Turismo e mobilità sostenibili nell'astigiano: l'esempio di Rocchetta Tanaro

ImageAbbiamo più volte richiamato con toni critici il modo con cui si è sviluppato, nel corso degli anni, la pubblica discussione sul progetto di Tangenziale sud/ovest attorno ad Asti: più larga, più stretta, più lunga, in galleria, sotto terra ... anziché ragionare in termini di “misurati” bisogni legati alla mobilità cittadina complessiva. Proponiamo qui qualche considerazione e un interessante progetto di turismo imperniato sul trinomio treno + bici + parco, augurandoci contribuisca a dirigere analisi “al di là dell'auto” ...

(Un ringraziamento all'Architetto Giacomo Icardi ed all'Ente Parchi e Riserve Astigiani per le informazioni messe a nostra disposizione).


Il turismo nella provincia di Asti: breve riflessione sulle opportunità di sviluppo
Nel territorio della provincia di Asti non mancano opportunità per nuovi investimenti nel turismo. Il settore, infatti, sviluppa ad oggi solo una parte delle effettive potenzialità in termini di risorse presenti nei 120 Comuni della provincia.
Il territorio provinciale mostra punte di eccellenza in alcune aree e per alcuni prodotti come ad esempio quello enogastronomico.
Ma ancora non tutti i Comuni che potrebbero sviluppare prodotti turistici forti come quelli connessi alle aree protette o ancora in itinere come quello termale, quello del fitness e benessere, o religioso, o outdoor / sportivo pur essendo dotati di molte risorse, hanno attivato una vera e propria industria dell’ospitalità.
Si assiste pertanto a sacche territoriali di discreto successo e contemporaneamente ad aree di grande opportunità di investimento.
Il ricco patrimonio ambientale, enogastronomico e storico e le potenzialità del turismo nella provincia di Asti risultano ancora poco sfruttate, condizionate da un’offerta sottodimensionata e da un prodotto non adeguatamente comunicato (infatti la provincia di Asti risulta essere, fra tutte le ATL piemontesi, quella con il minore numero di presenze turistiche ).
Il turismo nel nostro territorio necessita ancora di spinte propulsive sia sul fronte della imprenditorialità privata che su quello della concertazione con le istituzioni per comunicare, promuovere, sostenere la commercializzazione, nodi che risultano attualmente i veri punti di debolezza del nostro sistema turistico.
L’obiettivo del territorio astigiano deve essere l’ulteriore sviluppo del turismo eno-gastronomico, puntando sull’integrazione tra prodotti di qualità e territorio, sulla garanzia della qualità e della tipicità dei prodotti astigiano e incentivando la creazione di pacchetti specifichi per la de-stagionalizzazione dell’offerta turistica.


Una proposta di modello di sviluppo turistico
Il modello di sviluppo proposto dal progetto unitario “La Porta del Parco” è quello di un “Turismo sostenibile in un’ottica integrata” che intende creare le condizioni affinché un sempre maggior numero di turisti utilizzino la bicicletta per visitare il nostro territorio al fine di sviluppare: “UN TURISMO ITINERANTE E LEGGERO NELL’OTTICA DI UNO SVILUPPO SOSTENIBILE” per portare in primo piano un patrimonio naturale, culturale ed umano di grandissimo valore intrinseco ed economico attraverso un insieme di azioni:

1)IL POLO DI INTERSCAMBIO TRA FERROVIA E BICICLETTA” presso l’area e gli immobili della stazione ferroviaria Rocchetta – Cerro Tanaro;
2)La realizzazione dell’ostello “LE STEFANINE”;
3)La realizzazione della pista ciclabile “DI QUA E DI LA’ DEL FIUME”;
4)LA SISTEMAZIONE DELLA STRADA DI ACCESSO AL PARCO CON REALIZZAZIONE DI UNA CORSIA PER CICLOTURISTI da realizzare con una serie di progetti pubblici che verranno realizzati in successione con tempi e risorse diverse.

