Facciamo politica. Anzi: Sbilanciamoci !

ImageNei primi giorni del prossimo Settembre, Torino ospiterà l'edizione 2008 di uno dei momenti chiave della campagna nazionale “Sbilanciamoci !”: tre giorni di discussione e confronto che si svolgono ogni anno in concomitanza e simbolica opposizione al workshop degli industriali di Cernobbio.
Dal 1999, ben 47 organizzazioni della società civile si sono unite nella campagna Sbilanciamoci! per impegnarsi a favore di un’economia di giustizia e di un nuovo modello di sviluppo fondato sui diritti, l’ambiente, la pace. La campagna Sbilanciamoci! propone ed organizza ogni anno attività di denuncia, di sensibilizzazione, di pressione, di animazione politica e culturale affinché la politica, l’economia e la società si indirizzino verso la realizzazione dei principi della solidarietà, dell’eguaglianza, della sostenibilità, della pace. La campagna Sbilanciamoci! parte dal presupposto che è necessario cambiare radicalmente la prospettiva delle politiche pubbliche rovesciando le priorità economiche e sociali, per rimettere al centro i diritti delle persone, di un mondo più solidale e la salvaguardia dell’ambiente anziché le esigenze dell’economia di mercato fondata su privilegi, sprechi, diseguaglianze ...

Nei suoi quasi dieci anni di attività, la campagna ha elaborato strumenti di ricerca, analisi critica e proposta che sono parte essenziale della sua attività di informazione, pressione politica e mobilitazione. Tra essi: 20 rapporti/pubblicazioni a diffusione nazionale (sulla Finanziaria, sul Quars - Qualità Regionale dello Sviluppo, sull’Iraq, sulla cooperazione allo sviluppo, sulle spese militari, sulla giustizia fiscale, sulle tasse globali): organizzato convegni nazionali; promosso centinaia di iniziative locali (convegni, seminari, dibattiti, ecc.) e raccolto migliaia di firme on-line a sostegno delle proposte della campagna sulla finanziaria; curato la stampa e la diffusione di migliaia di quaderni di Sbilanciamoci! nelle scuole; curato la stampa e la diffusione di migliaia di cartoline a sostegno delle proposte della campagna; curato l’elaborazione di decine di emendamenti alla finanziaria, raccolti dai parlamentari che sostengono e hanno sostenuto Sbilanciamoci!.



LA CONTROFINANZIARIA

Ogni anno, ad ottobre, Sbilanciamoci! pubblica il rapporto “Cambiamo Finanziaria. Come usare la spesa pubblica per i diritti, la pace e l’ambiente”.

Durante la discussione alle Camere della Legge Finanziaria, Sbilanciamoci! organizza incontri di presentazione, sollecita i parlamentari a presentare emendamenti che favoriscano le sue proposte, invita a firmare una petizione per chiedere al Parlamento di cambiare Finanziaria.

La controfinanziaria di Sbilanciamoci! ha permesso a molti parlamentari di presentare emendamenti (alcuni dei quali accolti), mozioni, risoluzioni ed ordini del giorno, favorendo –anche da un punto di vista culturale - la diffusione dei contenuti che sono alla base della campagna: la necessità di un diverso modello di sviluppo, di nuovi indicatori economici, di un diverso orientamento delle politiche economiche e finanziarie.

La Finanziaria può essere (dovrebbe essere ...) un investimento nel futuro.

Lo scorso anno avrebbe potuto esserlo in modo particolare. Infatti, grazie alla sostanziale riduzione del rapporto deficit/PIL – tornato nei parametri europei - alla crescita economica dell’ultimo anno e mezzo precedente e all’aumento consistente delle entrate fiscali, ci sarebbe stato tutto lo spazio per una Finanziaria che investisse nel futuro, con un piano di investimenti sociali, ambientali, nella conoscenza e nella ricerca, in un diverso modello di sviluppo.

