At-Cn, il ministero della cultura si oppone ai viadotti

Lettera rivolta agli organi di informazione.

Come Osservatorio per la tutela del paesaggio di Langhe e Roero riceviamo molte segnalazioni dai cittadini che, a seguito delle innumerevoli dichiarazioni politiche - spesse volte rilasciate a puro scopo propagandistico e poi disattese - lamentano una totale confusione ed il bisogno di chiarezza e verità in merito al completamento dell’A33 Asti-Cuneo. Riteniamo quindi sarebbe di estrema utilità per i vostri lettori la promozione di iniziative volte ad assicurare una lettura accurata e realistica, ma distaccata dagli interessi dei partiti, dei problemi che attanagliano il completamento dell’autostrada e delle opportunità chepotrebbero invece essere colte a beneficio dell’economia locale...

Riteniamo inoltre fareste un grosso servizio alla collettività se ci aiutaste ad attivare un confronto, possibilmente pubblico, tra i dirigenti dei Ministeri interessati al completamento dell’opera e l’Osservatorio, naturalmente accompagnato dalle associazioni aderenti (elenco allegato).

Come vi è noto, le Delibere CIPE n. 56/2019 del 1 Agosto 2019 e le n. 13/14 del 14 Maggio 2020 rappresentano l’ossatura delle autorizzazioni conclusesi nello scorso mese di Febbraio. Esse hanno permesso lo sblocco del cantiere Asti – Cuneo, restituendo certezza contrattuale dopo molti anni di interruzione dei lavori. Come Osservatorio non possiamo disconoscere l’importanza di questo passaggio necessario per il completamento dell’opera.

È tuttavia altrettanto noto che, a causa dell’evento pandemico, sono intervenuti negli ultimi due anni fatti estremamente rilevanti in ambito UE, sia sul piano dei vincoli economici/finanziari che di quelli ambientali, che consentirebbero soluzioni in passato non facilmente praticabili.

Francamente non comprendiamo perché larga parte degli amministratori locali, anziché sostenere gli interessi della Concessionaria (Autostrada AtCn), non stiano al nostro fianco nell’esigere che la committente (MIMS) utilizzi le flessibilità offerte delle delibere CIPE menzionate e le opportunità offerte dalla UE, per:

- realizzare il tunnel a due fornici a carreggiata ridotta al posto dei viadotti (extra costo stimato rispetto alla soluzione esterna ed a carreggiata piena: circa 150-180 M€);
- ottenere la totale gratuità all’interno della tratta Castagnito – Cherasco escluso il transito, a ristoro delle opere già realizzate dal territorio e cedute alla Concessionaria: (extra costo stimato per la totalità degli anni residui della concessione: circa 12 M€);
- realizzare le opere complementari, già concordate e ritenute indispensabili sia per migliorare la viabilità locale sia per convogliare sulla A33 quanto più traffico possibile, quali la S.P.7 – tronco Roddi Pollenzo - e la variante di Pollenzo (stimabili in qualche decina di milioni di €);
- completare con certezza l’autostrada entro il 2024, come richiesto dalla delibera CIPE: infatti tutta la tratta 2.6 (Roddi - Cherasco) con la soluzione del tunnel è immediatamente cantierabile in quanto già autorizzata

Le proposte sopra riportate consentirebbero il completamento di un’opera estremamente necessaria per l’economia locale, senza tuttavia sfregiare ulteriormente un paesaggio agricolo di eccellenza, patrimonio dell’umanità.

Non riteniamo quindi accettabile che gli amministratori locali si trincerino dietro la scusa che esiste il rischio che la Concessionaria blocchi un’altra volta i lavori, quando tutti conoscono, o dovrebbero conoscere, gli effetti del cross financing e le altre flessibilità sopra descritte. Né che essi disconoscano il diffuso clima di diffidenza maturato dai cittadini/utenti nei confronti dei concessionari autostradali dopo il crollo del ponte di Genovae le gravi carenze di manutenzione strutturale riscontrate su molte autostrade italiane.

In tempi recenti l’Osservatorio ha avviato un contraddittorio col Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile (ex MIT), cui si riferiscono i seguenti documenti:

1. Lettera del DG del MIMS Felice Morisco del 7 Giugno 2021, in risposta alla nostra del 22 Febbraio 2021;
2. Risposta dell’Osservatorio del 17 Giugno 2021;


Contemporaneamente ItaliaNostra Piemonte ha avviato uno scambio di corrispondenza con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MIBAC):
3. Lettera del Presidente di ItaliaNostra Piemonte al MIBAC del 6 Aprile 2021;
4. Lettera del Presidente di ItaliaNostra Piemonte al MIBAC del 20 Giugno 2021;
5. Risposta del DG del MIBAC, Federica Galloni del 5 Luglio 2021.


