Facciamo i casalinghi, embè?



di Fabio Lepre.


Danno consigli sui detersivi da usare: «Evitare quelli sintetici perché provocano allergie e inquinano il pianeta». Rivelano i piccoli segreti della perfetta stiratura: «Una buona stenditura permette di risparmiare il 50% del tempo». Per i più esigenti organizzano corsi di stirologia ed epistemologia del bucato. E soprattutto insegnano ad amare la propria casa e le faccende domestiche. Sono gli uomini casalinghi italiani che, in barba a qualche frivolo sorriso di troppo, vanno avanti per la loro strada ...

Lui, Fiorenzo Bresciani, toscano di Pietrasanta, in provincia di Lucca, è il presidente e fondatore dell’Associazione uomini casalinghi. Sulla carta d’identità ha fatto scrivere "casalingo" alla voce professione.

Qual è stata la scintilla che l’ha portata a creare nel 2003 l’Associazione degli uomini casalinghi?
«Beh, è scoccata un po’ per necessità e per un po’ per volontà. Dopo aver chiuso la mia attività commerciale a Viareggio, mi sono trovato a casa e ho iniziato a dedicarmi a qualche lavoretto domestico. Poi, mentre stavo cucinando la pummarola è nata l’idea, come una scintilla».

Quanti sono gli associati e da dove arrivano?
«Sono oltre 6.000 e arrivano da tutta Italia. L’uomo, il maschio, continua a sentirsi poco casalingo e ha difficoltà a mettere la faccia. Essendo quello del casalingo un lavoro non retribuito ci sono disagi sociali da superare».

Ma…
«Ma in realtà non c’è nulla da vergognarsi, anzi. La vita domestica è un bene prezioso».

D’altronde se vale per le donne non si capisce perché non debba valere per gli uomini...

«Esatto, ma qualcosa sta cambiando. Sempre più spesso al bar sento nuovi discorsi, commenti sull’ultimo tipo di aspirapolvere e sui modi migliori di sistemare il letto: non può che farmi molto piacere».

Qual è l’identikit del casalingo tipico?
«L’uomo che ha iniziato un percorso con la propria compagna, da sposato o da convivente, e ha un’età fra i 30 e i 60 anni. Il fattore anagrafico ha il suo peso: più si va avanti con l’età e più aumenta la sensibilità. In realtà il percorso dovrebbe iniziare sin da giovani, ma qui da noi la mamma è troppo coccolona. È ancora molto vivo nella nostra società il modello di maschio che non deve chiedere mai e la divisione dei ruoli all’interno e fuori dalla famiglia. Basta vedere i messaggi lanciati dagli spot pubblicitari».

Quali sono le attività domestiche a cui si dedica con maggior piacere?
«La stiratura. Ma mi colpisce come molti lamentino difficoltà con il corretto utilizzo della lavatrice, fra colori separati, gradazioni e risciacquo, quando in realtà è un oggetto meccanico e quasi automatico».

Ha mai avuto contrasti sulla gestione della casa?
«Certo, sì, soprattutto nei primi tempi. Nella maggior parte dei casi la donna si sente regina della casa e non tollera intrusioni. Le visioni sono sempre inevitabilmente un po’ diverse, ma il passo dalla competizione alla collaborazione è stato breve. Il problema più grande l’ho avuto piuttosto nei convegni, dove sono stato molte volte attaccato dal mondo femminile. Il motivo? Considerano gli uomini casalinghi un’intrusione. Ma se indossiamo un grembiule è solo per dare una mano».

Ha scoperto cosa vogliono le donne dagli uomini?
«No. Le donne hanno le loro ragioni, ma forse non sono riuscite a capire neanche loro cosa vogliono realmente dagli uomini. Sebbene desiderino che il proprio compagno collabori alla gestione della casa, quando poi succede seriamente, si sentono defraudate del ruolo che da millenni le vede protagoniste».

La condivisione è uno dei gesti d’amore più alti…
«Sì, ne sono convinto: la collaborazione è il primo passo d’amore. Se questo concetto non viene reciprocamente compreso, il rapporto si logora e prima o poi va in frantumi. La casa, come luogo e come simbolo, racchiude molti significati, psicologici ed emotivi. Dovrebbe essere il cuore della coppia, della famiglia, dell’armonia. Intesa in questo senso la collaborazione domestica è un gesto d’amore in cui non ci sono limiti, compiti predefiniti e costrizioni reciproche».

Siamo sicuri che il ritornello più ripetuto sia sul rapporto fra gli uomini casalinghi e il sesso…

«Già… E tutte le volte ripeto come non ci sia alcun rapporto fra virilità e stiramento di una camicia. In realtà capita l’esatto contrario: l’aspetto sessuale trae solo vantaggio. La donna agevolata nelle faccende casalinghe ha più tempo e più energie da dedicare al sesso».

Tratto da: http://traterraecielo.it/le-esperienze/facciamo-i-casalinghi-embe-fiorenzo-bresciani?utm_source=emailcampaign914&utm_medium=phpList&utm_content=HTML&utm_campaign=WEL+7+-+WALK+EAT+LOVE+numero+SETTE+del+1+FEBBRAIO+2015

Riferimenti: http://www.uominicasalinghi.it/

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