Brigantaggio al Bandito?


di Gino Scarsi.


Il brigantaggio nei secoli scorsi significava la rapina e l’estorsione fatta ai singoli, di beni materiali preziosi. Nel brigantaggio del terzo millennio riteniamo si inscrivano invece le rapine e conseguenti privazioni di beni immateriali ugualmente preziosi, compiute questa volta non soltanto a danno di singoli ma di intere comunità. E’ il caso dell’abbattimento di una storica cascina, situata in frazione Bandito di Bra e condannata irrevocabilmente a morte con sentenza già eseguita ...
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A vedere la foto dell’immobile e pensare che si è avuto il coraggio di sganciargli sopra una micidiale bomba, peraltro firmata e autorizzata, ci fa venire letteralmente da piangere. E non ci importa se formalmente si dimostrerà che “ tutto è a posto” e che i ricorsi di chi si opponeva sono stati rigettati; noi constatiamo soltanto un evidente atto di “ brigantaggio” nei confronti di una comunità e di un territorio.

E pensare che nella Relazione agronomica al Piano Regolatore di Bra a pagina 27 sta scritto: “VALORIZZAZIONE GRANDI CASCINE - sono presenti alcune grandi cascine storiche all’interno della campagna di Bra, una fra tutte la cascina Ercolana. Non valorizzarle o, peggio ancora, permettere la loro scomparsa potrebbe essere una occasione perduta per uno sviluppo sostenibile del settore agrario e turistico ricettivo locale”.

PERMETTERE LA LORO SCOMPARSA? Ma qualcuno dell’amministrazione aveva letto questo articolo? Nessuno che si sia accorto che parecchie delle cascine storiche sopravvissute, stiano già a terra, demolite? Pare che questa della foto abbia resistito stoicamente ai colpi, solida come un macigno, di costituzione robusta che campava ancora mille anni. Pare anche che abitanti della frazione bandito fossero intenzionati a farne uscire almeno un agriturismo, come dice il PRG : invece no! Quattro bei condominioni che schiafferanno su di un mercato già saturo qualche decina di nuovi alloggi, tanto per contribuire al deprezzamento di quelli invenduti a migliaia nel braidese, in un’area in cui le persone che escono dalla scena sono di più di quelle che entrano.

Abbattendo cascine storiche cosa si ruba alla comunità? Certamente una impronta culturale difficilmente riproducibile, un pezzo di storia di frazioni da sempre contadine che va al macero, e questo è il danno immateriale.
Ma vi è un danno materialissimo, perché quattro condomini stornano un suolo agricolo produttivo da millenni per catapultarlo nella sfera sostanziale di un maggiore riscaldamento ambientale.

Negli ultimi anni da Bra - città di Slow Food - sul fronte dell’urbanistica, con un piano regolatore da premio Attila in quanto a consumo di terreni fertili, riceviamo soltanto cattive notizie. Sarà mai possibile sperare in una inversione di marcia, in una considerazione seria dei suoli agricoli, liberi o boschivi come risorse limitate, beni comuni preziosissimi da difendere con tutte le nostre energie?

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