Acqua pubblica: la risposta a Confindustria

di Oreste Delfino.

La settimana scorsa Confindustria Cuneo ha diramato un comunicato stampa in cui si critica il Piano d'Ambito 2018-2047 presentato all'ATO4. Il comunicato stampa inizia con questa premessa: "Ottavia è un gruppo di 11 piccoli Comuni della pianura del Saluzzese nato due anni fa con l’obiettivo di fare quadrato per trovare soluzioni agli stessi problemi. Ottavia oggi rappresenta circa 17.000 abitanti ed è formata dai Comuni di Scarnafigi, Manta, Torre San Giorgio, Cardè, Faule, Ruffia, Villanova Solaro, Villafalletto, Vottignasco, Murello e Cavallerleone".  11 comuni di "Ottavia"? Manta è gestito dalla pubblica ACDA di Cuneo, Faule fa parte della piccola Comuni Riuniti della Piana del Varaita, gli altri 9 sono tutti gestiti dalla società mista Alpi Acque del gruppo EGEA. Singolare che con situazioni così diverse concordino tutti su critiche così pesanti al nuovo PdA, critiche che oltretutto differiscono sensibilmente da quelle esposte dai loro stessi gestori ...

{jcomments on}Il comunicato prosegue: "Si è andati a intervenire su un servizio che funziona bene, soprattutto in provincia di Cuneo, che è sempre stata nota per avere le bollette dell’acqua più basse d’Italia – spiega Riccardo Ghigo, Sindaco di Scarnafigi e Presidente di Ottavia -. Siamo molto scettici sulle 1.000 pagine da cui è formato il Piano [...]. Avremmo dato la priorità a modificare le cose che non funzionano, invece di andare a toccarne una che era addirittura virtuosa, visto anche che, rispetto al resto d’Italia, i costi dell’acqua nella nostra Provincia sono tra i più bassi. Perché lo hanno fatto onestamente facciamo fatica a capirlo".

Il fatto di redigere un nuovo piano d'ambito (PdA) non è una scelta di nessuno, è semplicemente l'applicazione di una ferrea norma di legge che prevede che alla scadenza delle gestioni in essere l'Ente di governo dell'Ambito (EGATO4) sia tenuto a redigerlo e a mettere in atto una nuova gestione unica. Norma di legge in vigore dal 2015 e di cui i comuni sono a perfetta conoscenza. Sulla virtuosità della situazione in essere (gestioni sopracitate) basti ricordare che le tariffe sono basse perchè i gestori non hanno eseguito negli ultimi 10 anni circa il 50% degli investimenti previsti nel PdA vigente. In questo modo non hanno ricaricato sulle tariffe i relativi importi ma non hanno sostituito le reti obsolete, non hanno adeguato i depuratori, non hanno migliorato la rete fognaria, peggiorando così dei beni che sono di proprietà dei comuni e quindi dei cittadini.: se questa è virtuosità!?

E ancora: "Se, come temiamo, non ci sarà più la compartecipazione dei privati, chi fornirà le opportune garanzie alle banche a fronte degli ingenti investimenti preventivati? Il costo complessivo del piano si aggira infatti intorno ai 500 milioni di euro, e non vorremmo mai che toccasse a noi piccoli Comuni, e quindi ai nostri cittadini, andare a finanziare, attraverso il rincaro delle bollette, opere che neppure si svolgeranno sul nostro territorio. Sarebbe il danno oltre alla beffa". 

Sulle garanzie alle banche, esse non sono mai state fornite dai soci privati ma vengono coperte ampiamente dalla garanzia della proprietà delle infrastrutture, dalla ricarica in tariffa dei costi sostenuti, dal pagamento del Valore Residuo (VR) al momento di un successivo subentro. Non esiste altro settore nel quale le banche non abbiano problemi a finanziare come sul Servizio Idrico Integrato (SII). Nessun problema, inoltre, a finanziare opere che si svolgeranno su altri territori perché si sta andando verso una gestione consortile dove 3/4 aziende di livello locale si coordineranno per gestire l'affidamento e ognuno investirà sul territorio di competenza.

"Infine, in questi giorni i nostri uffici tecnici stanno verificando se nel Piano sono stati inseriti gli interventi, spesso minimi ma vitali, che avevamo chiesto noi piccoli Comuni. La sensazione è che il piano sia talmente grande da non prevedere piani per le singole realtà ma, solo, su macroaree a discapito dei nostri concittadini”.

Perfettamente condivisibile il controllo che siano state inserite nel nuovo PdA tutte le opere necessarie al territorio, proprio per questo sono stati previsti 90 giorni, che scadranno a fine 2017, per presentare tutte le osservazioni ritenute necessarie.

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