Ecco perché si chiede il ritiro della delibera astigiana sugli abbattimenti dei volatili

Le sottoscritte associazioni, riunite per opporsi fermamente all’abbattimento dei colombi con metodi cruenti autorizzati dalla Provincia, denunciano ancora una volta la totale mancanza di trasparenza e l’uso di propaganda fuorviante da parte delle istituzioni locali.
Negli ultimi giorni, tramite dichiarazioni pubblicate sugli organi di stampa locali, la Provincia di Asti ha diffuso informazioni false e contraddittorie, sostenendo di aver adottato in precedenza misure di prevenzione non cruente. I fatti – confermati dagli stessi articoli pubblicati su La Nuova Provincia (26 agosto – 29 agosto) – dimostrano invece che nessun intervento alternativo è mai stato avviato prima di imporre l’abbattimento immediato.

Le contraddizioni negli annunci della Provincia di Asti:

    • 26 agosto 2025 – L’annuncio del corso per l’abbattimento dei piccioni presenta l’azione come immediata e generalizzata, senza alcun riferimento a interventi preventivi o non cruenti.
    
    • 29 agosto 2025 – Una nuova dichiarazione introduce invece condizioni restrittive: l’abbattimento sarebbe consentito solo se documentati danni alle colture o agli allevamenti, e solo dopo aver dimostrato il fallimento di metodi incruenti (gabbie, mangimi sterilizzanti, dissuasori, chiusura accessi).
Queste posizioni sono chiaramente in contrasto tra loro: nel primo caso l’abbattimento appare come soluzione unica e diretta; nel secondo si sostiene l’esistenza di misure preventive mai realizzate in concreto. Si tratta di un evidente tentativo di giustificare ex post una delibera improvvisata e priva di fondamento tecnico.
Mancanza di dati reali e trasparenza

Le Associazioni, che operano da anni sul territorio, confermano che:

    • negli ultimi cinque anni il Comune di Asti e la Provincia non hanno mai effettuato censimenti ufficiali;
    • non risultano adottati metodi di contenimento incruenti;
    • non emergono segnalazioni documentate di danni rilevanti a colture, monumenti o salute pubblica.

Nonostante ciò, la Provincia ha emesso una delibera esecutiva che autorizza metodi violenti come l’uso di armi da fuoco e la frattura delle vertebre degli animali. Tale decisione, priva di basi tecniche solide, rischia di configurare non solo un grave errore politico e amministrativo, ma anche un potenziale illecito, poiché i colombi rientrano nella fauna selvatica tutelata dalla legge.

È inaccettabile che il diritto di accesso agli atti richiesto dalle associazioni sia stato fino ad oggi ostacolato, impedendo di verificare i dati reali alla base della delibera. Questo ritardo mina la trasparenza amministrativa, pilastro della democrazia, e sarà eventualmente sottoposto all’attenzione dell’autorità giudiziaria.
le associazioni  alla luce di tali mancanze.

Confidiamo che l’Amministrazione provinciale, voglia adottare ogni misura di autotutela, non solo attivandosi e ritirando la delibera, ma anche per preservare l’immagine della città di Asti e della sua Provincia.

SEquS Sostenibilità Equità Solidarietà - LEAL Lega Antivivisezionista - LAV Piemonte – PRONATURA – UNA Uomo Natura Animali – CUNEO VEG – Guardie Zoofile ENPA – DIFESA FELINI di ASTI – ASSOCIAZIONE FELINI – AZA Associazione Zoofila Astigiana – AVI Associazione Vegani Internazionale – QUATTRO PASSI NEL MONFERRATO – PICCIONI PARALIMPICI – APOLLO e DAPHNE nel GIARDINO DEGLI DEI. – CARROTS POWER.

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