Ogni cinque abitazioni, una non è occupata. Succede ad Asti...

di Alessandro Mortarino.

I recenti sgomberi degli alloggi occupati di corso Casale 126 e 132 hanno riaccesso un dibattito serrato sul tema del diritto all'abitare nel capoluogo: un tema di cui si discute ormai da decenni, ma che ha visto però ben poche (termine sicuramente riduttivo) risposte a un fenomeno sociale sempre più allarmante.
Un aspetto su cui si è riflettuto poco è quello del patrimonio edilizio esistente in città eppure inutilizzato, e i nuovi dati delle rilevazioni dell'ISTAT confermano - e ampliano - una realtà che almeno dal 2013 dovrebbe essere patrimonio di una locale riflessione "politica", purtroppo trascurata dalla medesima "politica": la città di Asti possiede 9.454 abitazioni non occupate permanentemente dalla popolazione residente, cioè non occupate in modo continuativo...

A confermarlo è un recente studio di Openpolis realizzato su dati Istat e riferito alla situazione pre-pandemica del 2019. Openpolis è una fondazione indipendente e senza scopo di lucro che promuove progetti per l'accesso alle informazioni pubbliche, la trasparenza e la partecipazione democratica. Svolge attività di giornalismo basato sui dati (data journalism), ispira campagne di attivismo civico, fa divulgazione critica sul tema dei dati e sviluppa applicazioni web basate su dati aperti. Una fonte quindi di indubbio valore per conoscere e disporre di elementi per decidere.
La ricerca sentenzia che a livello nazionale, nel 2019, si registrano circa 36 milioni di abitazioni. Di queste, poco più di 25 milioni risultano occupate in modo permanente, mentre il 29,73% rientra nel novero delle abitazioni "non abitate".

Ad Asti le pressioni esercitate dal nostro Forum Salviamo il Paesaggio attraverso la campagna "Censimento del cemento", avevano ottenuto risposta nel 2013 quando l'amministrazione Brignolo aveva finalmente concluso una ricognizione sulla realtà urbanistica di allora e compilato e reso pubblico il modulo preparato dal Forum: una scheda sintetica di dati davvero importante per fotografare la situazione urbanistica della città.

Questi dati (che trovate qui) ci dicevano alcune cose importanti, ad esempio:

A. Numero unità immobiliari abitative (totale) presenti nel territorio comunale: 41.775

B. Numero unità immobiliari abitative OCCUPATE presenti nel territorio comunale: 33.360

C. Numero unità immobiliari abitative NON OCCUPATE presenti nel territorio comunale: 1.786

D. Numero unità immobiliari abitative UTILIZZATE IN USO TRANSITORIO, TEMPORANEO TURISTICO (seconde case) presenti nel territorio comunale: 6.629

I dati ISTAT elaborati da Openpolis e riferiti alla situazione aggiornata a sette anni dopo (rispetto al censimento comunale di Asti), confermano e aggiornano sostanzialmente quel dato:

E. Numero unità immobiliari abitative (totale) presenti nel territorio comunale: 43.324

F. Numero unità immobiliari abitative OCCUPATE presenti nel territorio comunale: 33.870

G. Numero unità immobiliari abitative NON OCCUPATE o UTILIZZATE IN USO TRANSITORIO, TEMPORANEO TURISTICO (seconde case) presenti nel territorio comunale: 9.454

Dunque il 21,82% del patrimonio edilizio esistente in città è oggi vuoto, sfitto, inutilizzato. Ogni cinque abitazioni, una - abbondante - non risulta essere occupata.

E poiché nel censimento comunale del 2013 il totale delle unità immobiliari abitative NON OCCUPATE o UTILIZZATE IN USO TRANSITORIO, TEMPORANEO TURISTICO (seconde case) era pari a 8.415 (la somma di C+D), ovvero circa mille abitazioni in più, possiamo tranquillamente affermare che, oggi, ad Asti vi siano non meno di 2.000 abitazioni completamente non abitate e più di 7.000 dimore non occupate in modo continuativo: un patrimonio su cui sarebbe bene sviluppare un'analisi approfondita.

A-bi-ta-zio-ne è una parola di cinque sillabe. Il vocabolario dice che significa "luogo, edificio, insieme di ambienti in cui l'uomo dimora" o anche "costruzione edilizia e bene immobile destinato al particolare uso di ospitare un nucleo familiare" oppure "dimora, costruzione dove si risiede".

Ma in Italia sono 10 milioni le abitazioni non abitate. Oggi.

Vogliamo chiamarle col loro vero nome e trattarle per quello che sono, nella realtà?

Apriamo un concorso: ognuno ci segnali una parola di cinque sillabe che possa correttamente indicare questa bizzarra forma di "abitazione non abitata" (decisamente in contrasto con l'articolo 42 della nostra Costituzione che afferma che «La proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a privati. La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti»).

Iniziamo noi: SPE-CU-LA-ZIO-NE (operazione commerciale intesa a conseguire un guadagno in base alla differenza tra i prezzi attuali e quelli futuri previsti).

Parola di cinque sillabe...

Qui trovate tutte le elaborazioni di Openpolis sui dati ISTAT.

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