Asili nido: le proposte dell'Amministrazione? Un flop!

ImageA cura del Comitato Amici Asili nido di Asti.

I genitori bocciano le ipotesi di apertura e la riorganizzazione ipotizzata dal Comune.

Dopo aver creato disagi nei bimbi e nelle famiglie nel mese di gennaio per non aver provveduto a garantire un’adeguata copertura di personale educativo ed ausiliario, aver “lanciato”, nel mese di febbraio, Family Park per Natale, Pasqua ed agosto e gli asili nido a fascia oraria in un tentativo – goffo peraltro – di rilancio dell’azione progettuale, l’Amministrazione comunale di Asti si trova a dover fronteggiare un altro pasticcio auto-creato ...

Si, perché l’indagine esplorativa lanciata nel mese di marzo dall’Amministrazione stessa ha dato esiti che, di fatto, sconfessano tutto quanto è stato proposto e dimostrano la totale inadeguatezza di questa Amministrazione nel pensare i bisogni dell’infanzia da un punto di vista dei bisogni dei bambini e delle famiglie.

Il questionario, distribuito a tutti i genitori dei 177 bimbi che frequentano le sezioni piccoli e medi dei 6 asili nido comunali, ha dato i seguenti risultati: su 164 questionari restituiti, 112 hanno scelto la fascia oraria fino alle 16.30; 40 la fascia fino alle 13.30; 12 la fascia oraria fino alle 18.30 (quest’ultimo dato conferma i numeri di quest’anno).

L’aumento molto significativo dei genitori che hanno scelto la fascia oraria fino alle 16.30 indica in maniera netta le priorità delle famiglie, quali la necessità di garantire ai propri figli la continuità educativa (delle figure adulte ma anche degli spazi e dei luoghi), la vicinanza territoriale ai luoghi dell’abitare quotidiano (gli asili nido sono nati come servizi di quartiere) e, pertanto, ricolloca in maniera forte gli asili nido nell’alveo dei servizi che ogni Amministrazione deve alla collettività.

E non è finita. Di fronte alla brutta forzatura del Comune, che nella sua ipotesi di riorganizzazione vuole imporre il pagamento della retta fino alle 16.30 per tutti gli iscritti agli asili nido in cui è prevista l’apertura fino a tale ora, anche se i bimbi dovessero uscire alle 13.30, il messaggio è sempre il medesimo: il servizio funziona ed è ottimo così com’è perché risponde ai bisogni dei bimbi e delle loro famiglie.

E che dire dei risultati di chi si è espresso a favore per le fantomatiche aperture nei periodi di Natale, Pasqua ed agosto? Anche in questo caso i numeri parlano chiaro: 39 per Natale, 44 per pasqua, 40 per agosto. In altre parole, non è un bisogno rilevante. E se nel questionario non si fosse omesso di dire che questi periodi di apertura non sarebbero gestiti dal Comune ma da altri soggetti con altro personale, probabilmente i numeri sarebbero stati ancora diversi.

Ma c’è dell’altro. Nella sua ricerca spasmodica e rigorosa di carpire il bisogno della popolazione al fine di organizzare al meglio il servizio, il Comune si dimentica di un piccolo particolare: non considera quanti accederanno per la prima volta al servizio il prossimo anno. Già, perché di bimbi ne nascono tutti gli anni. E dire che alcuni dati li ha già, essendo le iscrizioni aperte. E, a quanto ci risulta, diverse solo le richieste fino alle 18.30.

Sebbene la gestione dell’”emergenza nidi” (che emergenza non è) abbia tutti i connotati di un’operazione di facciata, la possibilità di correggere la rotta e ritornare ad affrontarla in modo serio ed attento, rimane.

Ed è quella di dare corso a quanto dichiarato dal sindaco Giorgio Galvagno e dai dirigenti presenti durante l’incontro con i genitori del 3 marzo scorso in Sala Pastrone. In quell’occasione il sindaco si è speso ad assicurare che l’Amministrazione avrebbe provveduto ad organizzare il servizio secondo le esigenze espresse dai genitori reperendo le necessarie risorse.

Ci aspettiamo coerenza con quanto affermato.

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