19 aprile 2023: un'esperienza didattica

di Gianfranco Monaca.

Ho ricevuto un invito dalla Scuola Media statale “Vittorio Alfieri” di San Damiano d'Asti, per presentare qualche episodio della sua vita e ho scelto il testo seguente.

Proseguii per Konisberga  e Danzica; questa città, fin allora libera e ricca, in quell'anno per l'appunto cominciava ad essere straziata dal mal vicino despota prussiano, che già vi avea intrusi a viva forza i suoi vili sgherri. Onde io bestemmiando e Russi e Prussi, e quanti altri sotto mentita faccia di uomini si lasciano piú che bruti malmenare in tal guisa dai loro tiranni; e sforzatamente seminando il mio nome, età, qualità, e carattere, ed intenzioni (che tutte queste cose in ogni villaggiuzzo ti son domandate da un sergente all'entrare, al trapassare, allo stare, e all'uscire), mi ritrovai finalmente esser giunto una seconda volta in Berlino, dopo circa un mese di viaggio, il piú spiacevole, tedioso e oppressivo di quanti mai se ne possano fare; inclusive lo scendere all'Orco, che piú buio e sgradito ed inospito non può esser mai. Passando per Zorendorff, visitai il campo di battaglia tra' russi e prussiani, dove tante migliaia dell'uno e dell'altro armento rimasero liberate dal loro giogo lasciandovi l'ossa. Le fosse sepolcrali vastissime, vi erano manifestamente accennate dalla folta e verdissima bellezza del grano, il quale nel rimanente terreno arido per sé stesso ed ingrato vi era cresciuto e misero e rado. Dovei fare allora una trista, ma pur troppo certa riflessione; che gli schiavi son veramente nati a far concio. (V. Alfieri, Vita, Giovinezza cap IX)...

Ho spiegato qualche passaggio un po' più complicato per quel tipo di pubblico: Onde io bestemmiando e Russi e Prussi, e quanti altri sotto mentita faccia di uomini si lasciano piú che bruti malmenare in tal guisa dai loro tiranni; cioè: imprecando contro i russi e i prussiani e tutti quelli che, rinunciando alla propria dignità umana, si lasciano malmenare in tal modo dai loro governanti.    E : sforzatamente seminando il mio nome, età, qualità, e carattere, ed intenzioni (che tutte queste cose in ogni villaggiuzzo ti son domandate da un sergente all'entrare, al trapassare, allo stare, e all'uscire): lamenta il regime poliziesco che obbliga i cittadini a mostrare continuamente i propri documenti, con la possibilità di essere considerato straniero, clandestino, irregolare ecc., questo paese inospitale rende il  viaggio sgradito, come andare al proprio funerale (inclusive lo scendere all'Orco (il regno dei morti), che piú buio e sgradito ed inospito non può esser mai). Il turismo può essere occasione di svago ma può fornire materiale per riflessioni molto serie,  se lo si vuole. Infatti: visitai il campo di battaglia tra' russi e prussiani, dove tante migliaia dell'uno e dell'altro armento rimasero liberate dal loro giogo lasciandovi l'ossa. Una scelta intenzionale del turista che suppone un orientamento antimilitarista (contrario alla guerra). Infatti gli eserciti dell'uno e dell'altro armento sono mandrie mandate al macello che solo nella morte hanno trovato la libertà  (rimasero liberate dal loro giogo lasciandovi l'ossa).

La vegetazione rigogliosa rivela la presenza delle fosse comuni in cui sono stati sotterrati  migliaia di cadaveri dei due eserciti, mentre l'aridità del terreno circostante dimostra l'inutilità della guerra, che non ha migliorato le condizioni di quella regione.
Dovei fare allora una trista, ma pur troppo certa riflessione; che gli schiavi son veramente nati a far concio.
La considerazione finale è brutale: gli schiavi sono solo utili come concime. Tornando all'inizio: chi, rinunciando alla propria dignità umana, si lascia malmenare in tal modo dai propri governanti, si riduce senza reagire alla condizione bestiame da macello utilizzato come letame.

Ho poi letto una riflessione in forma di sonetto a imitazione della metrica alfieriana  per introdurre il discorso della possibilità di ognuno di esprimere i propri pensieri su un dato tema: la libertà d' espressione non può essere limitata da nulla se non dall'efficacia stessa della comunicazione.     

Viaggiando si capiscon molte cose,
però dipende se le vuoi capire.  
Se ti ostini a veder solo le rose,
ahimé, le spine le dovrai sentire.

Isole verdeggianti ed ubertose
in un terreno ingrato da intristire:
fosse comuni, stragi spaventose;
la guerra è solo buona a infertilire  

le terre dei padroni, questo o quello,
degli armenti di carne da macello.
L'unica libertà loro concessa

l'hanno trovata alfin, come promessa,
perché gli han detto che morire è bello
per l'onore di un qualche tirannello.

La guerra piace solo a chi non l'ha mai provata. La retorica patriottica è condensata nella frase Dulce et decorum est pro patria mori (Orazio, Odi, III, 2, 13), ma la Patria non è una “cosa” astratta. Sono le persone e soprattutto quelle più deboli, che con la guerra hanno tutto da perdere, Nelle nostre scuole ci sono molti ragazzi e ragazze le cui famiglie hanno dovuto scappare dalla guerra o dalle sue conseguenze: la fame e la miseria, ma la storia dell'Europa dimostra che questa verità non è ancora stata capita.  Eppure è facile informarsi.
 
Da Wikipedia
La battaglia di Zorndorf fu un importante scontro combattuto il 25 agosto 1758 durante la guerra dei sette anni nei pressi del villaggio prussiano di Zorndorf (l'attuale Sarbinowo), tra l'esercito prussiano guidato dal re Federico il Grande e le truppe russe del generale Villim Fermor che avevano invaso la Prussia orientale e avevano raggiunto la linea dell'Oder. La battaglia, molto cruenta e accanita, si concluse con pesanti perdite per entrambe le parti e senza risultati decisivi. Federico, nonostante un'abile manovra aggirante, non raggiunse l'obiettivo di distruggere il nemico anche se i russi, che diedero prova di grande tenacia e resistenza, finirono dopo la battaglia per ripiegare in Polonia sgombrando i territori tedeschi conquistati.

Allora che cosa manca?
Amare la Patria significa pensare che la guerra va combattuta soprattutto nella scuola, studiando la storia e rifiutando l'idea che con la guerra si possano risolvere i conflitti tra i popoli, come dimostra il fatto che i rapporti tra Europa Occidentale e Europa Orientale non sono mai stati risolti con le guerre ma solo con le trattative. 

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