Da Asti un appello alle istituzioni per la scuola che verrà

Un gruppo di persone, genitori, educatori, insegnanti della provincia di Asti scrive a Prefetto, Sindaco di Asti, Assessore Istruzione, Presidente della Provincia, Provveditore agli studi...



Gentilissimi,
siamo genitori, rappresentanti di classe e di Istituto, referenti di alcune associazioni di volontariato di Asti, siamo docenti delle scuole di ogni ordine e grado e tutti noi abbiamo a cuore il presente ed il futuro dei ragazzi astigiani.

Questi ultimi mesi sono stati davvero molto difficili per le famiglie e per i docenti. Anche la scuola è stata travolta dall’emergenza Covid e la didattica a distanza é stata l’unica risposta possibile all’emergenza. E’ stata un’esperienza che ci ha consentito di continuare a tessere fili, a mantenere una seppur minima relazione.
Ma abbiamo toccato con mano che insegnamento e apprendimento a distanza sono più difficili, meno efficienti e meno efficaci rispetto alla scuola in presenza. La scuola a distanza non ha fatto che confermare e approfondire le disuguaglianze sociali, economiche e culturali, in evidente contraddizione con la Costituzione italiana (l'art. 3 impegna la Repubblica a rimuovere le disuguaglianze).

Nonostante gli ammirevoli sforzi compiuti dalla grande maggioranza delle persone coinvolte (insegnanti, studenti e genitori), siamo tutti consci che bambini e ragazzi, in questi mesi, siano stati fortemente penalizzati da questo sistema didattico. Siamo quindi uniti nel chiedere di organizzare il ritorno a scuola in presenza a settembre.

Chiediamo agli Enti locali di pensare alla scuola come una priorità della nostra società e della nostra città, attivandosi concretamente per la sua riapertura in sicurezza, nella garanzia del diritto alla salute, ma contemporaneamente nel rispetto di tutti gli altri diritti dei cittadini, primo fra tutti quello all'istruzione, facendosi carico di portare questa istanza presso tutte le altre istituzioni (Regione e Governo).

Abbiamo individuato alcuni punti che le famiglie e i docenti considerano prioritari e irrinunciabili, che vogliamo sottoporre alla Vs attenzione e che chiediamo vengano urgentemente posti all’attenzione di tutti gli attori coinvolti nella ripartenza:

- La didattica a distanza deve essere intesa come un provvedimento estremo cui ricorrere, come didattica dell’emergenza appunto, e mai dovrà essere intesa come strategia per risolvere problematiche inerenti alla mancanza di spazio o di personale scolatico;

- Si chiede agli Enti proprietari delle scuole di raccogliere idee progettuali per la realizzazione nelle aree esterne delle scuole stesse, di strutture in edilizia leggera idonee alla didattica, da presentare nelle prossime settimane, nell'ambito del Pon dedicato emanato dal Governo e che prevede cospicui fondi e procedure semplificate;

- Individuare con urgenza strutture e spazi culturali già presenti sul territorio e metterle a sistema per offrire, gia' dal mese di settembre,  alle scuole di ogni ordine e grado, soluzioni didattiche e organizzative nuove e innovative, nella massima sicurezza, ripensando anche il sistema di trasporto scolastico, prevedendo e incentivando nuove forme di mobilità sicura e sostenibile (es Piedibus/Bicibus);

- È necessario individuare protocolli di sicurezza chiari e facilmente applicabili in un contesto dinamico qual è quello scolastico, protocolli che consentano di superare, pur garantendo protezione e sicurezza, la deprivazione relazionale a cui i bambini e i ragazzi sono stati costretti in questo lunghissimo periodo;

- Si chiede che le soluzioni esplorate garantiscano la continuità didattica senza riduzioni di orario, compreso il mantenimento del “Tempo pieno” (scuola primaria e infanzia) e del servizio mensa (adattata e ripensata per le nuove esigenze); si chiede inoltre, laddove i genitori lo richiedano, di consentire la possibilità di fruire del pasto da casa in alternativa a quello offerto dal servizio mensa, nell’ottica di semplificare le modalità organizzative scolastiche;

- Si chiede alle istituzioni comunali e provinciali di farsi portavoci presso il Governo della necessità primaria di ricominciare a settembre con tutti i docenti al loro posto, possibilimente puntando su una continuità didattica che consenta ai docenti di riprendere lo stesso posto di prima ed evitando una ripartenza a singhiozzo con supplenti annuali da reperire ben oltre ottobre o novembre;

- Si richiede di prevedere, al rientro a settembre, un’accoglienza adeguata per i bimbi ed adolescenti, con l’eventuale coinvolgimento di professionisti (psicologi, pedagogisti)  preparati a valutare, spiegare e facilitare l’elaborazione delle emozioni provate nel lungo periodo di isolamento;

- Chiediamo che si organizzino al più presto dei tavoli tecnici, composti da professionalità’ diverse (dirigenti, docenti, pedagogisti, psicologi, architetti, associazioni di volontariato del territorio e una rappresentanza di genitori dei vari circoli didattici astigiani) che possano, fin da subito, trovare soluzioni e spazi valutando eventuali criticità per portare, poi, queste proposte ai vertici politici del territorio (provinciali e regionali) e nazionali.

Settembre è alle porte e ogni ritardo allontana da noi la possibilità di una ripresa serena e in presenza.  
I nostri bambini e i nostri ragazzi hanno bisogno della scuola per apprendere, per crescere sani, per condividere esperienze e di emozioni insieme ai coetanei e ai loro insegnanti. Le chiusure scolastiche generalizzate e prolungate hanno rappresentato un rischio senza precedenti per l’educazione e il benessere psicofisico di bambini e ragazzi.

Crediamo, inoltre, che tutto ciò che riusciremo ad attivare per riaprire la scuola in presenza sarà importante per migliorarla anche quando l’emergenza sanitaria sarà passata. Per Asti potrebbe essere l’occasione per diventare una città più bella, più vivibile, più “europea” e proiettata al futuro. Una città a misura di bambino e di famiglie.

Pensiamo che questa crisi debba essere l’occasione per ripensare alla scuola intesa come spazi condivisi e come momento di crescita dell’individuo dal punto di vista emozionale, nel senso civico ed ambientale, e non solo nozionistico. Chiediamo alle Istituzioni locali di gestire questa difficile fase facendosi promotori del cambiamento e di coinvolgerci in questo progetto.

La scuola e le famiglie hanno la necessità di conoscere subito le strade che si intendono percorrere a partire da settembre, pur tenendo conto dell’incertezza legata all’andamento epidemico. Per far questo famiglia, scuola e istituzioni devono trovare il modo per lavorare insieme e unire le forze. Uniamo l’impegno per la salute e per l'istruzione. Ridiamo alla scuola la centralità che merita e le migliori condizioni per recuperare il tempo perduto.

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