Tali azioni hanno come intento quello di intervenire per consentire ad un turismo diffuso e nel contempo rispettoso dell’ambiente di dare a questo territorio occasioni di sviluppo coerenti con la sua vocazione storica, legata alla terra e ai suoi prodotti, alla cultura, all’enogastronomia e alle sue capacità di ospitalità.
Questo consentirà ai soggetti coinvolti nell’iniziativa di dare corso compiuto ad un programma di attività finalizzato al raggiungimento di traguardi di sviluppo economico compatibile.
Se il vero prodotto turistico in questo caso è il territorio, nella sua implicita interazione con urbanistica, viabilità e trasporti, ambiente, beni culturali, ecc., spetta agli Enti Locali, veri artefici delle politiche del territorio, proporre obiettivi comuni alle imprese turistiche che insistono sulla determinata zona.
Alcune delle azioni proposte per l’area individuata dal progetto unitario, sono stati inseriti nel Piano Territoriale Integrato (P.T.I.) “Il futuro dalle radici” predisposto dal comune di Asti e presentato alla Regione Piemonte nell’anno in corso.

La provincia di Asti conta numerosi centri minori che hanno avuto per lungo tempo storie autonome e crescite urbanistiche, artistiche, di arti e mestieri ricche e altrettanto autonome. In moltissimi casi le strutture urbanistiche di questi centri e le loro caratteristiche architettoniche sono fondamentalmente rimaste quelle che la storia più antica ha determinato. Per queste ragioni i centri e i borghi storici dell’area del Piano Territoriale Integrato riflettono le vicende della propria storia nelle strutture urbanistiche oltre che nelle testimonianze architettoniche e artistiche.
Dunque un sistema storico-culturale e paesaggistico definibile come museo o esposizione permanente diffusa sul territorio che gli Enti Locali partner del P.T.I. hanno deciso di conservare adeguatamente e nel contempo valorizzare. Si tratta, infatti, di Centri e Borghi che devono porgersi in modo gradevole e filologicamente autentico al visitatore e turista che vi si accosta. Nel sistema complessivo di offerta turistica locale che si andrà a delineare nel tempo, assume carattere di esigenza prioritaria, nel nostro caso, la valorizzazione del patrimonio principale che contraddistingue le realtà territoriali oggetto del Progetto, cioè la presenza di una struttura insediativa storica localizzata sulle rive del Tanaro ed ai piedi dei rilievi collinari.
Le iniziative intraprese dai soggetti pubblici attivamente coinvolti in questo Progetto di sviluppo sono state improntate a individuare prima, e a conservare oltre che a valorizzare poi, il carattere distintivo e la precisa identità che caratterizza ogni singola realtà locale coinvolta.
Attraverso interventi di valorizzazione dei luoghi si andrà a creare il naturale presupposto di riqualificazione dei centri urbani coinvolti, “biglietto da visita” e primo sistema attrattivo in grado di accogliere il turista in un ambiente ospitale e caratteristico.

Nella strategia di intervento complessivo sono inoltre previsti, a supporto ed integrazione del quadro complessivo di sviluppo previsto nel Progetto Integrato, progetti volti alla creazione di itinerari e percorsi storico-culturali-turistici e di nuovi servizi ed elementi di attrattività turistica.
Questo movimento turistico, diretto soprattutto verso i centri minori, si andrà ad inserire nella grande filiera del “TURISMO RURALE”, che ha come motivazione principale la riscoperta di valori, tradizioni, culture, sapori e prodotti legati alla cosiddetta “civiltà contadina”. Più in generale, considerato il particolare sistema locale astigiano, le cui caratteristiche sono già state tracciate più sopra, non si possono non riconoscere i molti punti di contatto e di integrazione con le altre tipologie di turismo considerate e adatte all’area oggetto del Progetto Integrato; questo anche in considerazione delle naturali vocazioni del territorio ad accogliere un turismo di nicchia particolarmente orientato alla scoperta del patrimonio storico-culturale e paesaggistico e alla fruizione dell’ambiente naturale.

