Con una nota trasmessa alla Regione, alla Provincia di Cuneo, all'ARPA e all'amministrazione comunale, la Sezione di Alba Langhe e Roero di Italia Nostra prende posizione sulla nuova richiesta autorizzativa per un impianto per il trattamento di scarti di origine animale, gestito dalla ditta “In.Pro.Ma.”...
Ecco il testo integrale del documento trasmesso agli Enti:
Oggetto: opposizione al progettato ampliamento dell’inceneritore della ditta “In.Pro.Ma” di Ceresole d’Alba. (CN).
Avendone appreso solo di recente da alcuni organi di stampa, il Consiglio direttivo di questa Sezione di Italia Nostra, riunito il 27 novembre scorso, ha nuovamente esaminato la perdurata questione relativa all’impianto di trattamenti di scarti di origine animale, gestito dalla ditta “In.Pro.Ma.” ubicata in strada Cantarelli a Ceresole d’Alba. La problematica derivante, di tipo igienico-ambientale, già è stata oggetto di una vertenza giudiziaria nel 2021-2022, essendo allora contestato all’azienda sia «la mancata osservanza di quanto previsto dall’Autorizzazione integrata ambientale, in materia di gestione dei rifiuti e di recupero energetico del grasso», sia «il deposito incontrollato di rifiuti speciali», secondo un accertamento svolto da tecnici dell’A.R.P.A. fin dal settembre 2017. Per quella fase processuale presso il tribunale di Asti si costituì come parte civile la sezione braidese di Legambiente. Però la vertenza è stata inficiata dall’intervenuta prescrizione sui fatti oggetto di contestazione legale, nonostante l’espressa disponibilità da parte di un esponente dell’azienda ad un’istanza di oblazione (ovvero «di estinzione dei reati, tramite il versamento di una quota corrispondente alla metà della massima pena pecuniaria prevista»).
Recentemente ancora la ditta “In.Pro.Ma” ha presentato un progetto agli Enti competenti per la realizzazione di un impianto inceneritore, che dovrebbe trattarsi di una «modifica non sostanziale» dell’esistente. Tale istanza è stata esaminata il 15 ottobre u.s. dalla Provincia di Cuneo, nell’ambito di una convocata conferenza dei servizi. Però sia l’organismo provinciale, sia il Comune di Ceresole d’Alba (con la consulenza del Politecnico di Torino) hanno accertato che si tratterebbe di un progetto similare a quello già presentato dalla stessa azienda nel 2020 e poi ritirato. Pertanto tutti gli Enti competenti, nelle rispettive sedi, avrebbero concordato per la sospensione del relativo iter, procedurale, dovendo prima ricevere il riscontro della necessaria Valutazione d’impatto ambientale.
Questa Sezione di Italia Nostra, nel corso di tale disamina tecnica, così notifica:
- si concorda con quanto espresso da un recente comunicato in merito dell’Osservatorio per la tutela del paesaggio di Langhe e Roero, sottolineando ulteriormente sia i peculiari aspetti ambientali della zona, sia le preoccupazioni igienico-sanitarie (sollevate nella scorsa estate da cittadini ceresolesi, nonché da un’interpellanza presentata dal gruppo di minoranza consigliare nel Comune di Ceresole d’Alba);
- la collocazione della ditta in questione nel territorio è particolarmente “delicata”, meritevole di specifica attenzione, con riferimento alla sua prossimità ad un Sic (Sito d’interesse comunitario) dichiarato tale per la presenza di una protetta area boschiva;
- si consideri pure che la zona comprensiva delle località Cantarelli e Gorretti, seppur distante dal concentrico, è determinata anche da notevoli insediamenti abitativi e produttivi;
- inoltre va tenuto in debita considerazione l’aumento di circolazione di traffico per il trasporto dei materiali da trattare nell’inceneritore ampliato, prevedendo la necessità di una gestione aumentata anche con molti apporti esterni.