Bisogna avere orecchio



di Mario Malandrone.


Jannacci cantava “Per fare certe cose, bisogna avere orecchio”, eppure era tutto pronto: l'orchestra di insegnanti, di esperti di scuola, c'erano parte del mondo della scuola e i sindacati a lanciare il grido d'allarme di una scuola in mobilitazione da mesi.
C'era il pubblico protagonista dei consiglieri comunali (non tutti) e molti assessori. Eppure l'orchestra di insegnanti e esperti della scuola, ha snocciolato dati, raccontato i sacrifici dei percorsi abilitanti, ha raccontato il dramma del precariato ...

Unanime la voce del coro dei cittadini intervenuti, il DDL "La Buona Scuola" va ritirato. Intervengono Federica, insegnante di matematica e scienze, che racconta l'odissea dei piani di abilitazione decisi dal M.I.U.R e lo racconta commossa e delusa da un governo che non sa valorizzare le competenze.
A farle eco e a raccontare i sacrifici di una scuola con sempre meno risorse e dei precari, sono Pier Paola Laustra e Alessandra Cristinelli, che parlano di una riforma che non tiene conto del merito.

A parlare di merito è Mario Malandrone, docente del CPIA, che racconta l'importante lavoro dei precari, la disparità di trattamento nel piano di stabilizzazione del governo Renzi, racconta anche dei tagli sugli ATA e il prezioso ruolo che hanno i precari della scuola: alcuni coordinatori di classi, di scuole.

La domanda di molti precari è legata a un DDL che non ha colto l'esigenza della scuola, solo ad Asti trenta posti di matematica vacanti e una ventina di abilitati che, grazie al DDL, non potranno più manco ricoprire quegli incarichi.

Vengono citate le scarse risorse per l'edilizia scolastica. Antonio Polito, insegnante di legge, interviene per rimarcare tutti i tratti di incostituzionalità del DDL. I sindacati denunciano un DDL non solo inadeguato, ma frutto di non ascolto, che peggiorerà la continuità didattica e che creerà sempre più classi pollaio. Dalle parole dei sindacati emergono anche i dati degli insegnanti che rischiano di non poter insegnare a settembre, 200 persone solo ad Asti, ma che senza il DDL "La Buona Scuola" avrebbero lavorato.

Viene denunciato anche il cambiamento del ruolo del Dirigente e degli organi collegiali, un passo indietro nella libertà di insegnamento e l'allontanamento della scuola dal modello di comunità educante, inoltre vengono messi sotto accusa i sistemi di reclutamento degli insegnanti introdotti da DDL. A intervenire è proprio un dirigente, Ugo Rapetti dell'IIS Castigliano che, percorrendo tutte le problematiche della scuola, fornisce un giudizio negativo del DDL, occasione di tagli economici e lontano dalla “buona scuola”.

Dopo due ore di interventi appassionati, la maggioranza e la minoranza si ritirano separatamente a discutere i due ordini del giorno che sono sul tavolo. Siamo tutti convinti che l'ascolto del consiglio degli interventi dei cittadini porterà a un ordine del giorno unico. Siamo convinti che andrà verso la richiesta degli intervenuti di sollecitare il Governo al ritiro del DDL prima che venga discusso in Senato. Tutti sappiamo, come ricorda Giargia del Movimento 5 Stelle, che è una goccia nel mare la posizione del consiglio comunale. I consiglieri comunali Giargia, Bosia, Scognamiglio invitano a osare. All'interno della maggioranza vi è un intervento appassionato di Riccardo Fassone (PD) che invita a prendere posizione, vi è anche un ordine del giorno di Elis Aceto, della maggioranza, che contiene la stessa posizione dell'ordine del giorno sul ritiro del DDL.

Vi è anche un intervento di Marcello Coppo (Fratelli d'Italia ) e Angela Quaglia, che si schierano contro il DDL.

La maggioranza è silente, rientra e interviene Vittorio Voglino con un intervento che non enuncia nessun contenuto rispetto agli interventi dei cittadini, è un intervento preoccupato e generico sulla scuola e sul DDL.

A quel punto si capisce che la maggioranza PD vuole semplicemente fare alcuni appunti al DDL, con un documento generico, ma che non vuole o non può schierarsi contro il DDL scuola.

Lo stesso stile di ascolto del Governo verso il mondo della scuola: a parole si dice di essere in ascolto, ma non vi è intenzione di schierarsi.

Scognamiglio invita a schierarsi, denuncia che duecento persone rischiano di non lavorare più, chiede di essere solidali verso questi insegnanti.

Si va al voto, l'ordine del giorno che chiede di sollecitare il ritiro del DDL viene votato da Anna Bosia (Uniti per ASTI), Davide Giargia (Cinque Stelle), Scognamiglio (Federazione della sinistra), Angela Quaglia e da tre dissidenti della maggioranza.

A votare contro l'ordine del giorno i silenti uomini della maggioranza, che fino a quel momento non hanno mostrato capacità di espressione vocale e neanche orecchio ma mantengono il tatto nel pigiare a comando il tastino per votare contro.

A quel punto si deve votare l'ordine del giorno della maggioranza che ha lo stile "mi schiero ma non posso dire che non la penso come Renzi" e la minoranza esce dall'aula. Il Consiglio Comunale a mezzanotte e mezza non prende una posizione sul DDL scuola.

Una stonatura enorme e una mancanza di ascolto da parte della maggioranza, una incapacità di parteggiare per la scuola, per il suo futuro e per il futuro dei precari. Un'occasione persa dalla politica, delusione e sconforto degli insegnanti, davvero un brutto esempio di politica.

E così fischiettando mestamente tornando a casa e ripensando alla capacità di ascolto della politica, mi è tornato in mente Jannacci: “Per fare certe cose, ci vuole orecchio, l'orchestra è quattro battute dopo, i fiati hanno già fatto il loro gioco e noi (insegnanti) come dei Pirla qua a provare”.
Credo che alle prossime elezioni, come è già capitato a molti in queste ultime, fischietterò andando al seggio e pensando a quel consiglio: chi ha perso il ritmo si deve ritirare, chi non sa stare a tempo: prego, andare!

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