La pace comincia nelle nostre città. Asti, il Papa e la Pace

di Domenico Massano.

Sabato 26 novembre, la settimana successiva all’arrivo ad Asti di Papa Francesco, ad Assisi si è svolta l’Assemblea Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani. La pace comincia dalle nostre città!, questo il tema dell’evento che ha visto incontrarsi tante amministrazioni locali consapevoli della responsabilità di “pensare, ma anche agire con gesti concreti, per ri-costruire una coscienza, una cultura e una politica di pace che si esprima attraverso la cura degli altri, dell’umanità e del pianeta”. Due giorni dopo, lunedì 28 novembre, nell’Aula Paolo VI della Città del Vaticano, Papa Francesco ha incontrato oltre 6000 studenti, insegnanti e dirigenti scolastici della Rete nazionale delle Scuole di Pace...

In questa occasione il tema dell’incontro era Per la Pace. Con la Cura:Mentre la guerra infuria in tante parti del mondo, è sempre più urgente educarci ed educare alla pace e alla cura. Il significativo discorso tenuto dal papa ai partecipanti all’incontro si concludeva con un invito: “Che ognuno di voi possa diventare “poeta della pace”! Fatevi poeti di pace: avete capito? Poeti di pace”.
La città di Asti non era rappresentata a nessuno dei due importanti appuntamenti. Eppure solo una settimana prima proprio il “forte impegno per la Pace” era alla base dell’attribuzione della cittadinanza onoraria a Papa Francesco, quasi a raccontare una sintonia ed un comune impegno su questo tema.

Flavio Lotti, il coordinatore della Marcia per la Pace PerugiAssisi, ha introdotto l’incontro con le scuole per la pace dicendo: “Santo Padre, noi siamo venuti da Lei perché, come Lei, sentiamo crescere il pericolo di un mondo in guerra che ci sta impoverendo e non vediamo un significativo impegno per la pace. Anzi, i costruttori di pace sono sotto attacco e la stessa parola pace è manipolata come non mai".
Spesso la parola Pace rischia di essere manipolata, abusata, strumentalizzata, soprattutto quando non si traduce in impegno concreto. Per evitare questo rischio e per dar continuità ed alimentare la sensibilità che sembra aver animato l’importante e significativa scelta del conferimento della cittadinanza onoraria a Papa Francesco, l’Amministrazione comunale (tra le tante cose che si potrebbero/dovrebbero fare), potrebbe ripartire dal tornare ad aderire alla Rete Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani e dal promuovere e sostenere l’adesione degli istituti scolastici locali alla Rete delle Scuole per la Pace.

Sarebbe poi un bel segnale sostenere e promuovere anche la partecipazione alla prossima Marcia per la Pace PerugiAssisi, prevista per il 21 maggio 2023, riportando finalmente tra i quasi duecento Gonfaloni presenti alla Marcia anche quello di Asti (che negli ultimi anni non ha accompagnato i molti astigiani presenti), e ripartendo insieme dalle parole con cui lo scorso anno Papa Francesco salutava la Marcia: “Con il vostro cammino, voi avete affermato che la cultura della cura è una strada, anzi, è la strada maestra che conduce alla pace. La cura, infatti, è il contrario dell’indifferenza, dello scarto, del violare la dignità dell’altro, cioè di quell’anti-cultura che è alla base della violenza e della guerra. È più che mai necessario camminare sulla via della cura ogni giorno, nel concreto della vita quotidiana, perché impariamo a vivere insieme da fratelli e sorelle”.

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