Abbonatevi ad un giornale "morto ammazzato" ...

ImageCinquemila abbonamenti permetterebbero a “Carta” di sopravvivere al tentato omicidio in corso operato dal Governo italiano e dal suo ministro Giulio Tremonti, ovvero al taglio – addirittura “retroattivo” - dei contributi pubblici per le cooperative di giornalisti [solo alle cooperative e ai giornali politici, non ai grandi editori ...].
“Carta” è una rivista settimanale che si può trovare nelle principali edicole italiane, ma è anche un quotidiano on line (http//:www.carta.org), è l'attività dell’associazione Cantieri Sociali, è libri tematici di comunicazione sociale ed altermondialista, è le magliette “Clandestino” (nate proprio ad Asti, nei laboratori grafici di Gian Monaca) e mille altre iniziative di informazione “contro”.

Il team di AltritAsti è tra i molti che, nel corso degli anni, ha dato il proprio piccolo contributo concreto al suo esistere; oggi la continuità di “Carta” è fortemente a rischio e noi crediamo che qualcosa debba essere fatto per salvaguardare questa importante voce di libertà nel nostro appiattito panorama dell'informazione nazionale.

Il direttore di “Carta”, Gigi Sullo così riassume il suo (e nostro) invito a sostenere l'iniziativa editoriale:

Il nostro bilancio soffre principalmente a causa del  sistema della distribuzione in edicola. A un amico che ci diceva «non mi abbono perché comprarlo in edicola è un piacere», abbiamo risposto che il suo piacere, cioè la sua singola copia, a noi costa buttarne via molte altre. Il sistema distributivo della carta stampata, che peraltro è sul punto di diventare, città per città, di proprietà dei grandi editori, è congegnato così male, e maltratta talmente i piccoli giornali, che distribuire più di 20 mila copie, come noi facciamo, significa essere pressoché introvabili, e quindi moltiplicare la quantità di copie invendute. E d’altra parte tutti i giornali, grandi quotidiani compresi, stanno precipitando, nelle vendite in edicola, perché l’uso di internet sta diventando la principale fonte di informazione [perciò da sempre noi facciamo anche un sito, lavorandoci molto e non guadagnandoci quasi niente, fin qui]. Inoltre c’è l’invasione dei «free press» gratuiti.

Se questa è la situazione, ci siamo detti, dobbiamo rovesciare l’ordine del discorso: se noi avessimo, ad esempio, 5 mila abbonati, e non 2 mila, potremmo progressivamente ed opportunamente ridurre la tiratura, quindi risparmiare sui costi di carta, stampa e distribuzione, e ad esempio andare in edicola solo nelle grandi città, nelle stazioni e negli aeroporti, e in altre città solo su richiesta [«Qui vendiamo certamente cinque copie, l’edicola giusta è…»], magari cercando anche «punti vendita» alternativi, botteghe o associazioni. E se nel contempo facessimo una grande offensiva nella ricerca di pubblicità [del nostro tipo: imprese etiche ed enti locali, università e associazioni, ecc.] da inserire nel settimanale ma anche nel sito, se fossimo più bravi nel produrre e vendere libri, video, magliette, ecc. [la Bottega on line ha fatto un balzo all’insù grazie alle magliette Clandestino], ci avvieremmo a un sostanziale riequilibrio del bilancio della cooperativa.

Però non proponiamo solo «abbonatevi a un giornale morto ammazzato» [questo siamo, al momento]: diciamo anche «abbonatevi per due anni», cioè scommettete con noi che saremo in grado di spedirvi il settimanale anche l’anno prossimo e quello dopo. O ancora «abbonatevi in compagnia», ovvero regalate l’abbonamento a un amico. In questi due casi il prezzo dell’abbonamento sarà più basso, per incoraggiare a fare questo passo. In cambio, oltre a pagare la tariffa di posta prioritaria [per far arrivare puntuale il settimanale], offriremo agli abbonati alcuni servizi aggiuntivi, oltre al tradizionale omaggio [specialmente cose buone da mangiare, come ben sanno gli abbonati, dopo aver assaggiato formaggi speciali e panettoni sopraffini].
Offriremo agli abbonati anche un «circuito» di informazioni. Prima di tutto – dandoci un po’ di tempo di realizzazione tecnica – daremo l’accesso al settimanale in versione Pdf, consultabile nel sito internet appena finito di lavorare in redazione [cioè il mercoledì mattina, due giorni prima dell’uscita in edicola]. Forse proporremo anche un abbonamento alla sola versione in internet. Poi pensiamo a una newsletter quotidiana, all’indirizzo mail dell’abbonato, che segnali la notizia principale del giorno e l’articolo di approfondimento più interessante tra quelli che si trovano nel quotidiano on line, di cui forniremmo così un’anticipazione; uno sconto del 25 per cento su tutto quel che produciamo [libri, dvd, magliette…] e, in futuro, uno sconto sui libri di un certo numero di editori amici di Carta. Insomma, più che abbonati vi proponiamo di diventare amici, in costante relazione con noi, anche per mezzo dell’associazione Cantieri sociali, che si va consolidando in diverse regioni.

A chi chiederemo di abbonarsi ? Prima di tutto agli attuali abbonati, ai soci, ai lettori del settimanale cartaceo e a quelli del giornale on line, poi a chi indossa la nostra maglietta, e ai cittadini che nelle loro lotte hanno constatato quanto Carta possa essere utile, alle associazioni e ai sindacati, e via allargando il cerchio. A tutti chiederemo di farlo sapere ai loro amici e compagni. Se ogni abbonato si sdoppiasse, saremmo già a buon punto. Se molti lettori del cartaceo e dell’on line si abbonassero, saremmo già al traguardo. Noi siamo affezionati – colpa degli zapatisti – alla strategia della lumaca [dei «caracoles»]. Ma questa volta adotteremo la strategia della formica. Per scampare al tentato omicidio premeditato, basta che ogni industriosa formichina porti la sua pagliuzza, il suo abbonamento. E d’altra parte – lo avrete sperimentato anche voi a casa vostra – se si fa la guerra alle formiche si finisce sempre con il perdere. Perciò potremo a un certo punto dire a quei brutti ceffi del governo: noi avremmo diritto a quei soldi, ma se voi ce li sequestrate, bene, siamo comunque in grado di sopravvivere perché abbiamo molti amici, ossia molti tesori.


Per questo invitiamo tutti a sottoscrivere un abbonamento annuale al giornale.
E ricordiamo che un abbonamento biennale vorrebbe dire scommettere con “Carta” che tra due anni sarà ancora viva.
Regalare un abbonamento a un amico, invece, aiuterebbe ad allargare il cerchio di chi conosce “Carta”.
120 euro l’abbonamento annuale.
200 euro l’abbonamento biennale o due abbonamenti insieme.
70 euro il semestrale.

Ci sono tre possibilità per abbonarsi:
- Pagamento on-line con carta di credito [http://www.carta.org].
- Conto corrente postale [alle Poste] n.16972044 intestato a Carta società cooperativa, Via dello Scalo San Lorenzo, 67, 00185 Roma.
- Bonifico bancario/postale [presso la tua banca/posta sul nostro conto di Banca Etica] IT85 D050 1803 2000 0000 0110 440.

Per i pagamenti con cc postale o bonifico bancario/postale: inviare copia della ricevuta a mailto:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o al fax 06 45496323 indicando il vostro nome, l'indirizzo completo, il tipo di abbonamento, i regali che preferite ed un recapito telefonico.
L'abbonamento partirà solo dopo l'invio della ricevuta bancaria o postale.

Maggiori informazioni su:  http//:www.carta.org

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