Il modello di crescita prevede di riunire e collegare in un circuito turistico di qualità i centri minori oggetto degli interventi previsti nel Progetto Integrato. In questo insieme ogni Comune oggetto di intervento sarà in grado di mettere a disposizione del circuito turistico un valore aggiunto individuabile: nel patrimonio naturale e/o storico-architettonico; nell’arredo e nel decoro urbano di qualità, coerente con il contesto storico, ambientale e naturale circostante; più in generale nell’adozione, da parte delle amministrazioni locali, di politiche e di azioni concrete tendenti a valorizzare, sviluppare, promuovere e animare i Borghi.
Di pari passo, a livello collettivo, saranno adottate scelte finalizzate a creare e commercializzare linee di prodotto turistici e pacchetti integrati di offerta specifici, a realizzare azioni di marketing, promozione e comunicazione tendenti allo sviluppo dei flussi turistici. Il punto qualificante e la vera novità del sistema delineato, che più generalmente sta anche dietro alla strategia e agli obiettivi del Progetto Integrato turistico, risiede nel fatto di unire gli sforzi per far emergere dal “cono d’ombra” le numerose località e centri minori dell’astigiano, con patrimoni di grandissimo pregio architettonico, artistico, storico, ambientale ed umano, facendole diventare la vera novità per i prossimi anni dell’offerta turistica astigiana sui mercati nazionali e soprattutto intenazionali. Tutto questo assieme ad uno sviluppo, soprattutto nelle località meno dotate da un punto di vista della ricettività, di un’offerta di strutture coerenti con il contesto storico-ambientale.

Concludendo possiamo solo sottolineare come il sistema di sviluppo turistico (che viene individuato sia dagli interventi previsti dal P.T.I., sia dal presente intervento) vada ad innestarsi sul sistema socio economico locale portando benefici legati all’aumento del reddito e dell’occupazione, e più in generale ad un miglioramento delle condizioni di vita in zone rurali come queste contraddistinte da una fase di declino e di spopolamento.

La coerenza del progetto con le strategie turistiche della Regione Piemonte e della provincia di Asti
In relazione alle caratteristiche del turismo nel territorio di riferimento, nell’elaborazione del progetto in esame sono state prese in considerazione le tendenze del settore, le esigenze dei turisti e i cambiamenti degli stili di vita della popolazione residente. In base a ciò, il progetto mira a rispondere a tutte le esigenze individuate ed a creare o potenziare quell’insieme di servizi utili a consolidare e sviluppare una nuova tipologia di turismo legato alla fruizione dell’ambiente e del turismo all’aria aperta.
In tal senso il presente progetto si pone l’obiettivo di soddisfare:

1.Turisti che richiedono sempre più ad una “destinazione turistica” di rispondere ad una pluralità di bisogni: alloggio, ristorazione, prodotti tipici, svago, riposo, attività sportive, benessere, eventi e manifestazioni, cultura, storia e tradizioni, etc…
2.Clienti locali che vogliono soddisfare le proprie esigenze di mantenimento della forma fisica, miglioramento del proprio stato di salute, divertimento, etc… .

Il territorio astigiano attraverso l’iniziativa progettuale elaborata dal comune di Rocchetta Tanaro mira a fornire un prodotto completo e quindi intende realizzare una struttura ed un’insieme di servizi che consentano di promuovere un’offerta turistica che integra le attrazioni/asset del territorio e le eccellenze produttive.



Il progetto “La Porta del Parco”: prospettive e obiettivo a medio e lungo termine
Come abbiamo ricordato, il progetto trova la sua coerenza con il sistema territoriale che, dal punto di vista turistico, si presenta in fase di sviluppo ed evoluzione.
Abbiamo analizzato quali sono gli attrattori turistici che il territorio è in grado di esprimere, alcuni di questi sono connaturati con la natura stessa dell’area e per così dire la caratterizzano e ne fanno parte, di questi il fiume, il sistema geomorfologico delle colline, le aree boschive, l’ambiente rurale.
Altri tipi di attrattori devono essere sviluppati e, dove esistenti, migliorati e ampliati come il sistema di accoglienza e di informazione al turista, il numero ed il livello delle strutture ricettive con il controllo del giusto rapporto tra qualità del servizio offerto e prezzo dello stesso al fine di risultare competitivi sia per la bontà del servizio che per la convenienza e competitività con altre situazioni simili.
Naturalmente una politica attenta alle dinamiche dello sviluppo turistico sostenibile, deve essere lungimirante e mirare a conservare immutato nel tempo il valore della risorsa turistica territoriale.
Questo significa innestare dei processi attenti allo sviluppo del territorio tutto teso alla conservazione dei valori positivi che esso possiede.
La tutela del territorio e dei suoi valori paesaggistici, la conservazione della natura e dell’ambiente rurale, la salvaguardia dei monumenti, dei centri storici e degli abitati in genere, devono essere un obiettivo imprescindibile dallo sviluppo turistico dell’area.
Se riconosciamo infatti che l’attrattiva turistica è legata a questi elementi, il primo obiettivo per lo sviluppo turistico del territorio deve essere necessariamente quello della loro conservazione.
Queste devono essere le basi su cui fondare tutte le azioni e le politiche per la crescita del settore; tutti i progetti che il pubblico ed il privato intendono attivare, in ogni campo e settore, devono ispirarsi ai principi della conservazione della risorsa che rappresenta l’ambiente e la natura.

