La crisi rende il consumatore responsabile e bio

Il consumatore diventa più consapevole e responsabile, più competente rispetto al passato, e invoca il rallentamento dei consumi: il 79,7% spende meno e meglio, con risultati lusinghieri per il biologico. Il 73% chiede prodotti meno inquinanti, il 70,4% vuole etichette più utili. È il ritratto del nuovo consumatore che emerge dall'Osservatorio sui consumi degli italiani, l'indagine annuale - giunta alla seconda edizione - di Consumers' Forum, l'associazione che riunisce le maggiori associazioni dei consumatori e le più grandi aziende italiane, curata da Giampaolo Fabris e IPSOS. 

L'indagine, condotta su un campione di mill e casi, conferma che c'è più fiducia nel futuro e voglia di tornare a spendere con meno preoccupazione (preoccupato si dice il 53% degli italiani rispetto al 67% all'indagine 2008). Il consumatore è attento al prezzo ma allo stesso tempo è stanco di rincorrere sconti, promozioni e saldi: torna a chiedere alle aziende qualità e innovazione.
Il portafoglio, rileva dunque la ricerca, diventa uno strumento per esprimere consenso verso le aziende guidate dall'etica e prediligere le marche rispettose dell'ambiente (63% contro il 58% del 2008).

Nelle decisioni di acquisto e consumo aumenta il peso del territorio e della difesa dell'ambiente: dice no agli OGM il 75,6% degli intervistati e dice sì ai prodotti che non implicano un rapporto "predatorio" con la terra il 92,4% ed è in aumento il consumo di prodotti biologici (+10% rispetto al 2008).

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