Avviato il Patto di Mutuo Soccorso astigiano

ImageC'erano molte persone alla biblioteca del Centro Culturale San Secondo, lo scorso Venerdì 20 Giugno, per il primo incontro promosso da alcuni cittadini astigiani orientato alla possibile costituzione di un “patto di mutuo soccorso” sui temi più urgenti a livello sociale, ambientale, comunitario.
Ci verrebbe da dire che la sala era gremita, ma preferiamo – pudicamente – tenere la sensazione custodita tra noi presenti: forse è solo l'effetto di quelle sedie poste tutto attorno alle pareti, segnale di una presenza fisica incisiva ma non invasiva che ben si è accompagnata alla “naturale” sequenza di un dialogo che ha dato la parola a tutti: per spiegare il motivo della presenza, il bisogno latente, la volontà di colmare distanze. Donne e uomini, giovani e meno giovani, soggetti attivi in associazioni/comitati e persone comuni. Accomunate da un'evidenza netta ...

E molti anche i non presenti che, in vario modo, avevano voluto segnalare la loro adesione ad un tavolo ormai necessario per collegare le molteplici situazioni emergenziali di porzioni della nostra società, parti di un medesimo mosaico capace di provare la pazienza di chiunque abbia una sensibilità.

Insomma, sembrerebbe nato sotto un ottimo auspicio questo “patto”, condito non dalla solita abitudine ad esprimere frustrazioni ma da una quasi inusuale voglia di ascoltare gli altri.

Nei giorni successivi, su molte mailing list si è commentata la serata ed i suoi possibili approdi, con parole e spirito davvero incoraggianti.

Il secondo incontro si terrà Lunedì 30 Giugno (ore 21,00, Centro Culturale San Secondo in via Carducci 24 ad Asti) e ci pare utile prepararlo attraverso due testimonianze che ci paiono particolarmente significative: un commento di Carlo Sottile ed una sorta di verbale/invito di Mario Malandrone.


Carlo Sottile (Coordinamento Asti Est): Il pronunciamento del Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto a favore del ricorso presentato dal "Codacons" e dal comitato "No Dal Molin", conferma molti giudizi espressi nel corso della nostra assemblea e rappresenta un fatto nuovo, questa volta positivo (su quelli negativi ci siamo dilungati nell'incontro) che ci sollecita ad insistere nell'azione appena intrapresa.

Io penso che la discussione e le conclusioni pratiche a cui è giunta, siano un buon inizio. Rompere le solitudini dei singoli e il conservatorismo delle associazioni, attivando forme adeguate di comunicazione interna (non è stato apprezzato il suggerimento formulato da qualcuno dei presenti di costituire un "comitato esecutivo") e pubblica (valorizzare gli strumenti esistenti e metterne alla prova di nuovi, gazebo, teatro di strada, versione cartacea della newsletter "altritasti", radio ...), sono intenzioni che personalmente condivido, insieme ad altri volontari della mia associazione (che erano presenti all'assemblea).

Le mie sottolineature sono le solite (da un po' di tempo a questa parte) e mi sembrano in sintonia con il succo di molti interventi di ieri, vale a dire: agire una democrazia del basso (una testa un voto), agire il più possibile vicini alla realtà (ieri ne sono state ricordate alcune, l'inceneritore, i campi nomadi, le abitazioni, la precarietà, la scuola, l'acqua), tenere presente nel linguaggio e nell'approccio pubblico che noi, i protagonisti più o meno oscuri del movimento (possiamo definirci così), siamo una minoranza.

In altri termini, non è facile sentire almeno l'eco delle nostre parole, neanche nei discorsi e nei racconti delle persone o gruppi con i quali veniamo a contatto, figuriamoci in una opinione pubblica colonizzata dal "pensiero unico" e dai suoi valori/disvalori.

Lavorare sulle nostre relazioni, "per conoscerci meglio", come hanno detto alcuni, per mettere a contatto le nostre positività (condizione per moltiplicarle) dico io, e lavorare sulla comunicazione, sono intenzioni che condivido senza riserve, perché le considero una parte

importante di un più generale lavoro culturale; una battaglia delle idee (un'altra narrazione del presente) necessaria per dare "senso" alle nostre azioni e per contrastare il "senso comune" dominante.

