La dura vita di infermiere e badanti ...


di Silvana Bellone.


Venerdì scorso sono andata a San Damiano per incontrarmi con alcuni amici e sono passata accanto al luogo dove alcuni giorni fa è morta, in modo terribile, una infermiera. Era pieno di fiori e di lumini: lo confesso, mi sono commossa. La donna è deceduta in seguito ad un incidente stradale mentre ritornava a casa dal turno di notte. Ho parlato poi con alcune infermiere del nostro ospedale "Cardinal Massaia" e mi è stato risposto "vedrà, ne seguiranno altri" ...

Così mi sono fatta un po' raccontare ed è venuta fuori una situazione molto preoccupante che mi pare giusto segnalare.
In ospedale non assumono più: ma c'è chi va in pensione, chi è a casa per malattia o maternità e non viene sostituito. Il rimanente dell'organico deve quindi sobbarcarsi turni massacranti, saltare i riposi e poi essere sempre in prima linea, fare da filtro fra utenti poco pazienti e medici a volte disattenti. E, in caso di errori, prendersi subito la colpa.

Ho pensato: "chissà com'era stanca quella signora, doveva andare a casa, aveva due figli ... la stanchezza, il sonno, un sorpasso azzardato e poi una fine orrenda" ...

Tutto ciò non è umano; vorrei ricordarla come una eroina, una eroina di questo nostro tempo che, sempre di più, sta negando i diritti e sempre di più sta umiliando i più deboli e gli indifesi.

Vorrei tornassimo a essere tutti più umani.

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