Asti: a volte ritornano...

di Alessandro Mortarino.

La saggezza popolare è solita ricordarci che del maiale non si butta mai via niente. Parafrasando, potremmo dire che ad Asti i progetti più controversi, discutibili, discussi e - soprattutto - bocciati o non autorizzati, finiscono non nei cestini dei rifiuti ma nel fondo di qualche cassetto, fino a quando a qualcuno non salta il ghiribizzo di tirarli nuovamente fuori. Infatti dopo il prepotente ritorno della tangenziale sud/ovest, ecco tornare in auge la pista per motocross di Valmanera. A quando il ritorno del teleriscaldamento in ospedale o l'inceneritore a servizio della regione intera?...

Di questi ultimi due "antichi" progetti, fortunatamente, non abbiamo ancora segnali di nuove attenzioni, mentre per la pista di Valmanera in questi ultimi giorni dobbiamo registrare qualcosa in più di un semplice bisbiglio. Le novità arrivano dall'annuncio dell’avvocato Tonino Rotondi, legale dei proprietari dell'area, che ha annunciato una serie di azioni che potrebbero portare alla riapertura del circuito. Addirittura entro la fine dell'anno.
Possibile?
Ma il principale motivo che aveva portato alla sua chiusura non era il suo insistere all'interno di un SIC (Sito di Interesse Comunitario), ovvero un luogo di particolare sensibilità tutelato a livello ambientale dall'Unione Europea?

Sì, è così. Ma il legale ritiene che l'adozione del SIC abbia avuto un vulnus originario, poiché una proprietà privata non sarebbe dovuta essere compresa nella perimetrazione del Sito di Interesse Comunitario, comprimendo così un "diritto" del privato stesso. Un vizio giuridico, dunque, su cui la Corte di Giustizia europea - secondo il legale - pare essere recentemente intervenuta in paesi comunitari diversi dall'Italia.

Martedì 11 giugno (il giorno successivo alla tornata elettorale per il rinnovo del consiglio regionale del Piemonte) l'avvocato e i proprietari discuteranno con i vertici regionali proprio della possibile riperimetrazione dell’area SIC, con l'intento di escludere dall'area protetta la pista del motocross.
Sostanzialmente, dunque, mentre in tutto il mondo ci si sta preoccupando di aggiungere natura per contribuire al corretto contrasto al cambiamento climatico, ad Asti si vorrebbe ridurre un'area tutelata per permettere un business turistico-sportivo (privato), già fermato da anni. Accanimento terapeutico?...

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