Casello Alba Ovest: una tassa sui malati e gli accompagnatori

di Gino Scarsi.

L’incontro fra i sindaci della Granda e il Ministro Toninelli avvenuto a Roma il 26 settembre scorso è stato salutato positivamente e con soddisfazione: l’autostrada si farà compreso il casello Alba-Ovest. Noi comuni mortali della provincia dopo decenni di attesa e un tracciato abominevole per il tratto realizzato (che nessuno usa), dovremmo forse gioire di tanta determinazione? Non so, forse dovremmo piangere disperatamente perché si prepara, all’insegna del finire a tutti i costi l’ultimo tratto, una gigantesca e vigliacca trappola...

In effetti non riuscendo ad introitare pedaggi in altro modo si tenta di speculare su malati e accompagnatori.

Il previsto e ambientalmente mostruoso casello di Alba-Ovest d’uscita a Verduno per il nuovo Ospedale, a cosa serve se non a far pagare il pedaggio ai malati, agli accompagnatori e a tutto l’universo ospedaliero?

Se consideriamo che non si pagherà meno di due euro a passaggio e che le uscite e le entrate saranno forse milioni in un anno, e che queste cifre saranno incassate dal concessionario, eccoti spiegato il gigantesco businnes.

Businnes che non essendo riusciti a far entrare dalla porta per un tracciato che ha qualcosa di pazzesco e che nessuno usa (vedi la zeta rovesciata a Massimini di Carrù), si tenta di far entrare dalla finestra con la tassa sui malati.

Desidererei che qualcuno mi smentisse affermando che chi va all’ospedale non pagherà pedaggio, ma allora mi si spieghi subito come sia possibile giustificare un casello con un tale e rovinoso impatto ambientale, solo per permettere l’uscita a Verduno di qualche decina di utenti, d’altronde con altre possibilità.

Ma se nessuno potrà smentire con assoluta certezza l’eventualità di pagare pedaggio per malati e accompagnatori, allora si riconosca che l’attuale ipotesi in progetto è una cosa ingiustificabile e immorale che non va in alcun caso accettata.

Cominciamo col dire un no corale deciso e trasversale al casello di Alba Ovest, e poi considerando che manca l’ultimo tratto da progettare ( quello sostitutivo della galleria sotto Verduno, soluzione che dal punto di vista paesaggistico era la migliore), rimettiamo sul tavolo il discorso su come raccordare questo ultimo tratto mancante. Ben sedici importanti associazioni della Provincia hanno proposto di scegliere la superstrada a due sensi di marcia, molto più veloce da realizzare e meno impattante per l’ambiente e il paesaggio.

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