Museo diffuso Pinot Gallizio ad Alba

Per il terzo anno consecutivo torna il progetto dedicato a Pinot Gallizio, personaggio di spicco della cultura e dell’arte del secondo dopoguerra. In questa primavera il percorso si arricchisce ulteriormente grazie alla definitiva realizzazione di QR CODE dedicati che saranno posizionati all’esterno di ciascuno dei quattro luoghi culturali che insieme formano il Museo Diffuso Pinot Gallizio:

Spazio Gallizio all’interno del Centro Studi Beppe Fenoglio,

sala del Consiglio Comunale Teodoro Bubbio

sala Beppe Fenoglio nel cortile della Maddalena

Teatro Sociale Giorgio Busca.

 

Grazie all’utilizzo del cellulare e di qualsiasi app gratuita per leggere i Qr code, si avrà la possibilità di accedere direttamente al sito del Centro Studi Beppe Fenoglio e si potranno visualizzare così, rapidamente, informazioni e curiosità relative alle opere e alla vita dell’artista albese.

I Qr Code sono attivi 24 ore su 24 così che si possa godere di un virtual tour anche durante l’orario di chiusura dei siti citati.

 

Il Comune di Alba e Il Centro Studi Beppe Fenoglio garantiranno l’apertura straordinaria dei quattro siti interessati: ogni sabato di aprile e di maggio dalle ore 15.00 alle 18.00, albesi e turisti li potranno visitare gratuitamente e liberamente, ma potranno anche usufruire del  tour guidato “Museo Diffuso Pinot Gallizio”, una visita, itinerante e gratuita, dedicata a chi vuole approfondire la conoscenza dell’artista albese. Il tour partirà alle 15.00 dal Centro Studi Beppe Fenoglio in piazza Rossetti 2 e condurrà i visitatori alla scoperta delle opere di Pinot Gallizio presenti negli spazi prima indicati: “Anticamera della morte” e altre opere, “Il lichene spregiudicato”, “Le fabbriche del vento” e  “La notte etrusca”.

Infine, eccezionalmente, in occasione di VINUM, la Fiera Nazionale dei vini di Langhe, Roero e Monferrato, sabato 27 aprile e sabato 4 maggio verrà data la possibilità ai visitatori del “Museo Diffuso Pinot Gallizio”, al termine del percorso, di fermarsi in sala Beppe Fenoglio, previa prenotazione sul sito www.vinumalba.com, per una degustazione guidata. In particolare: sabato 27 aprile, alle ore 16,  VINUMINCONTRA - DOLCETTO LAB, introduzione al mondo del Dolcetto nell'anno della sua celebrazione, tra storia, dinamismo e versatilità; sabato 4 maggio, alle ore 16, VINUMINCONTRA - BARBERA D'ASTI LAB, nel decennale della DOCG Barbera d'Asti, il racconto di una storia di successo.

 

 

Il “Museo Diffuso Pinot Gallizio”, che dal 2018 è finanziato dal bando “Patrimonio Culturale” della Fondazione CRC, è un’occasione unica e imperdibile per poter osservare, attraverso una piacevole passeggiata nel centro storico albese, alcuni fra i principali lavori dell’artista custoditi negli spazi più significativi della cultura cittadina.

 

*Pinot Gallizio nasce ad Alba nel 1902. È stato membro fondatore dell’Internazionale Situazionista e inventore della Pittura Industriale. Dopo la laurea in Chimica e Farmacia e gli anni dedicati alla gestione della propria farmacia ad Alba e alla produzione di erbe medicinali ed aromatiche, Gallizio, che durante la Guerra aveva attivamente partecipato alla Resistenza nella Divisione Alpi e faceva parte del CLN delle Langhe, scopre l’arte grazie all’incontro con Piero Simondo nel 1952. I suoi primi esperimenti con la pittura risalgono all’anno successivo. Ad Albisola nel 1955 incontra l’artista danese Asger Jorn e con lui e Piero Simondo fonda ad Alba il Laboratorio sperimentale per una Bauhaus Immaginista, dove l’anno successivo ha luogo il Primo congresso mondiale degli artisti liberi, cui partecipano tra gli altri Enrico Baj, Ettore Sottsass, Constant e altri esponenti delle avanguardie nucleari e informali.

Nel 1957 a Cosio d’Arroscia partecipa alla fondazione dell’Internazionale Situazionista e approfondisce le sue ricerche e sperimentazioni artistiche fino alla messa a punto della pittura su lunghi rotoli di tela destinati a essere tagliati e venduti a metro, cui darà il nome di Pittura Industriale. Nel 1960 Gallizio è espulso dall’Internazionale Situazionista, che viene assumendo una connotazione sempre più politica e meno artistica. Da questo momento egli è solamente e intensamente artista, in contatto con le personalità e le tendenze più vitali e innovative del suo tempo. Nel 1962 prepara il ciclo delle Notti, quattro tele di grandi dimensioni una delle quali realizzata con un cappuccio nero calato sugli occhi in modo da non controllare quello che faceva.

Nel 1963 la RAI gli dedica un documentario a cura di Carla Lonzi, e verso la fine dell’anno la sua produzione vira bruscamente verso quadri-oggetto dall’unico colore nero. Convinto di essere prossimo alla fine, durante l’inverno dipinge di nero alcuni mobili ed oggetti presenti nel suo studio: il risultato è una drammatica installazione intitolata l’Anticamera della morte. Gallizio muore d’infarto il 13 febbraio 1964, pochi giorni dopo essere stato invitato, con una sala personale, alla successiva Biennale di Venezia, che diventa una mostra postuma presentata da Maurizio Calvesi.

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