Culto gastrico

 

di Claudio Canal.

"Alla fine della sua «lecture» al Teatro Sociale di Alba, Marina Abramovic ha sfoderato il suo sorriso migliore di fronte a un dono «terra terra». Dopo un’intensa digressione d’arte è stato un bel tartufo bianco a riportare tutti al loro posto. Compresa lei, che già la sera prima era stata acclamata anche in tavola dal divino chef Crippa del ristorante Duomo di Alba ...

{jcomments on}Cinque piatti iconici come le cinque opere che celebravano. The Onion, ovvero cipolla cruda sfogliata e polvere di zucca; Golden Mask ovvero fusilli, calamaro, patate e foglia oro; Balkan Baroque ovvero ossa di coniglio glassate in purè di olive e carne cruda; Portrait with Scorpion (closed eyes) ovvero scorpione di liquirizia e lime; Counting the rice ovvero riso soffiato e crema di nocciola. Pare che Abramovic, raffreddata, non abbia consumato le delizie ma che ne sia rimasta toccata e commossa. La 87/sima edizione della Fiera del Tartufo delle Langhe è fortemente imperniata sul tema del design, tutto concentrato, e non poteva essere altrimenti, sul tagliatartufo".

Leggo questa bella prosa su Alias, supplemento culturale del quotidiano Il Manifesto del 28 ottobre scorso. Ironia, ho pensato, gioco di parole, presa per il culo.

Macché. Neorealismo. Il divino chef Crippa è proprio Il divino chef Crippa, adorazione in diretta di un santo mistico dei fornelli. Onanismo culinario e celebrazione eucaristica a braccetto, la transustanziazione body art in pietanza è a portata di palato: Prendete e mangiate, questi sono i miei piatti iconici. Gulp!
Butta giù il Balkan Baroque ovvero ossa di coniglio ecc. e dopo ti devi fare di Guttalax. Golden Mask o Golden Maalox?

Pare che Abramovic, raffreddata, non abbia consumato le delizie. Mica scema l’artista. Memore degli abusi subiti in scena nel 1974 ha ricusato le prelibatezze.

Guy Debord, che ben conosceva Alba grazie a Pinot Gallizio, oggi scriverebbe "La società dello spettacolo e dell’intingolo", con l’aggiunta di una sola parola:
Le spectacle/culinaire est une guerre de l'opium permanente pour faire accepter l'identification des biens aux marchandises.
Lo spettacolo culinario è una guerra dell’oppio permanente per far accettare l’identificazione dei beni alle merci.
Lo spettacolo culinario è il capitale ad un tal grado di accumulazione da divenire immagine.

È tutto molto Fico [Fabbrica Italiana COntadina, Eataly, Bologna].

per una CRITICA DELLA RAGION CULINARIA qui oppure qui

Leggi l'articolo originale: http://claudiocanal.blogspot.it/2017/11/alla-fine-della-sua-lecture-al.html

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