunge - si dovranno distinguere anche per il profilo solidale, l’adesione ai Gas e la promozione di nuove forme di socialità, oltre che, naturalmente, per le modalità ecologiche della conduzione, risparmio energetico e fonti rinnovabili. La scommessa è quella di creare un vasto circuito italiano, un network virtuoso di locali con prodotti a chilometri zero, capaci di promuovere ambiente e territorio». Saranno i Circoli della Decrescita Felice a segnalare cucine, taverne, cantine e trattorie: «Poi, ogni anno, aggiorneremo l’elenco, pubblicando un’apposita guida».
Agriturismi di tutta Italia, unitevi: decalogo decrescente alla mano, il “Crotin” di Maretto potrebbe fare scuola.
Tratto da http://www.decrescitafelice.it