La Provincia di Asti decide di non decidere sul teleriscaldamento



di Alessandro Mortarino.

E' del 7 giugno l'ultima novità formalmente espressa dalla Provincia di Asti, chiamata da settimane a rilasciare o negare l'autorizzazione all'impianto di teleriscaldamento all'interno dell'ospedale di Asti: «Per le aree interessate dalla realizzazione dell’impianto in questione, la legittimazione attiva al rilascio del titolo edificatorio in capo ad AEC S.p.A. è a tutt’oggi non sussistente e, di conseguenza, il procedimento unico – al netto delle valutazioni ambientali non ostative emerse in conferenza di servizi – non può essere concluso favorevolmente» ...

Non può essere concluso favorevolmente. Una frase molto chiara (finalmente) e di difficile equivoco.

Ma immediatamente ecco un'aggiunta: «Peraltro, nel rigettare l’obiezione di legittimità della procedura ex art. 10bis L. 241/90, si ricorda che la stessa è prevista dalla normativa a specifica tutela dell’iniziativa privata e a deflazione del contenzioso; la finalità del c.d. “preavviso di diniego” è, infatti, quella di garantire l’efficienza dei procedimenti riducendo ove possibile le ipotesi di conclusione sfavorevole – e quindi l’eventuale reiterazione – degli stessi attraverso un confronto suppletivo tra l’Amministrazione procedente ed il privato, consentendo a quest’ultimo di produrre ulteriore documentazione idonea a sanare le criticità residue esistenti all’esito di un procedimento. Nel caso di specie, tuttavia, la possibilità di presentare ulteriore documentazione non è illimitata, né può riguardare aspetti sostanziali del progetto o elementi istruttori già ampiamente esaminati in conferenza di servizi, ma deve necessariamente riguardare i soli elementi tecnico amministrativi puntuali ...».

Non può essere concluso favorevolmente. Però il "preavviso di diniego" non è un "no" ma una specie di stimolo all'azienda proponente a risolvere i problemi ancora non risolti, in quanto l'Ente Provincia in realtà non vuole concludere il procedimento in modo sfavorevole (per l'azienda): noi credevamo (invece) che il suo compito fosse quello di non autorizzare ciò che non è possibile autorizzare !
Ma evidentemente ci sbagliavamo ...

E quindi il procedimento, benchè già giunto alla sua scadenza naturale, grazie alla imprevista novità del ricorso ad un articolo di legge che ne consente l'allungamento quasi "ad libitum", potrà godere di nuovi carteggi, documentazioni, aggiustamenti in corso d'opera e «Pertanto la documentazione necessaria al rilascio dell’autorizzazione, come sopra confermata, potrà essere prodotta entro i termini residui del procedimento, stabiliti in 180 giorni dalla data di deposito delle controdeduzioni al “preavviso di diniego” (ossia entro il 02/11/2016), così come previsto dall’art. 10bis della Legge 241/90 e come confermato dalla giurisprudenza».

L’art. 10bis della Legge 241/90 pare, in effetti, consentirlo. Ma al comune cittadino pare essere un "aiutino" un po' (tanto) esagerato.
Se l'iter non può essere concluso favorevolmente, non si sarebbe già dovuto dire di no ? Analogo atteggiamento viene riservato a chiunque presenti un progetto "macchiato" da criticità non superate in oltre 10 mesi di procedimento (cioè già molto più dei 180 giorni previsti dall'iter ...) ?

Se a queste pilatesche (eufemismo) posizioni della Provincia di Asti aggiungete le granitiche affermazioni del Sindaco Brignolo allegate al formale documento di allungamento termini «la Giunta ha approvato in data 23.02.2016 la proposta di deliberazione finalizzata a rendere il progetto conforme dal punto di vista urbanistico e che la stessa sarà tempestivamente sottoposta al Consiglio Comunale» (ma noi ci domandiamo come mai non sia ancora stata sottoposta al Consiglio Comunale ...), alla blanda posizione dell'ASL di Asti che rimanda ogni decisione sulle aree alla Regione Piemonte e alla dichiarazione dell'ARPA che ricorda che il suo contributo tecnico scientifico rileva «carenze documentali» di cui però si affretta a specificare che «non possono essere intesi come motivi ostativi al rilascio dell'autorizzazione in quanto contributo tecnico non vincolante ai fini dell'espressione del parere come previsto dalla normativa» ... beh, capirete tutti perfettamente quanto magmatica sia la situazione e a chi sia rimasto in mano il cerino acceso e quasi completamente consumato (quello, per intenderci, che nessuno ha piacere di custodire per farsi bruciare la pelle !).

Vi invitiamo alla serena lettura del documento dal sito della Provincia a questo link: http://www.provincia.asti.gov.it/procedimenti-attivi-valutazione-ambientale-ippc/details/485-dlgs-11508-dlgs-15206-smi-lr-4098-smi , al fondo scaricate il documento: valutazione controdeduzioni Provincia di Asti (487.15 kB).

A noi pare molto chiaro e - francamente -  poco accettabile dal punto di vista etico e morale (nel pieno rispetto della legge, però !).

I cittadini non comprendono, non ringraziano, in compenso ringhiano; e se fino a ieri erano in rispettosa attesa di un esito conclusivo che appariva a senso unico (cioè di autorizzazione negata), ora ogni parola del sempre più complesso carteggio formale l'hanno affidata al vaglio severo della giurisprudenza: chissà mai che qualche virgola non sia stata inserita nel posto sbagliato ...

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