Femminicidi e armi da fuoco

di Luisa Rasero, donna.

Il 25 novembre,, davanti al municipio di Asti, è stata data lettura dei nomi di tutte le vittime di femminicidio di questo 2023, peraltro non ancora finito, purtroppo... Non solo dei nomi ma, anche, dell’età e della causa di morte di ciascuna donna.
Un dato rilevante: il numero molto alto di donne uccise con un’arma da fuoco. Per favore, non si risponda che gli assassini avrebbero potuto uccidere anche con un coltello o un martello o a mani nude. E’ successo anche questo, ed è stato puntualmente citato nell’elenco. Ma uccidere in quel modo è molto più difficile del semplice premere un grilletto. E’ ragionevole pensare che, se quegli uomini non avessero avuto un’arma da fuoco a disposizione, forse quelle donne sarebbero ancora vive...

Perché quegli uomini avevano delle pistole? Svolgevano delle professioni che giustificano il possesso di un’arma? Avevano situazioni che motivassero la concessione del porto d’armi? Prima di armare una persona, vengono fatte verifiche sui pericoli di violenza e di uso improprio?

Ma, quand’anche il possesso di un’arma sia motivato, forse converrebbe prendere comunque provvedimenti quando si tratti di un uomo (nel senso di maschio) coinvolto in una relazione conflittuale o in una separazione problematica. Forse sarebbe meglio sospendere la licenza fino a quando la situazione personale non sia definitivamente risolta, e possibilmente non con la morte della sua compagna!

Peccato che una delle ultime proposte governative vada in senso diametralmente opposto, mi riferisco al ‘pacchetto sicurezza’ dove, tra altre cose, vengono previste armi private senza licenza a tutti gli agenti di polizia fuori dal servizio. Complimenti, abbiamo giusto bisogno di un po’ di ulteriori armi in circolazione.

Un altro dato rilevante emerso da quell’elenco è l’età abbastanza alta delle vittime, con una media intorno ai 50/60 anni. Se si trattasse di un dato costante e non di una casualità relativa al solo 2023, dovrebbe aprire alcune riflessioni. Un accumulo costante di maltrattamenti che alla fine esplode nel procurare la morte? La svalutazione delle donne anziane viste come vuoti a perdere la cui vita non ha più importanza?

Bisognerebbe indagare e ragionarci, se si vogliono mettere in atto strategie di prevenzione efficaci.

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