Ma il tema da dibattere non è la mia querela!



di Alessandro Mortarino.


Mi ero ripromesso di non scrivere più nulla sulla questione della querela per presunta diffamazione che l'assessore Massimo Cotto sta preparando contro le mie affermazioni, almeno fino al ricevimento dell'atto giudiziario. Ma sento di non potermelo permettere, perchè la querela stessa ci ha purtroppo trainati in altri lidi rispetto al vero argomento che avevo sollevato, cioè la richiesta di un onesto dibattito sul ruolo della politica (locale) e sull'equilibrio fra soggetto pubblico amministrativo e soggetto privato.
Passato in cavalleria, causa querela. Quindi chiedo a tutti, e a Massimo Cotto stesso, di fare uno sforzo e ragionare del punto nevralgico ...



Perchè la questione che avevo posto non era certamente quella di denunciare atti illeciti da parte di Cotto o di chiunque citato nel mio primo articolo, ciò che avevo messo in luce (e mi pareva ben chiaro) era di mettere in discussione la debolezza della politica locale nel progettare una nuova socialità, il che genera da parte dei "portatori di interessi" (non soltanto economici o finanziari, ma anche sociali) la necessità di "fare il salto della barricata" per vestire (anche) ruoli di rilievo nella compagine amministrativa, il che rischia (a mio avviso) di ridurre parecchio il già sottile confine tra progettista (privato) e autorizzatore (pubblico), il che produce la sensazione che "la politica sia oggi solo fare i propri interessi personali", frase molto di moda nei mercati rionali, nei bar, sulle carrozze ferroviarie e ovunque la gente "normale" dibatte di "cosa pubblica" e di "bene comune". E che credo proprio non ci possiamo (più) permettere ...

Per rendere esplicito il mio pensiero, avevo indicato alcuni casi che non ritengo abbiano alcun risvolto penale ma che, invece, credevo e credo abbiano parecchi aspetti morali (o etici) su cui chiunque dovrebbe interrogarsi, comune cittadino o amministratore, coinvolto o meno in prima persona.

Questo è il punto della questione, su cui invitavo ad una discussione collettiva.
Nessuno ha commentato, neppure una virgola. Neppure coloro che avevano promesso di inviarmi loro contributi (e mi riferisco ad amministratori pubblici).

Mi pare che questa discussione sia andata a farsi benedire, tanto che oggi la questione sembra essersi ridotta sul valutare se Mortarino è un ipocrita diffamatore o se Cotto è l'oggetto di un attacco frontale.

Scusatemi: non ci sto. Questo è talmente banale da doverlo definire come una "solenne cazzata" !

Ci interessa discutere di cos'è la politica e di come la vogliamo ?
Ci interessa ragionare di etica, di morale, di strumenti per restituire alla politica il suo ruolo essenziale nella determinazione di un processo di autentica democrazia, privo di possibili sbavature?

E allora facciamolo. Lasciando da parte il tema "accessorio": la querela. Che avrà o non avrà altri risvolti, ma che viene e deve venire dopo un confronto costruttivo sul tema - reale - portante.

Quindi leggetevi nuovamente il mio primo contributo
https://www.altritasti.it/index.php/asti-e-provincia/1806-dire-il-fare

e poi proseguite con il secondo
https://www.altritasti.it/index.php/asti-e-provincia/1825-etica-politica-e-soggetti-economici

Ora rileggetevi la replica offertaci dall'assessore Cotto
https://www.altritasti.it/index.php/asti-e-provincia/1831-la-replica-di-massimo-cotto

E dite la vostra. Ma non sulla questione della querela quanto sulla "questione morale", che per me resta nevralgica per una comunità che voglia usare il cervello per conquistare nuovi orizzonti.

Cotto si è sentito offeso e diffamato: ne sono sinceramente dispiaciuto. Ho cercato di spiegare a lui direttamente e ai lettori di AltritAsti ciò che intendevo dire nel mio primo intervento e che evidentemente qualcuno riteneva potesse essere equivocabile, offrendo un secondo step di chiarimenti in cui, tra l'altro, specificavo:

Resto un po' sorpreso e provo a chiarire meglio. Se avessi voluto affermare che Massimo Cotto è coinvolto (come socio, consocio o "Dominus occulto") nel soggetto proprietario futuro della Casa della Musica, lo avrei certamente scritto. Ma non l'ho fatto. Perchè non è questa la verità.
E il contesto complessivo delle mie considerazioni avrebbe dovuto far comprendere cosa intendevo con l'affermazione "Cotto = anche soggetto economico", cioè un richiamo alla debolezza attuale della politica astigiana e non una subdola accusa individuale "mascherata" (un tipo di linguaggio che non pratico d'abitudine ...).
D'altra parte anche wikipedia definisce il concetto di "soggetto economico" in diverse sfaccettature, una delle quali è «Un soggetto economico è una persona o gruppo di persone che esercita un potere volitivo e rappresenta il centro decisionale della gestione, prendendo decisioni strategiche, determinando gli obiettivi generali e le attività per realizzarli, nell'ambito delle scelte più adatte per adeguare i mezzi limitati al soddisfacimento dei bisogni della collettività».


Non è abbastanza chiaro ? Lo ripeto ora mettendo queste parole in neretto (vedi sopra).

Non basta ? Non le basta, Assessore Cotto, che i suoi amici più intimi le dicano che Mortarino è una "brava persona" (cosa che la induce a querelarmi: chissà se le avessero detto che sono un pessimo individuo cosa mi avrebbe fatto ...).

Non basta ? Beh, allora ... Assessore Cotto, lei sa bene che non mi sono mai sognato di dire che lei è un "furbone" o peggio. E non l'ho detto neppure dei suoi colleghi. Non mi sono preoccupato di andare a scandagliare la bontà del suo ruolo di assessore, mi sono limitato a dire che un buon progetto deve andare avanti anche senza la necessità che un soggetto coinvolto in prima persona assuma un ruolo da "decisore pubblico", anzi andrebbe accuratamente evitato. Altrimenti è la fine della politica ! Altrimenti la nostra democrazia si traduce nel gioco dell'urna e del raggiungere il potere, senza avere definito a monte un macro progetto preventivo !

Quindi, Assessore Cotto, faccia anche lei uno sforzo in più per comprendere di cosa stiamo parlando, magari esprima anche un suo punto di vista in merito, si concentri "sul pezzo" da buon giornalista e contribuisca ad un dibattito utile per tutti.

Lo dico fuori da querele o non querele (che spetta a lei confermare o ritirare), ci sono argomenti "sacri" che sarebbe delittuoso gettare alle ortiche a causa di altre distrazioni, dialogicamente facili da ricondurre con ben altri strumenti.

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