Così non è stato. Nonostante Tommaso Padoa-Schioppa abbia titolato un suo intervento su Il Sole 24 Ore: “Una finanziaria che guarda al futuro”, la campagna Sbilanciamoci! ha dato una opposta interpretazione: una Finanziaria incapace di futuro. Non c’era una direzione di marcia verso gli investimenti pubblici (se non quella del contenimento delle spese) di cui questo paese avrebbe avuto bisogno: solo interventi in ambito sociale ed ambientale, che seppur importanti hanno un limitato impatto redistributivo e, in alcuni casi, solo un effetto “una tantum”. Ha prevalso l’idea di una politica economica restrittiva che ha principalmente due punti di riferimento: il contenimento della spesa pubblica e l’obiettivo del taglio dell’imposizione fiscale. Vi erano certo alcune importanti novità: aumentate un po’ le spese sociali, qualche azione di redistribuzione e soprattutto non si sono tagliate le spese a sanità e ad enti locali. Ma si è continuato, nello stesso tempo, a procedere sulla vecchia strada: si aumentano le spese militari, si tagliano le tasse alle imprese (ma non al lavoro dipendente), si sprecano soldi in inutili grandi opere, non si investe nella scuola, nell’università e nella ricerca. Il Rapporto di Sbilanciamoci! dello scorso anno ha dimostrato che sono possibili altre scelte di politica economica, un modo diverso di utilizzare la spesa pubblica.



IL QUARS

Dal 2003 viene inoltre pubblicato il rapporto: “Come si vive in Italia? Qualità sociale, diritti umani, ambiente, politiche pubbliche regione per regione”.

Si tratta di un lavoro di classificazione delle regioni italiane basato sulla misurazione del loro sviluppo ambientale, sociale e dell’entità e qualità della spesa pubblica realizzato grazie al QUARS (Qualità Regionale dello Sviluppo), indice elaborato proprio da Sbilanciamoci! (basandosi anche su altri indicatori e dati delle Nazioni Unite, dell’Istat, della Banca d’Italia, di varie Università) attraverso il quale è stata stilata un’interessante classifica sulla qualità dello sviluppo, a livello regionale, nel nostro paese.

L’indicatore QUARS prende in esame quattro aspetti: l’indice di sviluppo umano aggiustato, l’indice di qualità sociale, l’indice di spesa pubblica, l’indice di qualità ambientale, che insieme danno vita all’indicatore di Sbilanciamoci!

Dal 2006, a seguito di un importante approfondimento metodologico, il QUARS è stato rielaborato prendendo in considerazione un numero molto più ampio di indicatori raggruppati in sette aree: Ambiente, Economia e Lavoro, Diritti e Cittadinanza, Istruzione e Cultura, Salute, Pari opportunità, Partecipazione.



COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO E SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE

È un altro dei temi cari alla campagna, che ha analizzato le carenze e le promesse non mantenute che hanno caratterizzato l’azione dello Stato italiano e del Ministero degli Affari Esteri nel campo dell’Aiuto Pubblico allo Sviluppo.

Nel 2006, è stata inoltre pubblicata la seconda edizione del Rapporto “Economia a mano armata”, un aggiornamento ed un ampliamento del Rapporto uscito nel 2002. Frutto della collaborazione della campagna con numerose associazioni pacifiste e studiosi dell’economia di guerra, il Rapporto fornisce prezioso materiale sulle famigerate armi di distruzione di massa e sui trattati che ne regolamentano la produzione, sulla produzione di armi, sulle spese militari.


Aderiscono alla campagna Sbilanciamoci: AIAB, Altreconomia, Antigone, Arci, Arci Cultura e Sviluppo, Arci Servizio Civile, Associazione Finanza Etica, Associazione Obiettori Nonviolenti, Associazione per la Pace, Beati i Costruttori di Pace, Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, Carta, CIPSI, Cittadinanzattiva, CNCA, COCIS, Comunità delle Piagge Firenze, Comitato italiano contratto mondiale sull'acqua, Coop. ROBA dell’Altro Mondo, CRS, CTM Altromercato, Crocevia, Donne in nero, Emergency, Emmaus Italia, Fair, Fondazione Culturale Responsabilità Etica, GESCO, Gruppo O.Romero SICSAL Italia, ICEA, ICS, Legambiente, LILA, Lunaria, Mani Tese, Microfinanza, Movimento Consumatori, Nigrizia, Pax Christi, Re.D.S. - Rete Degli Studenti, Rete Lilliput, Terre des Hommes, UISP, Unione degli Studenti, Unione degli Universitari, Un Ponte per…, WWF.


Il VI° Forum de “L'impresa di un'economia diversa” si terrà a Torino dal 4 al 6 Settembre 2008.

Maggiori informazioni su http://www.sbilanciamoci.org .

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