Il progetto “la Porta del Parco” muove i suoi passi in questa ottica, la realizzazione di un punto di accoglienza turistica posto su di una importante tratta ferroviaria, collegato con centri importanti e su di una linea di comunicazione di interesse nazionale che permette il collegamento con tutti i centri e gli snodi ferroviari del nord Italia e d’oltralpe.
Il mezzo ferroviario rappresenta il modo più comodo ed ecologicamente a minor impatto ambientale al momento disponibile, superato in tal senso solo dal trasporto navale che per ovvie ragioni risulta in questo caso improponibile.
La realizzazione dell’intervento risulta attuata attraverso il recupero, con semplici opere di manutenzione straordinaria, di aree ed edifici esistenti ora votati all’abbandono ed alla fatiscenza compiendo così, al contempo, una azione di recupero ambientale di per sé virtuosa per l’impatto visivo , igienico e strutturale che questi attualmente rappresentano per la zona, quasi un biglietto da visita in negativo per i viaggiatori e gli utenti che giungono alla stazione di Rocchetta Tanaro - Cerro.
L’idea progettuale di creare, con il punto di accoglienza turistica, un polo di interscambio tra ferrovia e bicicletta oltre a voler attrarre la sempre crescente popolazione dei cicloturisti sul territorio ha come fine quello di attivare e far crescere un turismo a basso impatto ambientale, desideroso di viaggiare e scoprire, al ritmo lento della bicicletta, luoghi, storia, natura , enogastronomia.
Un ulteriore valore aggiunto al progetto risulta dalla concreta possibilità di realizzare, nei locali posti al piano primo della stazione ferroviaria, una sezione dell’ecomuseo relativo alla storia del ciclismo astigiano di inizio del XX secolo.
I locali ristrutturati, per una superficie espositiva utile di circa 130 mq, potranno ospitare la collezione Saracco detto “Sarachet”, valente atleta, ancora vivente, che correva in bicicletta in quello scorcio di inizio secolo e che mette a disposizione la sua collezione di cimeli, oggetti, documenti dell’epopea ciclistica astigiana.
Per le ragioni esposte, crediamo alla validità del progetto, al contempo siamo convinti che questo, da solo, non sia sufficiente ad attivare tutte le dinamiche che possono portare ad uno sviluppo concreto e duraturo dell’area ma che debba essere considerato un tassello, sicuramente importante del sistema territoriale che occorre costruire per creare i presupposti di una crescita del settore turistico.
Come abbiamo più volte ribadito, molteplici sono i fattori che entrano in gioco e diversi gli attori di una politica di sviluppo concreta, duratura e sostenibile; sicuramente le amministrazioni locali possono, come in questo caso, attivare dei processi di sviluppo mirati a mettere in moto il sistema, ma anche altri rappresentanti della società civile devono essere impegnati nell’impresa. Associazioni locali importanti come la Pro Loco, presente ed attiva sul territorio, i Gruppi di Protezione Civile, costituitisi dopo la catastrofica alluvione del novembre 1994, il Gruppo Alpini, importante realtà locale, le associazioni sportive, sociali, culturali e religiose, i commercianti ed i singoli cittadini, tutti possono concorrere a questi risultati, a patto che esista concertazione e precisa coscienza degli obiettivi a cui si deve tendere.




