Fantasmi?

A cura del Coordinamento Asti Est.

Il 7 di marzo, giorno dello sgombero in Corso Casale, nel tardo pomeriggio sette persone provenienti dalla palazzina sgomberata si sono presentate alla sede del Coordinamento Asti Est, associazione di volontariato per il diritto all’abitare. Ci hanno detto che non sapevano letteralmente dove andare a dormire, avevano dietro i borsoni con le loro cose, quello che erano riusciti a portare via. Abbiamo contattato la Parrocchia di San Domenico Savio e solo grazie alla loro generosa disponibilità siamo riusciti a trovare una soluzione per queste persone. Anzi, nel salone della Parrocchia hanno dormito in 10, perché altri 3 ex occupanti si sono presentati direttamente sul posto, e con il medesimo problema. Noi abbiamo comprato materassini e cibo, la Parrocchia ha fornito anche coperte e colazione...

Ora leggiamo che le autorità tutte grondano di soddisfazione, per l’avvenuto sgombero nonché per la presa in carico ‘sociale’ di tutti i soggetti: allora chi erano quelli che si sono rivolti a noi e alla Parrocchia?
Fantasmi?

Non rispondeteci che non provenivano da Corso Casale, perché noi li conosciamo. Noi del Coordinamento Asti Est siamo stati gli unici a volerli incontrare, quando ancora erano definiti soltanto con la dizione minacciosa di ‘occupanti abusivi’, una specie di blocco informe, un pericolo, una minaccia. Noi li abbiamo guardati in faccia, abbiamo ascoltato le loro storie, abbiamo visto la loro rabbia e il loro smarrimento. Abbiamo voluto che i mezzi di informazione sapessero e diffondessero queste informazioni. E abbiamo visto che tanta gente è stata curiosa di capire di più. Capire di più di queste persone, esseri umani che hanno la stessa dignità di chi una casa ce l’ha e non è costretto ad occupare.
Ci hanno raccontato di subaffitti, certo, su questo si sono aperte delle indagini. Anche di lavori in nero, ma su questo non siamo sicuri che si indagherà molto perché si andrebbero a toccare i datori di lavoro, italiani e imprenditori, non sia mai… ’lasciamoli lavorare’. Ma senza un contratto di lavoro nessuno ti affitterà mai niente, anche se puoi pagare. E forse non te lo affitterebbe comunque perché hai la pelle nera. Nei fantomatici incontri tra domanda e offerta di alloggi, di cui ci parlate ad ogni piè sospinto, è stata prevista la variabile ‘razzismo’?

Abbiamo assistito sgomenti allo schieramento spropositato di forze adottato nello sgombero, mancavano l’Esercito e la Marina Militare poi c’erano tutti. Un’esibizione muscolare che chiaramente vuol essere un monito, poveri dovete arrangiarvi come potete, non permettetevi più di occupare contenitori vuoti altrimenti questo è quello che vi aspetta. Abbiamo registrato lo stesso sgomento, e anche un po’ di fastidio e irritazione, negli abitanti del quartiere che passavano di lì, zigzagando tra una camionetta e un plotone. Ci chiedevano cos’era successo, pensavano a qualcosa di gravissimo. Un pezzo di città bloccato per ore e quasi messo alla gogna.

Torneremo sull’argomento. Ringraziamo di cuore la Parrocchia di San Domenico Savio. Anzi la ringraziano soprattutto le persone che lì hanno trovato un’accoglienza almeno per qualche notte. Auspichiamo che le autorità, oltre a mostrarsi forti con i deboli come sanno fare così bene, smettano di scaricare sulle persone di buona volontà le risposte ai bisogni sociali a cui hanno il dovere di rispondere.

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