In piazza ad Asti il Diritto all'abitare

A cura del Coordinamento Asti Est.

Sabato 18 marzo il tema della casa è tornato in piazza. Il Coordinamento Asti Est ha portato un pezzo di periferia nel cuore della città, davanti al Municipio. I cartelli affissi davanti al ‘palazzo’ e gli interventi al microfono hanno raccontato dello sgombero già avvenuto in Corso Casale e di quello annunciato in Corso Volta. Hanno parlato del degrado di tanti alloggi Atc (le case popolari) privi di manutenzione perché l’Ente gestore non ha soldi. Hanno messo il dito nella piaga della carenza di case a buon mercato, a fronte di un impoverimento  progressivo che ormai coinvolge anche larghe fasce del cosiddetto ceto medio...

Il diritto all’abitare non è meno fondamentale di quello alla salute e all’istruzione, eppure in questo caso la mano pubblica si è tirata indietro, lasciando fare completamente al mercato, la parola d’ordine è stata: diventate tutti proprietari.
I risultati sono davanti ai nostri occhi. C’è chi ha comprato e si è inguaiato con un mutuo che fa fatica a pagare. Ci sono proprietari che tengono vuoti i loro alloggi perché ‘non si fidano’ ad affittare e - se vendono - devono svendere. E c’è chi non ha mai nemmeno potuto pensare di stipulare un mutuo, non ne ha mai avuto la forza economica, e lotta con affitti troppo cari, cade nella inevitabile morosità e vive tutta l’angoscia della precarietà abitativa. C’è chi potrebbe anche pagare ma non trova un alloggio in affitto perché gli chiedono il contratto di lavoro, sì il lavoro c’è ma in nero. E se poi è nera anche la pelle, molto spesso diventa un no a prescindere.

La storia si ripete, i più anziani si ricorderanno i cartelli ‘non si affitta ai meridionali’. In tutto questo, la risposta dell’amministrazione comunale semplicemente non esiste, quando si chiedono incontri vengono mandati avanti i tecnici’, i funzionari del Comune o dell’Atc che ovviamente non possono dare risposte politiche o assumere decisioni. Presenti in piazza esponenti dell’opposizione e della società civile, nonché abitanti delle periferie che vivono sula loro pelle il problema.

Infine, è stato ricordato lo scandalo degli edifici pubblici dismessi abbandonati e non utilizzati, a fronte di troppe persone senza casa. Lunga la lista: ex Ospedale, ex Maternità, ex Caserma, ex Maina…. Il caso più lampante quello di Via Allende, edificio di proprietà del Demanio Militare, il quale Demanio sarebbe disponibile a cederlo al Comune di Asti….se quest’ultimo si degnasse di chiederglielo. Sulla questione di Via Allende si discuterà giovedì in Consiglio Comunale, con ordine del giorno presentato da esponenti dell’opposizione: arriverà finalmente una risposta chiara?

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