La scuola elementare di Serravalle d'Asti sopprime l'innovazione didattica

A cura di Coordinamento Autismo Piemonte (Presidente Benedetta Demartis), ADHD Piemonte Famiglie Associate ODV (Presidente Costanza Di Gaetano), Coordinamento Piemonte A.I.D (Associazione Italiana Dislessia (Referente J. Scafidi).
“BimbiSvegli” presentato anche al Ministro Istruzione  Bianchi come uno tra i 25 migliori esempi di innovazione scolastica italiana. Applicato da 4 anni nella scuola primaria di Serravalle d'Asti e con una sperimentazione alle spalle di oltre 15 anni. Genitori indignati e preoccupati poiche’ gli alunni vivevano un'esperienza scolastica felice, costruttiva, efficace; in particolare gli alunni con disturbi di apprendimento e comportamento. qui finalmente trovavano una scuola a dimensione delle loro difficoltà...

Genitori indignati ma soprattutto preoccupati per i loro bimbi dopo aver appreso con stupore dalla Dirigente scolastica che il progetto “BimbiSvegli”, recentemente presentato a Valdobbiadene al “Festival dell'innovazione scolastica”   come uno dei  25 migliori progetti  di inclusione scolastica al Ministro Bianchi, quest'anno non sarà inserito nel Piano di Offerta formativa della  scuola primaria   "Donna” V Circolo di Serravalle, frazione a 4 km da Asti . Una piccola scuola elementare dove si è sperimentato con successo, a detta dei genitori e con la felicità degli alunni e del Ministero, quello che le linee guida ministeriali indicano come: “promozione di inclusione scolastica applicata che favorisce la conoscenza e l’apprendimento attraverso la sperimentazione pratica del mondo intorno agli studenti in particolare per quelli con Esigenze Educative Speciali",  (numerosi in questa piccola scuola proprio per la metodologia inclusiva utilizzata, particolarmente funzionale). Queste 62 bambine e bambini sono felici di andare in questa scuola dove molte attività vengono svolte all’aperto e in luoghi di interesse sociale, In particolare gli alunni con disturbi dell’apprendimento o di comportamento hanno trovato qui l’ambiente pedagogico dove si sentivano empaticamente accolti e compresi nelle loro difficoltà con l’obbiettivo di sviluppare al meglio le loro competenze scolastiche senza sentirsi discriminati. Da quello che emerge dall'organizzazione oraria e del personale prevista dalla Dirigente Scolastica  prof.Ventimiglia, si prospetta una brusca interruzione di qualsiasi continuità didattica e metodologica riorganizzando la presenza dell'insegnate di riferimento, attualmente l'unico formato ed ideatore del Metodo didattico  “Bimbisvegli”, limitandone, da quest'anno la presenza solo ad alcune classi, privando pertanto i bambini di continuità relazionale e didattica. I genitori chiedono la continuità in particolare per gli alunni di quinta che saranno privati del loro Maestro, che li ha accompagnati in questi anni con questa metodologia.

Come rappresentanti regionali delle Associazioni: Coordinamento Autismo Piemonte, ADHD Piemonte Famiglie Associate ODV, Coordinamento regionale A.I.D (Associazione Italiana Dislessia) dopo essere entrati in contatto con alcuni di questi genitori peraltro anche nostri soci, abbiamo deciso in comune accordo di   appoggiare la richiesta di questi genitori per la continuità  di questa metodologia  che a nostro avviso oltre ad essere un approccio molto efficace per gli alunni con DSA, Asperger, ADHD e Disturbi comportamentali diventa efficace per TUTTI gli alunni come le linee guida ministeriali e moti esperti pedagogisti affermano da anni.

Dove un approccio didattico funziona e favorisce l’apprendimento attivo anche di alunni con Bisogni Educativi Speciali noi Associazioni impegnate ogni giorno a supporto degli Alunni in difficoltà non possiamo che sostenerne la continuità e auspicarne il radicamento in questa scuola e lo sviluppo futuro. La continuità didattica e relazionale rappresentano un formidabile strumento di potenziamento delle strategie didattiche inclusive, troviamo inaudito che proprio ove si possa garantire, questa risorsa venga sciupata con motivazioni che paiono quantomeno deboli da un punto di vista educativo e umano.

Da anni si parla nei seminari formativi agli insegnanti ed esperti di applicazione di metodologie inclusive che tengano conto delle neuro-diversità e che necessitano una scuola dove si sperimenta e la scuola  che utilizzi didattiche inclusive anche  in connessione con la realtà che i bambini sperimentano quotidianamente;  privare gli alunni della continuità di questa esperienza  è sottrarre a loro l’esperienza pedagogica positiva che in primis gli scolari stessi riconoscono come formante e bella.

I genitori hanno fatto diversi tentativi per convincere l’Istituzione scolastica a tornare sui suoi passi,  scrivendo più volte alla loro Dirigente scolastica e al Direttore dell’Ufficio scolastico Regionale senza avere al momento risposte.
Ci auguriamo come Associazioni di volontariato a tutela dei Diritti degli Alunni con Esigenze Educative Speciali e Handicap, che tale richiesta venga ascoltata ed esaudita nell’interesse degli Scolari stessi che la chiedono!...

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