Acqua Pubblica e difesa dei Beni Comuni

Imagedi Luisa Rasero.

Buon successo di pubblico per l'iniziativa promossa dalla Cgil di Asti e dal Comitato Astigiano a favore delle Acque Pubbliche. L'iniziativa, svoltasi lunedì 21 giugno presso il Diavolo Rosso, è stata indetta per lanciare la fase finale della raccolta di firme sui tre referendum, che intendono riportare la gestione degli acquedotti italiani sotto la mano pubblica. L'obiettivo delle 500.000 firme necessarie è stato non solo raggiunto ma ormai raddoppiato: si è già superato quota un milione ! Anche ad Asti e provincia sono numerosissimi i cittadini che hanno apposto la loro firma sul tre moduli referendari, oltre 4 mila ...

Il dibattito, introdotto da Luisa Rasero della Cgil e moderato da Alessandro Mortarino del Comitato, ha visto l'intervento del Prof. Ugo Mattei, docente universitario di Torino e co-estensore dei tre quesiti referendari. Il Prof.Mattei, grande divulgatore, ha illustrato alla platea tutte le implicazioni connesse al grande tema della gestione pubblica dell'acqua.

L'acqua “bene di Dio” può essere mercificata ? Ridotta a merce di scambio e in quanto tale fonte di profitto per un privato imprenditore ? Il Decreto Ronchi, recentemente approvato, impone la privatizzazione dell'80% degli acquedotti ancora in mano pubblica, compresi quelli gestiti in modo virtuoso.

Tra questi, l'Acquedotto del Monferrato, una delle poche esperienze italiane di gestione pubblica delle acque. Il suo Presidente, Aldo Quilico, presente all'incontro, ha raccontato una storia toccante di passione civile, di impegno, di ottima amministrazione. La forzata apertura ai privati imposta dal Decreto Ronchi potrebbe ostacolare anche questa efficientissima esperienza e disperdere un patrimonio di saperi, in generale porterebbe alla svendita a prezzi stracciati di "pezz" di patrimonio pubblico: quale privato, sapendo che la vendita è OBBLIGATA, non attenderebbe il massimo ribasso dei prezzi prima di farsi avanti ?

A proposito di profitti, il Prof. Mattei ha spiegato che un bicchiere di acqua in bottiglia costa (già oggi) 600 volte in più di un bicchiere della nostra (ottima) acqua del rubinetto ! E l'acqua minerale non deve essere intesa come una acqua "privata", in quanto la materia prima nessa in bottiglia dai privati è frutto di una concessione demaniale (è dunque acqua di tutti, prelevata da privati a fronte di un "permesso" dello Stato ...).

Presente all'iniziativa, seppur non dall'inizio a causa di un precedente impegno, l'Assessore all'Ambiente della Provincia di Asti Pierfranco Ferraris. In novembre era nata una polemica tra Comitato Astigiano a favore delle Acque Pubbliche e Provincia di Asti. Quest'ultima, sotto la guida dell'allora Presidente Marmo, aveva aderito alla campagna per la proposta di legge di iniziativa popolare per la totale ri-pubblicizzazione degli acquedotti italiani. Anche in questa occasione, un gran numero di cittadini italiani aveva aderito (oltre 406 mila in Italia, poco più di 3 mila nell'astigiano), le firme necessarie erano state ampiamente superate, ma la proposta di legge non è mai stata discussa. Anzi, nel frattempo il Governo, con l'emanazione del Decreto Ronchi, ha legiferato in senso esattamente opposto alla proposta di legge, verso una più radicale privatizzazione.

Da qui la successiva raccolta di firme per i referendum abrogativi.

Ora, l'attuale Presidente della Provincia di Asti, on. Armosino, nella sua qualità di parlamentare ha votato a favore del Decreto Ronchi. Qual'è dunque la posizione della Provincia di Asti ? Quella di Marmo o quella di Armosino, tra l'altro appartenenti alla stessa compagine politica ?

L'Assessore presente all'incontro, in rappresentanza dell'Ente, ha espresso una posizione pragmatica, impostata a “non fare di ogni erba un fascio”, quindi a distinguere tra esperienze positive e negative. Annoverando tra le prime, indubbiamente, l'Acquedotto del Monferrato.

Mortarino ha osservato che il Decreto Ronchi, imponendo una privatizzazione forzata e generalizzata, fa esattamente “di ogni erba un fascio”. Quindi ? ...

Quindi l'Assessore ha manifestato la disponibilità della Provincia di Asti ad un momento di discussione con le forze che compongono il Comitato, auspicando che il confronto possa portare anche a proposte migliorative dello stesso Decreto e, in ogni caso, apprezzando l'interesse che l'azione del Comitato (di cui pure non condivide l'impostazione) ha saputo suscitare su una proposta di legge.

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