Asti ha sempre meno residenti: sostituiamo il Piano Regolatore?

di Alessandro Mortarino.

Nel 1931 la città di Asti aveva una popolazione di 48.714 persone, cresciuta progressivamente fino al 1981, anno in cui si è registrata la massima "punta": 77.681 residenti.
Tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2020 la popolazione residente ad Asti è passata da 75.051 a 74.905 abitanti.
Se i numeri hanno un valore, ci troviamo dunque davanti a una certezza: negli ultimi 40 anni la popolazione di Asti non solo non è cresciuta ma si è ridotta di 2.776 unità. Cioè persone residenti...

Per chi se lo fosse dimenticato, il Piano Regolatore di Asti è stato progettato nei primi anni novanta del secolo scorso, poi messo in un cassetto a causa dell'alluvione del 1994 e quindi riproposto (senza particolari revisioni) ed approvato nel 2000.
L'ipotesi (ma potremmo meglio definirla "la scommessa"...) contenuta in quel Piano Regolatore fu di prevedere una popolazione cittadina di circa 127.000 persone (CIR-Capacità Insediativa Residenziale). In questi vent'anni si sono però registrate, ogni anno, innumerevoli Varianti che hanno ulteriormente accresciuto la popolazione attesa (o sperata).

Oggi sappiamo perfettamente che le previsioni sancite nel 2000 non si sono dimostrate azzeccate: la popolazione è addirittura diminuita!

Di fronte a questo dato (errore) una comunità e un'amministrazione dovrebbero dire: abbiamo sbagliato.
Tutto.
E se gli esseri umani sono animali intelligenti, dovrebbero aggiungere: correggiamo i nostri errori, cambiamo il nostro Piano, rivediamo la nostra visione di città.

Nel 2013 l'amministrazione Brignolo, dopo le continue insistenze della Società civile, aveva provveduto a far elaborare dai propri uffici tecnici un censimento proposto dal Forum Salviamo il Paesaggio, per mettere in luce con chiarezza l'esistente patrimonio edilizio inutilizzato (pubblico e privato) presente in città.

Quella "fotografia" ci confermò la presenza di oltre 1.400 edifici non residenziali vuoti (li possiamo catalogare prevalentemente come produttivi/commerciali/uffici), 1.786 unità immobiliari abitative NON OCCUPATE (cioè alloggi vuoti) e oltre 6 mila "seconde case".
Da allora ad oggi i residenti sono diminuiti, le crisi economiche hanno ampliato l'abbandono di negozi e stabilimenti e quel dato sull'edilizia presente ma inutilizzata non può che essere cresciuto.

Non sarebbe l'ora di immaginare un nuovo Piano Regolatore? Almeno facendo un primo passo propedeutico: un Piano Strategico?

Se gli esseri umani sono animali intelligenti...

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