Si scaldano i motori per i tre referendum a difesa dell'acqua pubblica

ImageSarà un mese di Marzo molto "agitato" per gli oltre mille Gruppi che costituiscono l'ossatura del Forum nazionale dei Movimenti per l'Acqua (tra cui il nostro Comitato Astigiano a favore delle Acque Pubbliche) e di preparazione all'avvio della campagna di raccolta firme per i tre quesiti referendari che caratterizzerà i prossimi tre mesi, da Aprile a Luglio.

Tra iniziative locali, manifestazioni nazionali e preparativi organizzativi, ecco qualche aggiornamento utile per tutti ...

Raccolta firme per i tre Referendum legati alla difesa dell'Acqua Pubblica.
Si avvierà ad inizio/metà di Aprile e si concluderà ad inizio/metà Luglio, con l'esigenza tassativa di raccogliere 500.000 firme valide (quindi circa 600.000 per essere tranquilli). La data esatta di avvio deve essere ancora definita, ma teniamoci tutti pronti ...
I 3 quesiti referendari sono stati pensati per:

- abrogare l’art.23bis L. 133/08 così come modificato dall'art. 15 della Legge 166/09;
- abrogare l’art. 150 del Decreto Ambientale 152/06;
- abrogare, all’art. 154 del Decreto Ambientale 152/06, le parole riferite all’inserimento in tariffa dell’adeguata remunerazione del capitale investito.

Il prof. Lucarelli ha avuto mandato di istituire un confronto tecnico-giuridico per verificarne l’ammissibilità ed ha riportato il lavoro svolto da lui, Azzariti, Mattei e Rodotà, con consultazioni estese a Gianni Ferrara, sottolineando la complementarietà dei tre quesiti e segnalando come il gruppo giuridico abbia già predisposto una prima relazione di presentazione sui tre quesiti. Per cui è stato predisposto il testo dei tre quesiti e la relativa relazione di accompagnamento (visibile a questo link:
https://www.altritasti.it/index.php/archivio/acqua-diritto-di-tutti/700-prendono-forma-i-tre-referendum-per-la-difesa-dellacqua-pubb ), che è dunque ancora da considerarsi provvisoria. A breve A. Lucarelli terminerà di mettere a punto la versione definitiva.


Manifestazione nazionale a Roma il 20 Marzo.
Questo l'appello che rivolto dal nostro Forum nazionale per i Movimenti dell'Acqua:

Ore 14.00 concentramento a Piazza della Repubblica
Per la ripubblicizzazione dell’acqua, per la tutela di beni comuni, biodiversità e clima, per la democrazia partecipativa.
Appello per la manifestazione.

Insieme, donne e uomini appartenenti a comitati territoriali e associazioni, forze culturali e religiose, sindacali e politiche, abbiamo contrastato i processi di privatizzazione del servizio idrico portati avanti in questi anni dalle politiche governative e in tutti i territori.
Insieme abbiamo costituito il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e raccolto più di 400.000 firme a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare per la tutela, il governo e la gestione pubblica dell’acqua.
Mentre la nostra proposta di legge d’iniziativa popolare giace nei cassetti delle commissioni parlamentari, l’attuale Governo ha impresso un’ulteriore pesante accelerazione, approvando, nonostante l’indignazione generale, leggi che consegnano l’acqua ai privati e alle multinazionali (art. 23bis, integrato dall’ art. 15-decreto Ronchi).

Non abbiamo alcuna intenzione di permetterglielo.
La nostra esperienza collettiva, plurale e partecipativa è il segno più evidente di una realtà vasta e diffusa, di un movimento vero e radicato nei territori, che ha costruito consapevolezza collettiva e capacità di mobilitazione, sensibilizzazione sociale e proposte alternative.

Chiamiamo tutte e tutti ad una manifestazione nazionale a Roma sabato 20 marzo, per bloccare le politiche di privatizzazione della gestione dell’acqua, per riaffermarne il valore di bene comune e diritto umano universale, per rivendicarne una gestione pubblica e partecipativa, per chiedere l’approvazione della nostra legge d’iniziativa popolare, per dire tutte e tutti assieme “L’acqua fuori dal mercato !”.

Nella nostra esperienza di movimenti per l’acqua, ci siamo sempre mossi con la consapevolezza che quanto si vuole imporre sull’acqua e in ciascun territorio è solo un tassello di un quadro molto più ampio che riguarda tutti i beni comuni, attraversa l’intero pianeta e vuol mettere sul mercato la vita delle persone.
La perdurante crisi economica, occupazionale, ambientale, alimentare e di democrazia, è la testimonianza dell’insostenibilità dell’attuale modello di produzione, consumi e vita.
Il recente fallimento del summit ONU di Copenaghen è solo l’ultimo esempio dell’inadeguatezza delle politiche liberiste e mercantili, incapaci di rispondere ai diritti e ai bisogni dell’umanità.

Se il mercato ha prodotto l’esasperazione delle diseguaglianze sociali, la cronicità della devastazione ambientale e climatica, la drammaticità di grandi migrazioni di massa, non può essere lo stesso mercato a porvi rimedio.
Analogamente alle battaglie sull’acqua, in questi anni e in moltissimi territori, sono nate decine di altre resistenze in difesa dei beni comuni.
Significative mobilitazioni popolari, capaci di proposte alternative nel segno della democrazia condivisa, stanno tenacemente contrastando la politica delle “grandi opere” devastatrici dei territori, una gestione dei rifiuti legata al business dell’incenerimento, un modello energetico dissipatorio e autoritario, basato su impianti nocivi ed ora anche sul nucleare.

Rappresentano esperienze, culture e storie anche molto diverse fra loro, ma ugualmente accomunate dalla voglia di trasformare questo insostenibile modello sociale, difendendo i beni comuni contro la mercificazione, il lavoro contro la sua riduzione a costo, la salute contro tutte le nocività, i territori contro le devastazioni ambientali.

Chiamiamo tutte queste realtà a costruire assieme la manifestazione nazionale di sabato 20 marzo.
Ciascuna con la propria esperienza e specificità, ciascuna con la propria ricchezza e capacità.
Pensiamo che la manifestazione, oltre ad essere un importante ed unificante momento di lotta, ponga con intelligenza e determinazione la questione della democrazia partecipativa, ovvero l’inalienabile diritto di tutte/i a decidere e a partecipare alla gestione dell’acqua e dei beni comuni, del territorio e dell’energia, della salute e del benessere sociale.

Consapevoli delle nostre differenze, accomunati dal medesimo desiderio di un altro mondo possibile.


Modifiche Statuti comunali nell'astigiano.
E' arrivata la quarta adesione: Castello di Annone (dopo Cortiglione, Castagnole Lanze e Coazzolo). Anche Rocchetta Tanaro ha deliberato, ma una versione leggermente più “blanda” (che la gestione del servizio idrico integrato sia operata senza scopo di lucro ...).

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