Avete mai sentito parlare di "Solein"? Probabilmente no, eppure sono in tanti che plaudono alla sua nascita considerandola un avvento quasi salvifico poichè in grado di garantire alimenti proteici all'intera umanità senza bisogno di utilizzare il suolo per produrli, essendo coltivati ad aria...
Solein è il frutto della ricerca di Solar Foods, una start up finlandese di tecnologia alimentare fondata nel 2017 e specializzata nelle innovazioni e tecnologie di piattaforma per creare il futuro del cibo insieme ai marchi leader del settore.
Si tratta di una proteina naturale (cioè non un organismo OGM o artificiale) derivata da un complesso processo di fermentazione attivato dall’energia solare - catturata con pannelli fotovoltaici - per sviluppare un processo di elettrolisi dell’acqua. In parole povere, inizia con le molecole dell'aria a cui si aggiunge un organismo microbico monocellulare non modificato e commestibile che "mangia" CO2.
Secondo l'azienda finlandese, Solein è un ingrediente proteico composto per il 60-65% da proteine, 5-10% da grassi, 20-25% da carboidrati (la parte restante è la componente minerale); contiene tutti gli amminoacidi essenziali e può sostituire le proteine presenti in qualsiasi alimento, oltre a fornire una fonte di ferro, fibre e vitamine del gruppo B.
Cresce più velocemente delle piante, ma richiedendo meno risorse ed è vegano al 100%, nutriente, si adatta a ogni dieta, per aspetto e sapore ricorda la farina di frumento o il lievito alimentare in scaglie ed è già utilizzato in prodotti lattiero-caseari (in particolare gelati) e alternativi alla carne, snack e bevande, pasta, pane e creme spalmabili.
L’impatto ambientale è contenuto e privo di emissioni di Co2: per ottenere un kg di Solein bastano circa 10 litri di acqua, rispetto ai 15.500 litri necessari per produrre un chilo di carne di manzo o ai 2500 litri necessari per un chilo di soia.
Questa innovativa "polvere proteica commestibile" parrebbe quindi l'ancora di salvezza per quella razza umana che già ora annaspa tra le insidie di una emergenza climatica che si preannuncia drammatica e evidenzia crescenti desertificazioni. Tanto che l'azienda assicura a ogni piè sospinto: “Non usiamo materie prime agricole nei nostri prodotti, quindi possiamo produrre cibo nello spazio, nel deserto o nell’Artico”.
Già, proprio così. L'umanità si prepara ad emigrare su Marte e ad alimentarsi facendo a meno dell'aiuto della natura.
Ma è questo il futuro che vogliamo? (Prima di rispondere all'ansiogeno quesito, vi consigliamo di andare nell'orto a raccogliere un pomodoro o qualche ravanello...).