Cultura in Movimento: due giorni con Raimo, Assalti Frontali e tanti altri

Cultura in Movimento è nome di un progetto che introduce nel territorio un nuovo concetto di azione e interazione, di pensare le periferie, di agire in modo partecipativo e dal basso. Oggi il percorso giunge al termine dei primi tre anni di attività. Missione: reinventare il concetto di abitazione degli spazi urbani periferici facendo circolare contenuti culturali attraverso installazioni audiovisive, eventi e spettacoli ...

Nel concreto un furgoncino itinerante, rosso e compatto e guidato da educatori-mediatori ha raggiunto gruppi di bambini e giovani coinvolgendoli nell’organizzazione di attività culturali. Il furgoncino conteneva al proprio interno libri, film, casse audio, telone e video-proiettore, postazione radio mobile. Nel tempo sono stati realizzati testi di canzoni, video, mappe sociali, laboratori, performance, proiezioni di pellicole. L’idea nasce nel Cinema Vekkio di Corneliano d’Alba ed è finanziata dalla Compagnia di San Paolo.

Spiega Giorgio Crana, presidente del Cvk: “L’approccio è partecipativo, inclusivo e dal basso. Si intende applicare il concetto di educativa di strada alla cultura, ossia riportare il lavoro culturale tra la gente, per ri-alfabetizzarci socialmente e formarci ad esercitare forme di Democrazia diretta e partecipata, per riappropriarci dei temi e del controllo delle decisioni che determinano le nostre esistenze e le nostre comunità. Il tema di fondo è quello di costruire una pedagogia militante provando a far nascere il sentimento di una critica e di una ricerca pratica alternativa all’esistente”. Nell’ultimo triennio Cultura in Movimento ha coinvolto 13 territori, 60 associazioni, 575 bambini dai 3 ai 14 anni, 350 ragazzi dai 15 ai 25 anni e 50 adulti.

Sabato 16 e domenica 17 novembre il progetto festeggia i primi tre anni di attività al Cinema Vekkio di Corneliano d’Alba. E’ prevista una formazione di due giorni dal titolo: “Per un’educazione sociale, popolare, comunitaria”. Ecco il programma:

Sabato 16 novembre.

Dalle 09:30. Laboratori di rielaborazione di alcuni percorsi fatti sui territori: Rap (Militant A – Assalti Frontali), Teatro (Damiano Grasselli – Teatro Caverna), Video (Davide Crudetti – Zalab) Fumetto (Federico Manzone – Canicola Edizioni).

Sempre dalle 9,30 sono previsti gli interventi di  Checchino Antonini dal titolo Mutualismo, mutualismo conflittuale, mutualismo educativo” (giornalista freelance, da vent’anni segue e racconta in maniera militante i movimenti sociali), di Nicola Villa con “Fare una rivista per rompere le palle” (co-direttore responsabile della rivista di educazione, cultura, politica e intervento sociale Gli Asini e promotore responsabile del Salone dell’Editoria Sociale), Christian Raimo conLa scuola di tutti, la scuola contro tutti”
(insegnante e scrittore, giornalista per la rivista Internazionale, promotore come Assessore alla Cultura del Terzo Municipio di Roma del movimento educativo culturale di cittadini e cittadine Grande come una città), e infine  Stefano LaffiFare inchiesta con i giovani: che cosa abbiamo imparato” (ricercatore sociale presso l’agenzia di ricerca sociale Codici di Milano, si occupa di mutamento sociale, culture giovanili, processi di emarginazione, consumi e dipendenze.

Si prosegue con il pranzo preparato dall’Osteria Sociale Magna Neta, poi alle 14 riprendono i laboratori d’arte e poi di politica, educazione, cultura e inchiesta. Dalle 16 alle 17 verrà proposta una restituzione in plenaria di tutti i laboratori svolti.

Conclusione della giornata a partire dalle 22.30, con il contest RapdZona, seguito dall’esibizione di Assalti Frontali.

Domenica 17 novembre.

Alle 17 si inizia con i “Dialoghi e pratiche per una Pedagogia della Resistenza”, con Raffaele Mantegazza (docente di Pedagogia generale e sociale Università Milano Bicocca). Alle 19 aperitivo dell’Osteria Sociale Magna Neta, per concludere alle 20,30 con la “La sposa bambina”, pièce teatrale liberamente tratta dal racconto di Beppe Fenoglio - con Damiano Grasselli, Viviana Magoni e Luca Ravelli del Teatro Caverna.

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