Un brano di Fenoglio che sembra attualissimo

Ma non confondiamo la guerra con la pandemia, sarebbe un errore!

«L’inverno sarà lunghissimo».
Milton annuì con le spalle. «Sarà l’inverno più lungo da che mondo è mondo. Sarà un inverno di sei mesi».
«Perché di sei mesi?»...

«Non avrei mai creduto che avremmo dovuto passare un secondo inverno. Nessuno venga a dirmi che lui lo aveva previsto o gli do in faccia del bugiardo e del millantatore (…) ero convinto che prima del nuovo freddo avremmo avuto tutto il tempo di rovesciarne due di fascismi».

«E invece? Invece quando sarà finita? Quando potremo dire fi-ni-ta?».

«Maggio».

«Maggio?».

«Ecco perché ho detto che l’inverno durerà sei mesi.».

«Maggio - ripetè la donna a se stessa.- Certo che è terribilmente lontano ma almeno, detto da un ragazzo serio e istruito come te, è un termine. E’ solo di un termine che ha bisogno la povera gente. Da stasera voglio convincermi che a partire da maggio i nostri uomini potranno andare alle fiere e ai mercati come una volta, senza morire per la strada. La gioventù potrà ballare all’aperto, le donne giovani resteranno incinte volentieri e noi vecchie potremo uscire sulla nostra aia senza la paura di trovarci un forestiero armato. E a maggio, le sere belle, potremo uscire fuori e per tutto divertimento guardarci e goderci l’illuminazione dei paesi».

Da “Una questione privata“ di Beppe Fenoglio.

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