Se l’Italia facesse la differenza

di Vanessa Maher.

Sul quotidiano britannico on-line The Guardian, è uscito un editoriale di Aamna Mohdin che riferisce di un suo colloquio con Julian Borger, Senior international correspondent del giornale. Questi ritiene che l’UE, più di altri paesi, potrebbe incidere sugli eventi in Gaza, attraverso la sospensione degli accordi commerciali europei con Israele, misura proposta lo scorso 18 settembre dalla Commissione europea...

Tale misura da parte del suo partner economico più grande, potrebbe mettere in difficoltà l’economia israeliana. L’invasione di Gaza impatta già sulle finanze israeliane, come hanno avvertito 80 economisti del paese, che sta perdendo di continuo della mano d’opera qualificata. È possibile che nel caso di un crollo economico, qualche gruppo della coalizione israeliana potrebbe abbandonare Netanyahu e forse la Labour Federation indirebbe degli scioperi.

Gli accordi di commercio libero datano dal 2000 ma, nel 2024, il commercio totale fra l’EU e Israele ammontava a € 42.6 miliardi. Questi accordi sono condizionati da una clausola che obbliga Israele a rispettare i diritti umani. Sappiamo che, al contrario e fra l’altro, Israele ha imposto un blocco sull’ingresso di beni umanitari nella Striscia. L’Olanda ha quindi lanciato un’azione di monitoraggio per vedere se stia rispettando i suoi obblighi umanitari. L’Ue ha concluso di no, né nella Striscia di Gaza né nei territori occupati. Le Nazioni Unite hanno pubblicato un report che dice che Israele sta commettendo un genocidio.

A luglio, il Commissario per la politica estera europea, Kaja Kallas, prevedeva delle sanzioni ma solo il 17 settembre la Commissione europea ha proposto la sospensione degli accordi commerciali. Nella Commissione europea dove la delibera avrà un primo passaggio, probabilmente passerà, ma è più incerto il secondo voto che richiede una maggioranza fra i paesi membri. I più ricalcitranti sono la Germania e l’Italia. Ce ne vuole solo uno che cambi posizione. Non sarà la Germania, dice Julian Borger, causa la storia dei suoi rapporti con l’Israele. “Se c’è un voto, dipenderà tutto dall’Italia. Se passasse la delibera, sarebbe enorme”.

Quindi, tocca all’Italia fare la differenza.

Tratto da: https://serenoregis.org/2025/09/19/se-litalia-facesse-la-differenza/

 

Aggiungi commento

Invia
Altritasti Periodico on line dell'Associazione di Promozione Sociale Altritasti - via Carducci 22 - 14100 Asti - C.F. 92060280051
Registrazione: Tribunale di Asti n. 7/2011 del 28.10.2011 - Direttore Responsabile: Alessandro Mortarino