Momenti di bellezza in carcere

A cura del CPIA 1 di Asti.

Venerdì 19 maggio la Casa di Reclusione di Quarto ha ospitato lo scrittore Andrea Tarabbia che ha presentato il suo ultimo libro, “Il continente bianco”, attraverso  il progetto “Voltapagina” del Salone del Libro di Torino. L’iniziativa è stata estesa anche alla popolazione locale, che ha avuto la possibilità di prendere parte all’evento, previa autorizzazione da parte dell’Istituto penitenziario. Si tratta di un progetto sociale sostenuto e promosso dal Ministero di Giustizia che organizza incontri di autori e autrici nelle carceri...

I detenuti che hanno deciso di partecipare volontariamente all’evento sono stati guidati nella comprensione del romanzo da alcune insegnanti della scuola Cpia di Asti, che da molti anni lavorano in carcere  insegnando nella scuola media e nei corsi di alfabetizzazione. Durante l’incontro, la moderatrice e giornalista Laura Avidano ha dialogato con lo scrittore facendo emergere i contenuti salienti del romanzo. Il confronto è stato positivo, educativo e stimolante, poiché ha invogliato i detenuti a interrogarsi e a confrontarsi anche con realtà esterne. Allo stesso tempo, questi ultimi hanno arricchito il dialogo condividendo i loro punti di vista.

Alcuni detenuti, inoltre, hanno partecipato ad un’ulteriore progetto del Salone del libro, “Un libro tante scuole”, con l’obiettivo di raggiungere tanti studenti attraverso un unico romanzo, per incentivare il confronto e il dialogo. In occasione di quest’iniziativa gli studenti ristretti hanno letto il romanzo di Antonio Tabucchi “Sostiene Pereira”, lo hanno commentato in classe, guidati dalle insegnanti e hanno scritto alcuni commenti che sono stati pubblicati sul blog del Salone del Libro di Torino.

Tutte queste iniziative sono il frutto di una sinergia che coinvolge le educatrici del carcere, la scuola e i volontari che credono nel recupero, nella correzione e nell’educazione, che incoraggiano i detenuti a “voltare pagina” e a intraprendere percorsi educativi e formativi nuovi. Il Cpia di Asti, è una scuola statale che da moltissimi anni è  presente sul nostro territorio, offrendo corsi e attività per adulti anche all’interno di realtà più distanti e difficili, come nella Casa di Reclusione di Asti. In questo Istituto, la nostra scuola organizza corsi di alfabetizzazione, percorsi formativi per raggiungere il diploma di licenza media e molti corsi di ampliamento dell’offerta formativa: corsi di lingua inglese, francese e spagnola, corsi d’informatica e di educazione civica. Una delle finalità della scuola in carcere è quella di offrire esperienze di apprendimento (dalle quali i detenuti sono rimasti esclusi nel corso della loro vita o che sono state per loro marginali), attraverso cui riescano a percepire l’importanza della cultura e dell’educazione. Il Cpia insegna che  esistono le seconde possibilità, che non è mai troppo tardi e che c’è sempre tempo per riprendere un percorso educativo interrotto o scartato e tenta di rendere l’educazione realmente democratica e accessibile a tutti.

Attraverso la scuola e questi eventi del Salone del Libro, è entrata un po’ di bellezza in carcere, perché la letteratura, come ogni forma d’arte, è bellezza e siamo convinti che l’educazione passa anche attraverso la letteratura, attraverso dei percorsi letterari che lasciano messaggi di speranza, di luce e tracce d’amore, come scrisse Dostoevskij ne “I fratelli Karamazov”:  “E anche se dovesse rimanere un solo buon ricordo nel nostro cuore, anche quello potrebbe servire un giorno per la nostra salvezza.”

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