Taglio del filare alberato a Cavallermaggiore lungo Via Pescatori

di Federico Sandrone.

Con stupore apprendo da un giornale locale di un nuovo “massacro” di piante nel territorio cittadino, questa volta è stato tagliato tutto il filare di querce lungo Via Pescatori, lo stesso era posto tra l’ingresso carraio della Scuola media, la nuova biblioteca e parte nella zona dell’ingresso della sede dell’Ora di Generosità, per un totale di ben 15 querce; 3 querce erano già state tagliate in un recente passato, come anche erano stati tagliati ben 7 platani (sani) adiacenti agli ex campi da bocce, ora cortile del magazzino/deposito comunale...

Le motivazioni ufficiali di questo inspiegabile (e continuo) massacro delle alberate non le si conoscono e per questo verrà fatta una specifica richiesta di accesso agli atti per verificare le motivazioni e il relativo procedimento autorizzativo; dall’organo di stampa da cui ho appreso e poi verificato personalmente la notizia, viene però indicato che gli esemplari sono stati tagliati non per il loro stato di salute, ma per motivi di sicurezza in quanto “le loro radici in futuro avrebbero creato problematiche al muretto di contenimento che si sviluppa lungo tutta Via Pescatori”.

Io mi auguro, per il Sindaco e per gli Assessori e/o Consiglieri delegati, che queste non siano le motivazioni che hanno portato al taglio di tutto il filare, perché se no si dovrebbero vergognare di rappresentare l’Amministrazione cittadina, in primis perché il richiamato muretto di contenimento, ora difeso da questi nuovi “paladini dei muretti in cemento”, è un’opera realizzata sicuramente in epoca successiva all’impianto del citato filare e poi perché si continua a non comprendersi che il patrimonio arboreo pubblico è un “bene comune” patrimonio di tutti, non solo del Sindaco e dei relativi Assessori e/o Consiglieri “pro tempore” che ne possono disporne come vogliono e credono.

Inoltre, ed è forse la cosa più grave per un pubblico amministratore, si continua a non comprendere (o far finta) quello che le piante, in particolar modo quelle adulte, offrono e fanno per l’ambiente (i cosiddetti “servizi ecosistemici”), tra questi si segnalano in particolare alcuni benefici fisici per l’equilibrio ambientale delle città, quali:

    • influenza delle piante sul microclima ed il loro controllo della radiazione solare, gli alberi riducono drasticamente la riflessione del calore ombreggiando gli edifici ed il suolo (l’ombra degli alberi può ridurre la temperatura in estate anche di 10-15 °C);
    
    • fissazione dell’anidride carbonica, un albero sequestra ogni anno decine di kg. di CO2;
    
    • purificazione dell’aria, le piante filtrano l’aria dai principali inquinanti sia gassosi che sotto forma di polveri e riducono il contenuto di metalli pesanti presenti nell’aria;
    
    • miglioramento del bilancio idrico conseguente all’ombreggiamento del suolo;
    
    • oltre ai benefici estetici, culturali, paesaggistici, psicologici e sociali.
    
In passato, per cercare di evitare questi tagli repentini non supportati da vere motivazioni, in una pubblica riunione si erano illustrate alcune problematiche specifiche e si era prospettato un nuovo impegno nei confronti della spinosa questione del verde pubblico, presentando nel contempo un documento denominato “Carta di Cavallermaggiore - Documento guida della progettazione e gestione delle alberate e del verde pubblico” che era stato condiviso da tutti i convenuti.

I punti 3 ed 8 di quel documento prevedevano ed auspicavano che “ogni intervento progettuale e\o manutentivo (...) venga attuato solo dopo una preliminare ed accurata informazione della cittadinanza da parte dell’Ente pubblico (...)” e che “venga programmato ed attuato un accurato e periodico monitoraggio delle alberate (...) attraverso valutazioni visive (...) ed apposite indagini strumentali”, cosa che al momento sembrerebbe essere stata totalmente disattesa.

Pertanto, si ribadisce quanto già si segnalava nel 2014, cioè che le tematiche legate agli spazi verdi pubblici e alberati non possono essere dominio di pochi, sia che si tratti di tecnici o di Amministratori; quando si affrontalo tali problematiche siamo di fronte a un campo che investe i beni comuni e in tale logica richiede la responsabilizzazione di tutti, sia a livello progettuale che a livello di rispetto e manutenzione.

In conclusione, a questi Amministratori comunali con la “motosega facile” si ricorda che il verde e le piante richiedono un’assistenza e manutenzione continua, perché come le persone mangiano, si lavano e si curano tutti i giorni, anche la natura necessita di interventi e manutenzioni costanti ed adeguate, con un impegno di risorse umane ed economiche che si devono mettere nelle priorità dei propri bilanci, perché come anche chiosava il finale dell’articolo del giornale locale la scorsa settimana “forse ci stiamo dimenticando che gli alberi non sono dei pali conficcati in un terreno, ma sono esseri viventi”.

Aggiungi commento

Invia
Altritasti Periodico on line dell'Associazione di Promozione Sociale Altritasti - via Carducci 22 - 14100 Asti - C.F. 92060280051
Registrazione: Tribunale di Asti n. 7/2011 del 28.10.2011 - Direttore Responsabile: Alessandro Mortarino