Condivido ovviamente le "urgenze del fare", dichiarate da alcuni degli intervenuti, perché sono convinto che le divergenze di giudizio si dirimono nella pratica, perché è nella pratica che ci si oppone alle varie regressioni sociali di cui si è parlato nell'incontro, perché la pratica, se è efficace, rimanda quasi sempre ad una dimensione pubblica ed è solo in quella dimensione che possiamo porci, senza astrazioni, come "soggetto politico", di una politica "alta", come diceva bene qualcuno dei presenti nel suo intervento.





Mario Malandrone (Asti Social Forum): Gli interventi della prima riunione del patto di mutuo soccorso tra cittadini astigiani hanno messo in evidenza più piani di valutazione della situazione attuale.

Da molte analisi è emersa la necessità di mettere insieme le proprie esperienze e impegni, per vincere la sensazione di impotenza che accompagna molto spesso l'analisi sulla realtà e le azioni dei singoli.

Dalla riunione è emersa la necessità di agire in prima persona attraverso scelte individuali e collettive un impegno diretto nella vita politica (intesa come interesse alla polis), non a una delega alla politica istituzionale.

Per citare Don Milani, è importante prendere esempio dal "mi interessa", pratica opposta a una cultura dominante del "me ne frego " fascista.

Sono state citate più tematiche, su cui molti dei partecipanti all'incontro hanno portato la loro testimonianza di impegno: dalle migrazioni alle tematiche ambientali (inceneritiori, comitati, nucleare), alla crescente cultura xenofoba di cui spesso diventano bersagli i migranti (i rom in particolare), l'economia, i consumi, i diritti sul lavoro e sociali.

Per molti è emersa l'esigenza di tornare a fare cultura, informazione e formazione e di agire, cercando un fronte comune di impegno.

Il cercare di mettersi in rete, costruire una rete di solidarietà, presuppone una maggiore conoscenza tra i singoli ed è stato deciso che proprio da questo occorre iniziare.

Da dove partire?

Molte persone hanno indicato l'impegno individuale nella propria vita, sul lavoro, tra amici e in famiglia come una delle possibili azioni.

Occorre pero' mettere insieme questo impegno personale, comunicarlo, metterlo in comune con gli altri.

Proprio a proposito della comunicazione sono emerse varie proposte: uno strumento di comunicazione cartaceo (si è citata l'esperienza web di AltritAsti), una radio su web. Occorre, però, fare in modo che questi strumenti arrivino alle persone comuni, ripartire “dalla strada, dalla Piazza” ...

Nasce quindi l'esigenza di formarsi ed entrare, però, in relazione con gli altri attraverso l'ascolto e la proposta concreta. Per esempio, sui consumi sono state citate azioni attive come i Gruppi di Acquisto Solidale e il consumo consapevole, proposte concrete che sperimentano la relazione tra persone e l'esigenza del fare.

Sulla comunicazione è emersa l'importanza di ascoltare le realtà quotidiane, attraverso la diretta narrazione delle persone e trasformarle in comunicazione di strada: dalla vita di tutti i giorni a occasioni pubbliche (gazebo, bancarelle, teatro di strada).

E' stato citato, ad esempio, il lavoro fatto dal gruppo P.E.A.C.E. e dal Comitato astigiano a favore delle Acque Pubbliche, che ha ascoltato e proposto utilizzando tecniche di animazione.

Questo è, in breve, il verbale della scorsa assemblea; i partecipanti hanno deciso di proporne una nuova in cui le tematiche e l'impegno comune per favorire un lavoro di informazione dovrebbero essere centrali e che è stata fissata per Lunedì 30 Giugno, presso il Centro Culturale San Secondo alle ore 21.

I partecipanti hanno deciso di partire da una domanda, vi chiediamo di restituire se è possibile la vostra proposta e risposta entro Venerdi' 27 Giugno:

cosa è per me un patto di mutuo soccorso tra cittadini ? Come dovrebbe essere ? Quali tematiche dovrebbe affrontare e con quali strumenti ?

Chiediamo a tutti di essere pratici e sintetici, l'idea è di assemblare in una scrittura collettiva - attraverso cartelloni – gli spunti che riceveremo, proprio per facilitare la discussione anche in un'assemblea numerosa.

Restituite il contributo a mailto:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Aggiungi commento

Invia
Altritasti Periodico on line dell'Associazione di Promozione Sociale Altritasti - via Carducci 22 - 14100 Asti - C.F. 92060280051
Registrazione: Tribunale di Asti n. 7/2011 del 28.10.2011 - Direttore Responsabile: Alessandro Mortarino