Mea culpa mai...

di Gino Scarsi.

Leggo l’intervista di Malò all’ex Presidente della provincia Quaglia e resto letteralmente basito. Quaglia, un ultrasettantenne come me, lo conosco da una vita, era già un Presidente a vario titolo negli anni ’90, e io da vicesindaco del mio paese (Canale), lo consideravo un democristiano “Bonus”, un popolare, vagamente riferito alla cerchia delle Tine Anselmi e degli Zaccagnini. Ritrovarlo negli anni, immarcescibile Presidente inserito qua e là, mi confermava di un uomo dinamico e attivo, col messaggio che è possibile restare nell’agone politico con la ventilata saggezza dei vecchi (saggezza che secondo me dopo i settanta dovrebbe essere elargita gratuitamente come volontariato e non pagata, ma questo come messaggio generale e non in particolare rivolto a qualcuno)...

Nell’articolo, Quaglia, alla domanda del “perché oggi trovare soluzioni ai problemi, sembra essere più complicato di un tempo?”, risponde che “abbiamo perso quei valori che hanno permesso di diventare un’area superiore alla media, un privilegio che abbiamo costruito negli anni in cui era il buon senso a indicare la soluzione ai problemi e alle criticità”.    

Probabilmente il buon senso citato da Quaglia, in riferimento ad un problema che da 40 anni ci assilla, e cioè l’Asti-Cuneo, è proprio quello anche da lui per primo gettato alle ortiche. E’ giusto ricordare che esisteva una bozza di progetto di superstrada non a pagamento, con un tracciato diretto passando da Fossano che inizialmente riscuoteva  vasto appoggio. Fu affossato per megalomanía in favore dell’autostrada a pagamento raccogliendo, in seguito, una maggioranza di consensi da destra a sinistra passando per il centro, e mandando in minoranza gli ambientalisti e una buona fetta di società civile dotata questa sì di buon senso.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti, risultati fallimentari sotto tutti i livelli: distruzione di territori UNESCO, aumento di Km. percorsi, consumo di suolo, pedaggi carissimi, resistenze notevoli a servirsene da parte degli utenti, passaggi free-flow complica-vita.

Ora in un paese civile, o anche in campo privato, chi opera scelte negative ai fini degli obiettivi preposti viene invitato a cambiare mestiere: io invito Giovanni Quaglia (unitamente ai sostenitori dell’autostrada in cui i Gavio concessionari privati incassano i pedaggi su una autostrada in cui l’Anas pubblica ha costruito 40 km. su 90) ad un minimo di autocritica.

L’autocritica fa parte integrante del buon senso e significa riconoscere che la scelta dell’autostrada è stata un errore madornale, aggravata poi dal pessimo modo scelto per completare gli ultimi 9 km, mettendoci una toppa peggiore del buco.

Aggiungi commento

Invia
Altritasti Periodico on line dell'Associazione di Promozione Sociale Altritasti - via Carducci 22 - 14100 Asti - C.F. 92060280051
Registrazione: Tribunale di Asti n. 7/2011 del 28.10.2011 - Direttore Responsabile: Alessandro Mortarino