Da questi documenti si evidenziano altrettanti passaggi importanti delle ultime vicende dell’Autostrada At/Cn.

L’Osservatorio nota che la lettera del Direttore Generale Morisco risponde in modo parziale, sbrigativo e talvolta inesatto alle proprie richieste. Dopo aver descritto i passaggi burocratici che hanno permesso il recente inizio dei lavori - circostanze peraltro ampiamente note - il Direttore, in poche righe imprecise, dà per scontato il percorso esterno con i viadotti per il lotto 2.6A. Considera in tal modo risolti i temi ambientali e nega la possibilità di una valutazione in contraddittorio tra le due proposte, enfatizzando, senza però produrre dati documentati, la sproporzione dei costi tra la soluzione in galleria richiesta dall’Osservatorio e quella esterna voluta dal Concessionario.

Alla suddetta lettera l’Osservatorio ha risposto, esponendo in dettaglio gli elementi a sostegno delle proprie tesi, che si vorrebbero in primo luogo rendere pubbliche e successivamente confrontare non solo con le controparti ministeriali, ma anche con gli amministratori del territorio.

Di tutt’altro tenore risulta invece lo scambio di documenti tra il Consiglio Regionale di ItaliaNostra (che aderisce all’Osservatorio assieme alle Sezioni di Bra e di Alba) e il Ministero della Cultura: quest’ultimo recepisce con attenzione le istanze, denuncia che il tracciato esterno “.. presenta elementi di forte criticità e contrasto rispetto alla obbligatoria tutela del patrimonio culturale e del paesaggio” e dichiara di attivarsi con prontezza “nel prosieguo delle fasi del VIA e di autorizzazione del progetto” , al fine di garantire tutela ambientale e rispetto del paesaggio del sito interessato dai lavori autostradali.

L’Osservatorio giudica molto grave che si continui a buttare sabbia negli occhi ai cittadini delle Langhe, del Roero, di Bra e di Alba, tempestati negli ultimi anni dallo stillicidio di dichiarazioni di ogni parte politica, spesse volte smentite dopo poco tempo, senza mai accettare un dibattito pubblico che serva finalmente a chiarire e ad approfondire seriamente questo argomento di fondamentale importanza per il territorio.

È quindi nostro obiettivo, con il vostro sostegno, sollecitare l’attenzione degli Amministratori locali nonché promuovere un confronto tecnico tra l’Osservatorio ed i rappresentanti dei Ministeri che hanno il potere di decidere sulle modalità del completamento dell’opera mediante l’organizzazione di un webinar in streaming in cui le parti possano dimostrare la validità delle proprie tesi e confutare, se necessario, quelle della controparte.


Per conto del Comitato Direttivo dell’Osservatorio per la tutela del paesaggio di Langhe e Roero:

Elio Allerino
Franco Bartocci
Piero Belletti
Mario Burzio
Luigi Cabutto
Ettore Chiavassa
Guido Chiesa
Cesare Cuniberto
Giusto Dallorto
Roberto Giretti
Cesare Giudice
Angelo Mallamaci
Mario Musso
Adriana My
Carlo Sacchetto
Gino Scarsi
Silvio Veglio
Nadia Virtuoso

Associazioni aderenti all’Osservatorio per la Tutela del paesaggio di Langhe e Roero:

ASSOC. AMICI DEL CASTELLO DI MAGLIANO ALFIERI
ASSOC. CULTURALE AMICI DEI LUOGHI FENOGLIANI
ASSOCIAZIONE CULTURALE ASFODELO
ASSOC. CULTURALE O.d.V: “IL PAESE” – PERIODICO ROERINO
CANALE ECOLOGIA
COMUNEROERO
CONSIGLIO REGIONALE ITALIA NOSTRA PIEMONTE
ITALIA NOSTRA SEZ. DI ALBA
ITALIA NOSTRA SEZ. DI BRA
FAMIJA ALBEISA
L'ARVANGIA
LEGAMBIENTE BRA
LEGAMBIENTE PIEMONTE E VALLE D’AOSTA
SLOW FOOD CONDOTTA DI BRA
SLOW FOOD CONDOTTA DI ALBA
SLOW FOOD ITALIA

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