ImageRicordate, prima dell'estate, le assemblee pubbliche spontanee di cittadini astigiani nel prato di via Cavalla, per analizzare assieme ("sotto casa" ...) il significato della "Variante 19" progettata dall'amministrazione comunale di Asti, desiderosa di irrobustire le proprie finanze grazie alla (s)vendita di aree pubbliche vincolate a verde o servizi ?
Bene, qualche buon risultato si sta producendo, ora, anche sotto il profilo della convivenza di quartiere ...

A cura del gruppo Ecodem di Asti.
ImageQuesta è la sconcertante risposta che sembra essere emersa dal dibattito tenutosi Giovedì 10 Settembre nell’ambito della Festa Nazionale degli Ecologisti Democratici a Bra, dal titolo emblematico “Di chi sono i rifiuti?”. Presenti l’Assessore Regionale all’Ambiente Nicola De Ruggiero e gli assessori provinciali di Torino e Vercelli, spiccavano per la loro assenza gli amministratori di Cuneo e di Alessandria. Il Presidente della Provincia di Alessandria Filippi ha inviato un suo funzionario, neppure troppo ferrato in materia. Forse temeva di dover giustificare, di fronte all’Assessore Regionale e all’opinione pubblica, la scelta di sottoscrivere un accordo con la Provincia di Asti che si discosta dalle linee di indirizzo regionali ? O forse ha bisogno di tempo per aggiornare la propria posizione sullo scacchiere della politica dei rifiuti ? ...

ImageForse sarebbe stato un compito delle amministrazioni pubbliche quello di riunire i cittadini astigiani per illustrare nei dettagli l’ormai definitivo progetto della nuova tangenziale di Asti. E’ toccato, invece, al Comitato TSO farlo e mettere assieme una collezione di prime osservazioni che disegnano perfettamente la dimensione di un’opera decisamente inutile, che andrebbe fermata prima che i danni diventino irreparabili. Un Geologo, un Architetto, la Coldiretti, tutte le organizzazioni ambientaliste, i consiglieri regionali del Pd, Prc, IdV, lista per Bresso unanimi nel contestare in concreto l’inutile opera …

di Luigi Sposato.
ImageCirca 10 anni fa, una sera di novembre del 1999, l’acqua dei pozzi del Villaggio San Fedele, un quartiere di Asti, si colorò di un bel colore giallo limone; o meglio … giallo cromo.
Nel quartiere esisteva, da circa un anno, un Comitato spontaneo di cittadini con finalità di protezione dell’ambiente, già ferito dall’odore proveniente dal depuratore dei liquami della città (a proposito: l’odore arriva anche dopo l’ampliamento inaugurato Venerdì scorso …) posto in prossimità del Quartiere.
Il Comitato, immediatamente comprese che qualcosa di molto grave era successo e si diede da fare per farlo comprendere all’amministrazione che impiegò, comunque, un paio di mesi per adottare il provvedimento di divieto di prelievo dell’acqua, apponendo a maggior garanzia del rispetto dell’ordinanza un sigillo ai pozzi che risultavano inquinati; fortunatamente si era d’inverno e l’uso dell’acqua inquinata era stato, fin lì, comunque nullo.

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