Acqua cuneese: i privati perdono anche l’ultimo ricorso

A cura del Comitato Cuneese Acqua Bene Comune.

Ad appena una settimana dal deposito della sentenza del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche che ha bocciato definitivamente l’ultimo ricorso pendente tra quelli presentati dalle società idriche del gruppo Egea, il Comitato Cuneese Acqua Bene Comune ha incontrato il presidente della Provincia Federico Borgna, accompagnato dal suo consigliere Guido Lerda ed in collegamento il presidente di Cogesi, Emanuele Di Caro. L’incontro era stato chiesto dal Comitato tempo addietro per avere informazioni sulla più volte citata “trattativa Borgna/Bo”, sulle modalità di subentro del gestore totalmente pubblico Cogesi, nelle aree ancora gestite dalle aziende del gruppo Egea...

In apertura tutti i convenuti hanno condiviso il parere fortemente positivo su questa sentenza che ha riconosciuto il corretto operato di Egato4 nella delibera di calcolo del valore residuo (VR) che Cogesi dovrà corrispondere quanto prima ai gestori uscenti. Dopo le sentenze di rigetto di inizio del 2021, relative ai ricorsi contro il piano d’ambito, la scelta della forma di gestione pubblica, l’affidamento a Cogesi, non rimangono in campo altri fatti ostativi al completamento del programma di subentro di Cogesi in tutte le gestioni del Sistema Idrico Integrato (SII) della nostra provincia.

Di ciò dovrà immancabilmente prendere atto lo sparuto gruppo di sindaci attualmente capitanati da Bo, Tallone e Cornero che hanno proseguito sulla strada intrapresa allora da Icardi, Faccenda e Perosino, di ostacolare in ogni modo il volere dei cittadini che a  maggioranza plebiscitaria scelsero il modello di gestione interamente pubblica del SII.

Mentre l’attuale presidenza di Egato4, Calderoni, avrà modo di sentirsi rassicurata nel proseguire la strada intrapresa con capacità ed abnegazione dalla compagine Sibille/Giuliano.
Nel merito dell’incontro, il presidente Borgna ha chiarito che il tavolo di confronto messo in atto con il sindaco di Alba, Bo, ha avuto come unico scopo “far sentire a casa loro e non ospiti in Cogesi tutti i territori della Granda” senza aver mai affrontato il rapporto con i gestori uscenti.

Per Di Caro ora è fondamentale ottenere al più presto il finanziamento dalle banche per coprire l’importo totale del VR ed almeno una tranche di investimenti dei primi anni di gestione.
Cogesi, che da inizio anno ha assunto in proprio la fatturazione e l’incasso delle bollette di tutte le società già pubbliche, potrà chiedere direttamente i finanziamenti o garantirli per le sue consortili, in quanto la tariffa è di per sé garanzia sufficiente allo scopo.

Per questa ragione è prevista un’assemblea dei soci per la metà del mese di febbraio nella quale si deciderà, avvalendosi del supporto di un advisor, la strategia migliore da seguire per ottenere al più presto il finanziamento bancario e potere così provvedere quanto prima al pagamento dell’intero importo del VR ai privati.
Lerda ha ricordato come già nello scorso anno sia stato richiesto da Egato4 l’accesso al fondo di garanzia predisposto presso ARERA per offrire ulteriori garanzie all’incirca al 60% del fabbisogno finanziario.

I tre interpellati hanno convenuto che tutto sarebbe più semplice se le consortili di Cogesi fossero società con dimensioni omogenee, ma nonostante la diversità dimensionale/strutturale esistente, “le spalle sono sufficientemente larghe” per non far ricadere sulle società meno strutturate o maggiormente impattate dalla operazione di consolidamento, problemi di equilibrio economico/finanziario. Hanno anche assicurato che l’operazione non produrrà sulle tariffe degli utenti ulteriori aggravi in quanto tutte le attività erano già comprese nel piano d’Ambito e nel piano tariffario adottati nel 2018.

Il Comitato ha più volte ribadito che vigilerà perché in questa fase non vi siano consociate che, nella loro discrezionalità operativa, di fronte alla complessità della operazione, siano tentate di delegare ad aziende esterne segmenti di gestione che snaturino lo spirito della gestione “in house” o coinvolgimenti tali da far pensare al ritorno delle vecchie gestioni. A questo scopo ha chiesto al presidente Di Caro di programmare un nuovo incontro nelle settimane immediatamente successive all'assemblea dei soci. Il Comitato si augura che tutti i presidenti ed i comuni soci delle consociate abbiano ben presente che ora non si opera più nell’interesse di ogni singola azienda ma esclusivamente nell’interesse del gestore unico totalmente pubblico ed in ultima istanza dei cittadini.

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