Acqua: le manfrine di chi non vuole il gestore pubblico

Venerdì scorso 22 maggio si è svolta la prima conferenza online dell’Ente di Governo Idrico dell’ATO4 Cuneese (Egato4). Il punto più corposo all’ordine del giorno era senz’altro l’illustrazione della relazione con la quale Hydrodata (incaricata da Egato4) ha determinato il valore residuo (VR) al 31.12.2018, da corrispondere ai gestori uscenti Ireti (gruppo Iren) ed Aeta (gruppo Egea). Si tratta di cifre sostanziose che vanno a risarcire i vecchi gestori per il mancato rientro in tariffa degli investimenti eseguiti negli ultimi anni e non ancora ammortizzati.

Tutto come previsto dalle leggi e dal metodo tariffario in vigore in Italia: circa 52 milioni per Aeta e 3,5 milioni per Ireti. Al termine della illustrazione l’ing. Giuliano, direttore di Egato4, ha proposto di riconvocare la Conferenza a breve per la ratifica definitiva del calcolo: apriti cielo! Qui è iniziata una pietosa manfrina avviata dal rappresentante dell’area omogenea del Roero e sindaco di Sommariva Perno, Cornero e poi portata avanti dai sindaci di Alba Bo, di Fossano Tallone e dal rappresentante della unione montana Alta Langa, Antoniotti. Quale l’oggetto della lamentela? Il solito che ormai ci propinano da più di due anni: siamo neofiti, abbiamo bisogno di essere formati e di capire; non dobbiamo correre, serve del tempo; convocate un comitato ristretto e discutiamone; la regione Piemonte si è fermata per il Covid, diamogli tempo di intervenire; il Tribunale Superiore delle Acque (TSA) ha rinviato la sentenza al 23 settembre, attendiamo il verdetto.

Sappiamo ben tutti che lo scopo della manfrina è ritardare il più possibile il subentro del gestore pubblico Cogesi per una ipotetica quanto impossibile proroga al gestore Aeta! Ma questi amministratori devono davvero essere “formati” (meglio dovrebbero formarsi!) perché non ci azzeccano proprio nulla. Se la Regione riuscisse mai a legiferare, potrebbe al massimo ottenere di dividere la provincia di Cuneo in due ambiti di cui il primo rimarrebbe a Cogesi ed il secondo, volendolo misto, andrebbe a gara di appalto per la determinazione del ruolo e della qualità del socio privato. Se il TSA emettesse mai una sentenza negativa per le delibere adottate da Egato4, si dovrebbe riformularle nelle parti cassate senza alcuna possibilità di proroga per i vecchi gestori.

Allora a chi giova tutto questo? Non di certo agli abitanti della provincia di Cuneo che vedono la gestione del SII messa in pericolo per l’incertezza della situazione e disatteso il loro voto referendario. Poco al gruppo Egea che non ne trarrebbe alcun vantaggio duraturo (anche se è ciò che sembrerebbe sostenere), se non l’incasso per alcuni mesi ancora degli utili di gestione.

Signori amministratori dissenzienti, formatevi rapidamente prima che i cuneesi possano rimanere a corto di acqua!! In difetto i cittadini saranno autorizzati a pensare che i veri interessi sono altri.

COMITATO CUNEESE ACQUA BENE COMUNE

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