Israele-Palestina: fermiamo la violenza, riprendiamo per mano la Pace

A cura della Rete Welcoming Asti.

La drammatica situazione in Israele e nei territori palestinesi, con centinaia di morti e feriti in seguito agli attacchi terroristici di Hamas partiti lo scorso 7 ottobre e alla risposta militare del Governo Israeliano, è l'ennesimo tragico conflitto in un mondo sempre più in guerra ed in cui le vittime civili, di entrambe le parti, sono quelle che pagano il prezzo più alto. Di fronte a questa nuova guerra ed a questa escalation militare globale ci siamo ritrovati in tante e tanti mercoledì 11 nel cortile del Foyer delle famiglie, dove sventolava una bandiera della pace, in un’assemblea aperta che è stata preceduta da un momento di silenzio e di riflessione laica e religiosa per le vittime di questo e di tutti gli altri conflitti che insanguinano il mondo...

Nell’esprimere cordoglio per le vittime israeliane e palestinesi e vicinanza a quanti soffrono per tutti i conflitti nel mondo, ci siamo uniti agli appelli di pace che da più parti si sono levati in questi giorni. In particolare abbiamo aderito e condividiamo l’appello alla pace “Israele-Palestina: fermiamo la violenza, riprendiamo per mano la Pace”, promosso da “Assisi Pace Giusta”, sottoscritto da decine di organizzazioni della società civile:

Condanniamo l’ignobile e brutale atto di aggressione di Hamas contro la popolazione civile Israeliana, contro anziani, bambini, donne, in spregio di ogni elementare senso di umanità e di civiltà, alla quale si è aggiunta la barbara pratica della presa di ostaggi. Siamo di fronte alla violazione di tutti i trattati e le convenzioni internazionali, volti a salvaguardare le popolazioni civili dalle guerre e da ogni forma di occupazione.

Non vi è giustificazione alcuna per l’operato di Hamas, neppure la disperazione e l’esasperazione del popolo Palestinese, vittima da decenni dell’occupazione, della restrizione delle libertà, della demolizione delle case, dell’espropriazione dei terreni e delle continue provocazioni delle frange radicali della destra israeliana e dei coloni può trovare una risposta nell’azione terroristica e militare.

La nostra condanna contro ogni forma di violenza, di aggressione e di rappresaglia contro la popolazione civile, sia Palestinese, sia Israeliana è assoluta.

Hamas deve immediatamente rilasciare gli ostaggi e cessare le ostilità per il bene del popolo palestinese.
Israele non deve reagire con la sua potenza militare contro la popolazione della Striscia di Gaza o usare metodi di rappresaglia come togliere cibo, luce, acqua ad una popolazione anch’essa ostaggio della violenza scatenata da Hamas, senza vie di fuga ed impossibilitata a proteggere le famiglie, i bambini e gli anziani.

Il 7 ottobre segna una radicale svolta militare, di guerra, che porterà nuove vittime e nuovo odio senza risolvere le cause che, da quasi un secolo, travolgono la popolazione e la terra di Palestina e d’Israele. È evidente per di più il rischio imponderabile del conflitto che potrebbe travolgere il Medio Oriente.

Solo con il rifiuto della guerra e della violenza possiamo tutti impegnarci per costruire giustizia, rispetto per i diritti di autodeterminazione delle due popolazioni, riparazione, convivenza, pace giusta e duratura.

Ci appelliamo al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite affinché assuma la propria responsabilità di organo garante del diritto internazionale chiedendo alle parti l’immediato cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi e dei prigionieri, il rispetto del diritto umanitario per evitare ulteriore spargimento di sangue, con l’impegno di convocare, con urgenza, una Conferenza di pace che risolva, finalmente, la questione Palestinese applicando la formula dei “due Stati per i due Popoli”, condizione che porrebbe fine all’occupazione Israeliana ed alla resistenza armata Palestinese, ristabilendo così le condizioni per la costruzione di società pacifiche e democratiche.

Noi, come componenti della società civile italiana ed internazionale, siamo pronti a fare la nostra parte per sostenere il cammino della pace ed invitiamo le autonomie sociali Palestinesi ed Israeliane a schierarsi chiaramente per la fine della violenza, per il rispetto reciproco e per il reciproco diritto di vivere in pace e liberamente nel proprio stato.
Per questo lanciamo un appello alle associazioni e movimenti Palestinesi ed Israeliani a manifestare insieme, in Terra Santa, sfidando chi invece vuole distruggere con la violenza, con l’aggressione, con l’occupazione e l’assedio, il diritto dell’altro, la possibilità della convivenza e di un futuro di pace e di benessere per tutto il Medio Oriente.

Riprendiamo per mano la pace”.

Assisi Pace Giusta (tra gli aderenti all’appello: Rete Italiana Pace e Disarmo, Acli, Anpi, Arci, Cgil, Altromercato, Comunità Papa Giovanni XXIII, Emergency, Libera, Centro studi Sereno Regis, Gruppo Abele, Movimento Nonviolento, Tavola della Pace, …).

Rete Welcoming Asti (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

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