Paesaggio e capannoni

Imagedi Guido Bonino.
Percorrendo le principali arterie d’accesso alla nostra Città, come peraltro a diversi centri della Provincia, si notano file intere di capannoni: fabbricati, produttivi, espositivi, commerciali - piccoli o grossi - che costituiscono l’attività produttiva della zona.
A campione, la maggior parte di questi non rappresenta certo un valido biglietto da visita per il nostro territorio …


In molti casi sono edifici obsoleti o comunque trascurati, sommersi ora di magazzinaggi, ora di materiali di recupero, ora di attrezzature in disuso, tanto da far pensare che alcune mascherature verdi degli stessi sarebbero un reciproco vantaggio sia della ditta, che del panorama offerto al pubblico transito.
Altri risultano anonime strutture prefabbricate, con pannelli in cemento lasciati il più delle volte al grezzo, tanto che un po’ di verde aiuterebbe ad interrompere sia la geometria delle forme, che il grigio del materiale.
Infine vi sono quelli che per immagine d’insieme ed insegne (luminose e non) sovrastano il contesto: in questi conta soprattutto la fidelizzazione ad una colorazione di spicco od a un marchio noto, od ancora la forma non convenzionale della facciata, che si stacchi decisamente dall’intorno, anziché inserirvisi.

Per tutti ciò che risulta praticamente assente – rare le eccezioni – è il verde !
In alcuni casi questo è ridotto e/o contenuto in aiuole inerbite, ma in rarissimi casi si tratta di alberature degne di questo nome !
Eppure le aree a verde di lotto sono state previste ed approvate dalle convenzioni urbanistiche con cui sono stati rilasciati i vari permessi edificatori: soggetti proponenti hanno sottoscritto i relativi impegni, con l’avvallo di una delibera consigliare e relativa delega a stipulare, e con tanto di certificazione/attestazione del notaio rogante.

Situazione finale: interi piazzali in asfalto, od autobloccanti, ammasso di materiali o parcheggi di veicoli là dove dovevano (e dico “dovevano”) esserci aree piantumate a verde, le cui alberature in questa stagione dovevano iniziare quella fogliazione che, oltre a contribuire a rendere un po’ migliore l’aria, avrebbe costituito una presenza di un po’ di natura là dove questa è stata non solo aggredita, ma totalmente eliminata per far spazio alla produttività.

Pochi sono gli esempi di aziende virtuose che ad oggi hanno saputo coniugare l’insediamento con l’ambiente e, con essi, il rapporto tra la produzione ed uno stile di vita, ma quello che maggiormente oggi stupisce è l’assoluta mancanza di controllo – anche nel tempo - del rispetto dei vincoli, imposti per Legge, nonché convenuti e sottoscritti dagli operatori con le Amministrazioni concedenti.

Aggiungi commento

Invia
Altritasti Periodico on line dell'Associazione di Promozione Sociale Altritasti - via Carducci 22 - 14100 Asti - C.F. 92060280051
Registrazione: Tribunale di Asti n. 7/2011 del 28.10.2011 - Direttore Responsabile: Alessandro Mortarino