Obiettivi del progetto e risultati attesi
Gli obiettivi che si sono posti le amministrazioni comunali che sostengono questo progetto sono quelle delle sviluppo turistico sostenibile del loro territorio.
Questa frase che suona come uno slogan e come tale deve incidere nell’immaginario collettivo, è però ricca di contenuti che sono la diretta conseguenza di chiare scelte politiche che derivano dalla approfondita analisi e conoscenza della realtà territoriale, del tessuto sociale, dalle risorse umane ed infine delle variegate caratteristiche e peculiarità che l’area interessata esprime.
Dall’enunciato iniziale, derivano una serie di azioni – obiettivi che di seguito vengono elencati:

promuovere l’utilizzo del treno, come mezzo di trasporto privilegiato per i turisti per raggiungere il nostro territorio;

mettere a disposizione, al loro arrivo nella stazione di Rocchetta - Cerro Tanaro un mezzo di trasporto, la bicicletta, da noleggiare in loco per muoversi sul territorio con un raggio di azione di 20/30 km;

fornire, all’arrivo, una serie di servizi di informazione, assistenza, supporto tecnico e logistico per organizzare la visita e la permanenza dei turisti con un programma che preveda la permanenza di almentno due/ tre notti nelle strutture ricettive esistenti;

creare, già nei locali della stazione ferroviaria, una vetrina dei prodotti del luogo dove scegliere, gustare ed acquistare direttamente dalle aziende presenti sul territorio che provvederanno a recapitare gli acquisti in stazione al momento della partenza;

dare impulso al cicloturismo con le peculiarità e gli aspetti positivi costituiti da un modo di viaggiare che consente un contatto diretto e profondo con le realtà locali , la popolazione e con tutte le opportunità che solo chi percorre in bicicletta il territorio può cogliere creando un rapporto di affezione con i luoghi e le persone incontrate.

recuperare alla piena fruizione pubblica un luogo, la stazione ferroviaria, storico e che storicamente ha giocato una grande importanza per i nostri paesi;

risolvere lo stato di grave abbandono in cui versa l’intera area ferroviaria e che attualmente crea problemi di decoro urbano, di igiene e di sicurezza.

In merito ai risultati attesi il progetto crea il presupposto per porsi delle aspettative importanti, non tanto per la scala dell’intervento ma per l’esempio che può costituire e che, crediamo, può essere ripetuto ogni qual volta una attenta politica di sviluppo tenta di coniugare il miglioramento della qualità della vita, la salvaguardia del patrimonio naturale, la conservazione delle peculiarità ed unicità di un territorio, con lo sviluppo delle attività produttive ed imprenditoriali.

I diretti risultati di questo tipo di politica possono così essere riassunti:

incremento del numero di presenze sul territorio e aumento del tempo medio di permanenza dei turisti;

diminuzione dell’inquinamento atmosferico e minor impatto ambientale causato dal traffico veicolare sulle strade comunali;

capillare distribuzione sul territorio delle presenze dei cicloturisti;

maggiori possibilità per il cicloturista di approccio con le realtà locali, incontri, contatti, visite, assaggi di prodotti locali, accesso indipendente ad aree naturali di grande interesse, vita sportiva all’aria aperta in un territorio incontaminato.

riqualificazione dell’area dismessa dalle ferrovie ed attualmente ainutilizzata ed abbandonata in stato di degrado;

dotare il territorio di uno spazio espositivo, ricavato al primo piano della stazione ferroviaria con destinazione ecomuseale ed in particolare dove sarà raccolta la collezione Saracco “Sarachet” di biciclette storiche e cimeli legati al ciclismo pionieristico del primi anni del secolo scorso;

- promuovere il territorio ed i suoi prodotti attraverso la formula “treno + bici” che propone una soluzione ecologica per lo sviluppo turistico.


L'area interessata dall'intervento
Come gìa esposto, l’intero complesso della stazione ferroviaria di Rocchetta Tanaro e Cerro Tanaro si articola in più edifici ed aree site nei territori del comune di Castello di Annone e di Cerro Tanaro.
Gli edifici interessati dal progetto sono sostanzialmente tre;

- l’edificio della stazione ferroviaria;

- L’edificio destinato ad alloggio del personale ferroviario, realizzato a pochi metri dalla stazione ferroviaria, la cui costruzione pare risalire al secondo dopoguerra

- Il magazzino merci, edificio innalzato probabilmente agli inizi del secolo scorso.



Chi desiderasse copia del progetto “La Porta del Parco” può richiederla a mailto:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Aggiungi commento

Invia
Altritasti Periodico on line dell'Associazione di Promozione Sociale Altritasti - via Carducci 22 - 14100 Asti - C.F. 92060280051
Registrazione: Tribunale di Asti n. 7/2011 del 28.10.2011 - Direttore Responsabile: Alessandro Mortarino